sabato 31 maggio 2014
UN'ALTRA REGIONE: IL MOVIMENTO PROSEGUE PER COSTRUIRE UNA SINISTRA RADICALE UNITA
L'ultima tornata elettorale ci consegna un dato complessivamente positivo, seppur all'interno di una sconfitta parziale.
Dalle europee viene un dato fortemente incoraggiante: l'affermazione della lista Tsipras è più consistente nella nostra provincia, con il 5,5% dei voti, tra cui spicca il 9,5% dell'Altra Europa con Tsipras su L'Aquila città. Altro motivo di entusiasmo è il risultato della nostra compagna militante del PRC Eleonora Forenza, che nel collegio sud ottiene oltre 22mila preferenze. Con l'annunciata rinuncia di Barbara Spinelli le permettono di essere eletta parlamentare europea.
D'altra parte nelle regionali la soglia di sbarramento al 4% non permette al 3% della lista Un'Altra Regione con Acerbo di eleggere un rappresentante in consiglio regionale, a differenza di partiti che hanno ottenuto consensi minori ma hanno fatto la scelta di comodo dell'alleaza con il pluri imputato D'Alfonso. Eppure il 4,2% su L'Aquila città, così come la crescita al 3% su Sulmona ed Avezzano, consegna un dato di progresso importante rispetto alla presenza del PRC che registriamo con soddisfazione.
Il risultato straordinario delle europee a L'Aquila è stato favorito da una serie di fattori: dall'unità della sinistra e di movimenti civici, e dalla candidatura aquilana di Annalucia Bonanni che con 1800 preferenze ha saputo spostare consensi di un elettorato più moderato, tradizionalmente legato al PD. Tuttavia oltre la candidatura aquilana, si registrano 3000 voti complessivi di lista, dunque circa 1200 voti che indipendentemente dalle candidature hanno sostenuto le proposte dell'Altra Europa sui contenuti di lotta all'austerity e di diritti e democrazia per le istituzioni europee. Infine il risultato è dovuto anche alla buona visibilità conferita dai media locali alla lista, che a differenza di quelli nazionali non hanno operato alcuna censura alla campagna elettorale.
Consenso delle europee che difficilmente avrebbe potuto essere ottenuto interamente sulle regionali, in cui la lista Un'Altra Regione, al pari della lista Tsipras intesa come fronte comune di sinistra e movimenti nell'alternativa al PD, è stata animata dalla sola forza organizzata del PRC, mentre SEL e movimenti civici locali hanno fatto la scelta di sostenere il pluri imputato D'Alfonso o semplicemente di non schierarsi. Il grande lavoro politico, riconosciuto da tutti, svolto da Maurizio Acerbo in 5 anni di opposizione solitaria al malgoverno Chiodi, nelle principali città porta consensi oltre il 4%, mentre non riesce a giungere nelle zone periferiche dove prevalgono le candidature territoriali sostenute dai grandi elettori e i rapporti clientelari che caratterizzano la politca regionale in maniera bipartisan. Pesa dunque un nostro ancora insufficiente radicamento territoriale.
Usciamo comunque a testa alta dalle regionali per la coerenza della nostra posizione, chiaramente di sinistra, ambientalista e intransigente sulla questione morale. In particolare a L'Aquila è molto importante il risultato di Simona Giannangeli, che con 1048 preferenze è la candidata più votata della lista in Abruzzo dopo Maurizio Acerbo. Candidatura che ha mobilitato tanti uomini e donne provenienti dalla società non direttamente impegnati in politica.
Complessivamente dal voto emerge anche nel nostro terrritorio la necessità di una sinistra radicale plurale e unitaria, indipendente, sul modello "frontista" adottato dai principali schieramenti della sinistra radicale europea: Syriza in Grecia, Izquierda Unida in Spagna, Linke in Germania, Front de Gauche in Francia, per fare i principali riferimenti. Il PRC auspica la nascita di una "Syriza italiana" a partire dall'esperienza della lista Tsipras, processo che dovrà necessariamente configurarsi come la costituente di un nuovo soggetto, processo lungo caratterizzato dalla democrazia dal basso - non verticistico come in parte è stato quello segnato dal ruolo dei "garanti" della lista Tsipras - e da un chiaro orientamento antiliberista e anticapitalista.
Chi ha animato la lista Un'Altra Regione, dunque il PRC ma anche movimenti e numerosi indipendenti, vuole dare risposta a questa domanda di sinistra. Per questo Un'Altra Regione non si fermerà alle regionali ma proseguirà a livello locale per mettersi a disposizione di questo processo. Lo faremo a partire dall'assemblea aperta che si terrà a L'Aquila mercoledì 4 giugno presso il comitato elettorale di Simona Giannangeli.
sabato 17 maggio 2014
Successo dell'incontro Giannangeli Acerbo vogliamo ri-governare la regione, spezzando la convivenza tra corruzione e politica.
Grande successo ieri sera
all'Auditorium del Parco per l'iniziativa organizzata a sostegno della listra
Un'altra regione e della candidata aquilana Simona Giannangeli.
Era presente anche il candidato
Presidente Maurizio Acerbo: ha ribadito che la lista Un'altra
regione rappresenta l'unica alternativa di sinistra onesta e credibile nello scenario
politico regionale, in cui la candidatura di D'Alfonso ha reso priva di senso la distinzione tra centrodestra e centrosinistra.
Tra le relatrici la Dr.ssa Laura
Natali, dirigente della Medicina Universitaria, che ha ripercorso nel suo
intervento le fasi più significative del processo di erosione del diritto alla
cura e ad una sanità garantita messo in atto all'Aquila dai vertici
dell'Ospedale Azienda.
Dopo l'intervento di altre
autorevoli relatrici sui temi dell'istruzione, del lavoro precario e della
violenza contro le donne ha concluso l'incontro Simona Giannangeli, che ha
sottolineato con forza che la lista Un'altra regione ha già vinto, perchè ha
avuto il coraggio di costruirsi un percorso di indipendenza grazie all'onestà e
alla credibilità delle proprie candidate e dei propri candidati.
Simona Giannangeli ha invitato al
voto consapevole e coraggioso, demolendo il concetto di voto utile laddove, se
dato a D'Alfonso, sarebbe utile solo a perpetuare il sistema affaristico al
governo della Regione.
Erano tante le persone presenti,
molti giovani, tutte persone indisponibili a votare il centrosinistra e
determinati a sostenere la lista Un'alta regione e la candidata Simona
Giannangeli, per affermare con forza che vogliamo ri-governare la regione,
spezzando la convivenza tra corruzione e politica.
Ieri sera all'Aquila questa
volontà è stata chiara e ampiamente condivisa.
mercoledì 14 maggio 2014
Fabrizi (Rifondazione - Un’Altra Regione con Acerbo): urgente stanziare fondi necessari per la messa in sicurezza dell’area Fosso delle Pescine (Pizzoli).
Il
23 dicembre 2013 sul sito ufficiale della Regione Abruzzo veniva
pubblicata questa notizia:
DISSESTO IDROGEOLOGICO; DI PAOLO: IN ARRIVO FONDI PER I COMUNI
(Regflash)
L'Aquila, 23 dic - l'assessore ai lavori pubblici, Angelo Di Paolo,
rende noto che in ragione di fondi straordinari messi a disposizione
dal governo centrale per il dissesto idrogeologico, procederà a
bandire un avviso di evidenza pubblica indirizzato ai comuni
classificati ad "alta pericolosità" (R4). Di Paolo:
"verranno unificate le economie dell'anno 2013 con quelle
previste per il 2014, allo scopo di avere a disposizione fondi più
cospicui tali da risolvere i problemi più urgenti del territorio
abruzzese che, come è noto, presenta criticità molto importanti
sotto il profilo del dissesto idrogeologico, soprattutto in
conseguenza dei danni causati dai recenti eventi atmosferici".
(Regflash) US131223
Che
fine hanno fatto i fondi per il dissesto idrogeologico destinati ai
comuni abruzzesi classificati ad "alta pericolosità" (R4)?
I cittadini residenti in quell’area (come gli altri cittadini
abruzzesi in analoghe situazioni) aspettano risposte concrete e non
montagne di menzogne dalle istituzioni per la messa in sicurezza
della zona dove risiedono diverse famiglie quotidianamente minacciate
dal rischio idrogeologico. UN’ALTRA REGIONE ritiene che questo
intervento sia della massima urgenza. Si deve proprio all’intervento
del Consigliere regionale del PRC e candidato presidente Maurizio
Acerbo che l’ex-Assessore Di Paolo, il Genio Civile e della Difesa
del Suolo si siano interessati di constatare la gravità della
situazione.
L'area
in questione, il tratto urbano del Fosso delle Pescine, all'interno
del PAI, è classificata come area dal massimo rischio idrogeologico,
detto R4. Già nel 2007 un intenso evento metereologico, arrecò
gravi danni alla zona.
Un
intervento non può più essere rinviato: Un’Altra regione prende
l’impegno vincolante affinché la messe in sicurezza dell’area
sia tra le proprie priorità di programma.
Giampiero
Fabrizi – circolo PRC Alto Aterno, candidato Un’altra Regione con
Acerbo
Bandiere blu: Abruzzo ha bisogno di svolta ambientalista
L'Abruzzo non può più permettersi una classe dirigente famelica e
incompetente che ci fa tornare indietro rispetto a tutti gli indicatori
sociale ambientali.
La perdita di 4 bandiere blu e' l'ennesimo danno che una cattiva gestione della cosa pubblica infligge all'immagine e all'economia abruzzese.
Emerge tristemente per l'ennesima volta il fallimento della politica regionale in campo ambientale e di tutela delle acque delegata da una politica debole e impreparata a super-direttori come Sorgi e Caputi di cui ho chiesto anche con una risoluzione il trasferimento ad altro incarico.
Tra un Piano di Tutela delle acque che posticipa al 2027 la riqualificazione dei nostri fiumi e un comitato VIA che autorizza progett sui fiumi che ne riducono al lumicino il flusso minimo vitale i nostri fiumi continuano a essere ridotti a cloache.
Se il fallimento della Giunta Chiodi e' totale, almeno pari e' la responsabilità di un centrosinistro che ha controllato attraverso i suoi amministratori le società di gestione del servizio idrico integrato.
Le SPA dell'acqua non solo hanno accumulato centinaia di milioni di debiti a causa di clientele, sprechi, corruzione ma non hanno nemmeno garantito depuratori ben funzionanti.
Candidare alle regionali i più famigerati esponenti del "partito dell'acqua" e' un'offesa al buon senso degli abruzzesi.
L'Abruzzo ha bisogno di un'autentica svolta ambientalista.
Maurizio Acerbo, candidato presidente Regione Abruzzo "Un'altra regione"
La perdita di 4 bandiere blu e' l'ennesimo danno che una cattiva gestione della cosa pubblica infligge all'immagine e all'economia abruzzese.
Emerge tristemente per l'ennesima volta il fallimento della politica regionale in campo ambientale e di tutela delle acque delegata da una politica debole e impreparata a super-direttori come Sorgi e Caputi di cui ho chiesto anche con una risoluzione il trasferimento ad altro incarico.
Tra un Piano di Tutela delle acque che posticipa al 2027 la riqualificazione dei nostri fiumi e un comitato VIA che autorizza progett sui fiumi che ne riducono al lumicino il flusso minimo vitale i nostri fiumi continuano a essere ridotti a cloache.
Se il fallimento della Giunta Chiodi e' totale, almeno pari e' la responsabilità di un centrosinistro che ha controllato attraverso i suoi amministratori le società di gestione del servizio idrico integrato.
Le SPA dell'acqua non solo hanno accumulato centinaia di milioni di debiti a causa di clientele, sprechi, corruzione ma non hanno nemmeno garantito depuratori ben funzionanti.
Candidare alle regionali i più famigerati esponenti del "partito dell'acqua" e' un'offesa al buon senso degli abruzzesi.
L'Abruzzo ha bisogno di un'autentica svolta ambientalista.
Maurizio Acerbo, candidato presidente Regione Abruzzo "Un'altra regione"
martedì 13 maggio 2014
Anche oggi D'Alfonso non ha risposto sul bancomat, ma ammette di essere prescritto
Anche oggi D'Alfonso non ha risposto sul bancomat, ma ammette di essere prescritto
Questa mattina nel corso del confronto televisivo presso l'emittente Antenna10 ho di nuovo posto a D'Alfonso la domanda a cui non si potrebbe sottrarre alcun politico in un paese civile.
Come campava senza prelevare somme dai propri conti o da quelli dei familiari e da dove venivano le somme invece versate in contanti sugli stessi conti?
Di nuovo D'Alfonso non ha risposto limitandosi al solito invito a leggere gli atti processuali, esercizio ovviamente difficile per i normali cittadini.
Su mia sollecitazione pero' D'Alfonso ha ammesso di non essere stato assolto da tutti i capi d'imputazione ma di aver beneficiato della prescrizione, un aspetto della vicenda giudiziaria che meriterebbe approfondimento.
E' un peccato che non vengano informati gli abruzzesi sui miracoli di economia domestica di cui e' stato capace il leader del centrosinistro abruzzese.
E' assai grave che D'Alfonso continui a non fornire chiarimenti comprensibili su vicende che sono molto più gravi dell'adulterio di Chiodi nella stanza 114.
E' indice poi di una diffusa e trasversale attitudine omertoso che sia soltanto il candidato di sinistra Maurizio Acerbo a porre domande di questo genere.
E' d'altronde evidente che i due schieramenti di centrodestra hanno gli armadi talmente pieni di scheletri che non si attaccano mai apertamente sulle cose serie limitandosi a esercitazioni di fumisterie programmatiche.
Maurizio Acerbo, candidato presidente Regione Abruzzo
"L'Agire intelligente del cuore per ri-governare la Regione"
"L'Agire intelligente del cuore per ri-governare la Regione"
Giovedì 15 maggio alle ore 17:30 presso l'auditorium "Renzo Piano" dell'Aquila si svolgerà l'iniziativa promossa dalla lista Un'Altra Regione con Acerbo nel corso della quale la candidata al Consiglio regionale Simona Giannangeli e il candidato presidente Maurizio Acerbo incontreranno i cittadini dell'Aquila e del comprensorio per discutere di beni comuni, diritti, sanità.
Interverranno al dibattito la dott.ssa Laura Natali, dirigente di medicina interna universitaria dell'Aquila, la prof.ssa Anna Tellini, presidenta associazione "La biblioteca delle donne Melusine", e la prof.ssa Serenella Ottaviano, docente IIS Leonardo Da Vinci - Ottavio Colecchi, assieme ad altri esponenti del mondo dell'associazionismo e dei movimenti.
DOMANI A L'AQUILA SPINELLI E OVADIA PER L'ALTRA EUROPA CON TSIPRAS RIFONDAZIONE COMUNISTA PARTECIPA CON MAURIZIO ACERBO
DOMANI A L'AQUILA SPINELLI E OVADIA PER L'ALTRA EUROPA CON TSIPRAS
RIFONDAZIONE COMUNISTA PARTECIPA CON MAURIZIO ACERBO
Con una prospettiva di sinistra alternativa a socialdemocratici e popolari, responsabili della costruzione neoliberista e antidemocratica dell'Unione Europea, l'Altra Europa con Tsipras mette al centro del proprio programma la fine delle politiche di austerity dettate dai trattati europei secondo gli interessi delle economie nazionali dominanti nell'UE, e la redistribuzione dei diritti, del lavoro, e del reddito a partire da un grande Piano Europeo per l'Occupazione.
Domani la città dell'Aquila sarà al centro dell'agenda della lista Tsipras, con l'iniziativa nazionale che si terrà alle ore 17:30 presso il parco del castello. Saranno presenti due autorevoli esponenti quali Barbara Spinelli e Moni Ovadia, che avranno modo di incontrare la cittadinanza e di discutere dei temi centrali riguardo il rapporto tra la città e l'UE, su tutti la proposta di sospensione del Fiscal Compact che incide sulle risorse per la ricostruzione imponendo il pareggio di bilancio anche per i paesi che affrontano situazioni di crisi economica e sociale.
Per Rifondazione Comunista tra gli altri sarà presente Maurizio Acerbo, candidato presidente di Un'altra Regione con Acerbo. Infatti, allo stesso modo che per le europee, per le elezioni regionali il PRC ha promosso la costruzione di una lista unitaria della sinistra e dei movimenti, alternativa tanto al centrodestra uscente del mal governo Chiodi quanto alla "larga coalizione di fatto" radunata dal candidato per noi insostenibile Luciano D'Alfonso, composta per larga parte da esponenti riciclati del centrodestra e di quello che abbiamo definito il "partito dell'acqua" responsabile del disastro di Bussi.
Per Rifondazione Comunista tra gli altri sarà presente Maurizio Acerbo, candidato presidente di Un'altra Regione con Acerbo. Infatti, allo stesso modo che per le europee, per le elezioni regionali il PRC ha promosso la costruzione di una lista unitaria della sinistra e dei movimenti, alternativa tanto al centrodestra uscente del mal governo Chiodi quanto alla "larga coalizione di fatto" radunata dal candidato per noi insostenibile Luciano D'Alfonso, composta per larga parte da esponenti riciclati del centrodestra e di quello che abbiamo definito il "partito dell'acqua" responsabile del disastro di Bussi.
Francesco Marola - segretario provinciale PRC
martedì 11 marzo 2014
LA CANDIDATURA D’ALFONSO RIMANE INOPPORTUNA
E’ tipicamente berlusconiano pensare che il voto delle primarie cancelli le questioni che rendono inopportuna la candidatura di Luciano D’Alfonso, tra cui ricordiamo quella non secondaria che un’eventuale condanna in appello riporterebbe al voto la Regione dopo pochi mesi.
Il risultato delle primarie non modifica quindi il nostro giudizio sull'inopportunità della candidatura di Luciano D'Alfonso alla Presidenza della Regione Abruzzo semmai lo rafforza.
La bassa affluenza dimostra che c’è un malessere diffuso rispetto a un PD che in Abruzzo ha collezionato negli ultimi anni più inchieste della camorra in Campania ma che non riesce a fare i conti con la questione morale.
Soltanto le comunali di Pescara e di altri piccoli centri hanno risollevato un dato di affluenza che appare piuttosto gonfiato per nascondere il flop sul territorio regionale.
Dopo il Fatto quotidiano anche La Stampa ha segnalato il caso Abruzzo e non c'è davvero bisogno di essere giustizialisti per rendersi conto che in qualsiasi paese europeo i fatti e le relazioni oggetto delle inchieste avrebbero spinto a un prudente passo indietro.
E’ vero che le responsabilità penali sono personali e vanno accertate in sede giudiziaria, ma è invece collettiva la responsabilità politica del centrosinistra abruzzese per la sua ormai storica indifferenza verso la questione morale che viene confermata anche da questa vicenda.
Il cambiamento in Abruzzo non può certo essere rappresentato dalla candidatura di D'Alfonso e dal caravanserraglio che ha aggregato, pieno di transfughi del centrodestra e di ras clientelari che hanno lasciato in eredità centinaia di milioni di debiti nelle società dell'acqua.
Sarebbe stato per noi comodo garantirci il rientro in Consiglio Regionale facendo finta che tutto vada bene e mettendoci al sicuro all’ombra di una coalizione che viene data vincente ma non vogliamo aggiungerci alla schiera già affollatissima degli ignavi.
Rifondazione Comunista non sosterrà alle regionali questo centrosinistro (la o finale non e' un errore ortografico) dato che è persino dubbio che possa essere qualificato un "meno peggio": le relazioni di D'Alfonso con le imprese ci sembrano più preoccupanti di quelle di Pagano e Chiodi con le amanti.
Lavoreremo per costruire con l’altro Abruzzo, quello che non ne può più dei vecchi sistemi di potere e si batte per i beni comuni, una proposta alternativa, di sinistra e ambientalista.
Marco Fars, segretario regionale PRC-Sinistra Europea
Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC-Sinistra Europea
venerdì 28 febbraio 2014
La sfida per salvare i servizi sociali
Con l'imminente avvio della campagna elettorale per le elezioni regionali cresce la necessità di porre il tema del finanziamento della rete dei servizi sociali non solo al centro del dibattito, come qualcuno tenterà di fare, ma soprattutto di farne una vera priorità amministrativa per le forze che si candideranno alla guida della regione. Da anni Rifondazione Comunista conduce la propria azione sostenendo a tutti i livelli le istanze dei lavoratori del settore e favorendo gli interessi delle categorie più deboli. Oggi nel nostro territorio stravolto dal sisma ogni operatore sociale deve sostenere a proprie spese il costo di spostamenti lunghissimi per raggiungere gli utenti impoverendo così paghe orarie già misere. Si prevedano gare d'appalto per l'assegnazione dei servizi nelle quali il riconoscimento del rimborso chilometrico sia obbligatorio e vincolante all'assegnazione del bando, si riconosca al lavoratore l'anzianità sul servizio e si garantisca sempre il riassorbimento nel passaggio da una cooperativa all'altra rispettando il Contratto Collettivo Nazionale delle Cooperative Sociali. Individuare risorse economiche certe per rifinanziare i Piani di Zona, per ricostruire la rete sociale nei piccoli centri montani e per mantenere almeno gli attuali livelli assistenziali, farà la differenza tra il possibile sviluppo di questa regione che oggi può ancora scegliere se provare a costruire un modello di sostegno alle persone adeguato o se gradualmente smantellare i servizi, come gli inesorabili tagli di questi ultimi anni fanno temere. In questo difficile contesto di spending rewiew, con i vincoli europei capestro che al di là delle propagande governative sarà difficile superare, la sopravvivenza dei servizi sociali passerà solo dalla ferma e netta volontà di individuare risorse certe per promuovere tutte le azioni necessarie alla difesa delle categorie più deboli della popolazione e degli operatori del comparto. Noi come sempre faremo la nostra parte.
Goffredo Juchich
Segretario Comunale Prc L'Aquila Circolo "A Casamobile"
Rifondazione Comunista sostiene la lotta dei lavoratori della Micron contro la delocalizzazione
All’indomani dello sciopero di ieri 26 febbraio, Rifondazione
sostiene la lotta dei lavoratori e lavoratrici della Micron, a partire
dallo sciopero previsto per il prossimo 7 marzo.
Finora l’atteggiamento della multinazionale, interessata solo alla massimizzazione dei profitti in un settore non colpito dalla crisi e caratterizzato da elevata competenza dei lavoratori, è stato completamente irresponsabile riguardo la tutela dei livelli occupazionali, decidendo di licenziare con procedura di mobilita' 419 lavoratori su un totale di 1.028, distribuiti in tutta Italia ed interessando quindi anche il sito produttivo di Avezzano.
Non contenta, la Micron ha proposto irricevibili trasferimenti in altri continenti dei lavoratori e lavoratrici. Il paradigma della mobilità estrema dei capitali e delle merci viene applicato crudamente dalle cose all’esistenza delle persone.
Il governo non dovrebbe permettere simili iniziative a fronte degli ingenti finanziamenti pubblici erogati all’azienda, le istituzioni locali dovrebbero mobilitarsi con estrema urgenza e i lavoratori devono portare avanti uniti la lotta contro la delocalizzazione della produzione.
In Francia è stata recentemente approvata una legge contro le delocalizzazioni, che prevede, per le imprese che contano oltre 1000 dipendenti, l’impegno a cercare acquirenti in caso di chiusura di impianti e che in caso di esito negativo l’azienda si vedrebbe comminata una multa di 28 mila euro per ogni posto di lavoro perso.
Si tratta di qualcosa che non passa nemmeno per la testa ad un governo di larghe intese come quelli succedutisi negli ultimi anni fino a quello Renzi, il quale preferisce andare a Treviso per parlare con gli imprenditori della Electrolux che delocalizzano declinando l’impegno ad incontrare i lavoratori.
Rifondazione Comunista ritiene necessario un provvedimento contro le delocalizzazioni, come previsto nel proprio Piano per il Lavoro, attraverso il quale i contributi pubblici possono essere concessi ad imprese si impegnino a mantenere sul territorio le attività e siano revocati in caso di delocalizzazioni anche parziali.
Un Piano che evidentemente confligge con qualsiasi governo di larghe intese, che purtroppo si va prefigurando anche per l’Abruzzo, dove le affinità elettive tra centrosinistra e centrodestra si evidenziano fin dalle primarie fatte congiuntamente.
Rifondazione Comunista, rilanciando il tema del contrasto alle delocalizzazioni da attuare anche a livello regionale, si mette a disposizione della lotta con l’intervento delle proprie rappresentanze istituzionali e con il sostegno dei propri iscritti.
Carmine Tomeo - responsabile lavoro segreteria regionale PRC Abruzzo
Francesco Marola - segretario provinciale PRC L'Aquila
Finora l’atteggiamento della multinazionale, interessata solo alla massimizzazione dei profitti in un settore non colpito dalla crisi e caratterizzato da elevata competenza dei lavoratori, è stato completamente irresponsabile riguardo la tutela dei livelli occupazionali, decidendo di licenziare con procedura di mobilita' 419 lavoratori su un totale di 1.028, distribuiti in tutta Italia ed interessando quindi anche il sito produttivo di Avezzano.
Non contenta, la Micron ha proposto irricevibili trasferimenti in altri continenti dei lavoratori e lavoratrici. Il paradigma della mobilità estrema dei capitali e delle merci viene applicato crudamente dalle cose all’esistenza delle persone.
Il governo non dovrebbe permettere simili iniziative a fronte degli ingenti finanziamenti pubblici erogati all’azienda, le istituzioni locali dovrebbero mobilitarsi con estrema urgenza e i lavoratori devono portare avanti uniti la lotta contro la delocalizzazione della produzione.
In Francia è stata recentemente approvata una legge contro le delocalizzazioni, che prevede, per le imprese che contano oltre 1000 dipendenti, l’impegno a cercare acquirenti in caso di chiusura di impianti e che in caso di esito negativo l’azienda si vedrebbe comminata una multa di 28 mila euro per ogni posto di lavoro perso.
Si tratta di qualcosa che non passa nemmeno per la testa ad un governo di larghe intese come quelli succedutisi negli ultimi anni fino a quello Renzi, il quale preferisce andare a Treviso per parlare con gli imprenditori della Electrolux che delocalizzano declinando l’impegno ad incontrare i lavoratori.
Rifondazione Comunista ritiene necessario un provvedimento contro le delocalizzazioni, come previsto nel proprio Piano per il Lavoro, attraverso il quale i contributi pubblici possono essere concessi ad imprese si impegnino a mantenere sul territorio le attività e siano revocati in caso di delocalizzazioni anche parziali.
Un Piano che evidentemente confligge con qualsiasi governo di larghe intese, che purtroppo si va prefigurando anche per l’Abruzzo, dove le affinità elettive tra centrosinistra e centrodestra si evidenziano fin dalle primarie fatte congiuntamente.
Rifondazione Comunista, rilanciando il tema del contrasto alle delocalizzazioni da attuare anche a livello regionale, si mette a disposizione della lotta con l’intervento delle proprie rappresentanze istituzionali e con il sostegno dei propri iscritti.
Carmine Tomeo - responsabile lavoro segreteria regionale PRC Abruzzo
Francesco Marola - segretario provinciale PRC L'Aquila
lunedì 24 febbraio 2014
Subito fondi per ex-lsu!
Renzi dice che la scuola è
una priorità, allora trovi i soldi per ex-lsu!
Rifondazione Comunista ribadisce solidarietà e sostegno ai lavoratori
ex-lsu e "appalti storici" che oggi hanno manifestato a L'Aquila davanti
alla direzione regionale del lavoro dove si è svolto un incontro con le
imprese richiesto dai sindacati.
Rifondazione Comunista ha partecipato al presidio dei lavoratori e
lavoratrici con una delegazione del partito.
Dalla riunione esce confermato l'allarme che avevamo lanciato nelle
scorse settimane.
Il futuro preparato per i più di 800 lavoratori e lavoratrici è
drammatico:
le imprese propongono contratti da 12 ore e mezza per 5 giorni la
settimana e per gli "appalti storici" si rischia ancor meno, si parla
infatti di 1 ora giornaliera quindi 6 ore settimanali.
Non si può vivere con 250 euro al mese ed è vergognoso che
centrosinistra e centrodestra in parlamento abbiano deciso di fare cassa
proprio colpendo i lavoratori già peggio pagati.
Senza proroghe o nuovi stanziamenti da parte del governo per queste
persone la situazione sarà disperata e lo sarà anche quella delle scuole
sul piano delle pulizie.
Il nuovo Presidente del Consiglio Renzi ha dichiarato oggi che la scuola
è una delle sue priorità. Bene, lo dimostri nei fatti intervenendo su
questa emergenza che è un prodotto dei tagli sconsiderati votati dal suo
partito.
Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC - Sinistra Europea
Francesco Marola, segretario provinciale L'Aquila PRC - Sinistra Europea
domenica 23 febbraio 2014
Solidarietà agli ex lavoratori e lavoratrici di Laqtv
Rifondazione
Comunista esprime piena solidarietà agli ex lavoratori e lavoratrici
dell'emittente Laqtv che in una recente conferenza stampa hanno
denunciato condizioni di inaccettabile sfruttamento sul lavoro.
Il coraggio di questi lavoratori e lavoratrici auspichiamo possa essere d'esempio per i tanti precari dell'informazione che - è risaputo - spesso si trovano ad affrontare simili condizioni lavorative.
Il Partito della Rifondazione Comunista sarà sempre pronto a sostenere le battaglie di chi si ribella allo sfruttamento del precariato e auspica che, vista la stretta connsessione con il mondo dell'informazione, esponenti politici e sindacali di tutte le organizzazioni facciano una altrettanto forte presa di posizione in solidarietà a questi giovani giornalisti e tecnici.
Senza dover arrivare a denunce così gravi, si dovrebbe prestare normalmente attenzione alle condizioni di un lavoro prezioso come quello del giornalismo, da cui dipende la corretta conoscenza dell'attualità da parte dei cittadini, e considerare l'informazione locale una risorsa fondamentale per il pluralismo, per cui occorrono serie misure di sostegno all'editoria sana e virtuosa.
L'Aquila, 22-02-14
Maurizio Acerbo - consigliere regionale PRC
Francesco Marola - segretario provinciale PRC
Goffredo Juchich - segretario comunale PRC
Il coraggio di questi lavoratori e lavoratrici auspichiamo possa essere d'esempio per i tanti precari dell'informazione che - è risaputo - spesso si trovano ad affrontare simili condizioni lavorative.
Il Partito della Rifondazione Comunista sarà sempre pronto a sostenere le battaglie di chi si ribella allo sfruttamento del precariato e auspica che, vista la stretta connsessione con il mondo dell'informazione, esponenti politici e sindacali di tutte le organizzazioni facciano una altrettanto forte presa di posizione in solidarietà a questi giovani giornalisti e tecnici.
Senza dover arrivare a denunce così gravi, si dovrebbe prestare normalmente attenzione alle condizioni di un lavoro prezioso come quello del giornalismo, da cui dipende la corretta conoscenza dell'attualità da parte dei cittadini, e considerare l'informazione locale una risorsa fondamentale per il pluralismo, per cui occorrono serie misure di sostegno all'editoria sana e virtuosa.
L'Aquila, 22-02-14
Maurizio Acerbo - consigliere regionale PRC
Francesco Marola - segretario provinciale PRC
Goffredo Juchich - segretario comunale PRC
domenica 16 febbraio 2014
Agli iscritti e alle iscritte di Rifondazione Comunista
cari compagni e compagne,
stiamo arrivando nei giorni decisivi della costruzione della lista in appoggio a Tsipras per le elezioni europee. Si tratta di un traguardo importante visto che concretamente questa può diventare una lista unitaria, sulle posizione della sinistra europea ed in alternativa chiara alle politiche dei socialisti, europei ed italiani.
Questo indubbio successo politico significa affermare concretamente la possibilità che – a differenza di 5 anni fa – si riesca ad eleggere parlamentari italiani che vadano nel gruppo della sinistra unita nel parlamento europeo. Questo obiettivo è alla portata di mano non solo per il carattere unitario della lista ma anche perché già nei giorni scorsi si è riusciti ad entrare nel circuito della comunicazione massmediatica, facendo diventare la proposta di Alexis Tsipras candidato Presidente un fatto politico già a 4 mesi dalle elezioni.
Non è un risultato da poco e non era per nulla un risultato scontato.
Questo risultato è stato reso possibile dal fronte assai largo che ha sostenuto la candidatura di Tsipras. Ovviamente questo allargamento si salda anche con elementi negativi. Ad esempio la nostra richiesta di costruire un percorso democratico nella definizione dei simboli e della composizione della lista è stata completamente disattesa dai promotori. Nonostante le nostre ripetute richieste e il ripetuto coinvolgimento di Tsipras nella discussione, i garanti della lista non hanno accettato di costruire un percorso democratico che potesse determinare un effettivo spazio pubblico di sinistra. Questa chiusura ad un processo di partecipazione democratico è un grave errore politico dei promotori, che si accompagna ad una serie di esternazioni di cui non si sentiva certo la mancanza.
Detto questo, noi riteniamo che gli errori politici sopra richiamati non mettano in discussione l’importanza di fare una lista unitaria contro le politiche di austerità e che possa portare una delegazione italiana nel parlamento europeo.
La cosa che cambia e di cui occorre prendere atto, è il carattere della lista. Noi abbiamo puntato a fare una lista unitaria di sinistra, costruita dal basso in forme democratiche e partecipate. Abbiamo puntato a fare una lista che fosse il primo passo della costruzione di una Syriza italiana. Così non è. Ci troviamo piuttosto di fronte ad una lista civica, di cui condividiamo la sostanza delle posizioni politiche senza che ne condividiamo i modi di costruzione e larga parte della cultura politica che viene proposta dai promotori. Il risultato concreto è una lista civica antiliberista e non la costruzione di uno spazio pubblico di sinistra.
Qualcuno può pensare che il gioco non vale la candela e a questo riguardo vogliamo far notare due cose:
1) per presentare la lista occorre raccogliere circa 150 mila firme, di cui almeno 3000 in ogni regione (valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Molise e Basilicata comprese). Non si tratta di un compito facile e sicuramente non è alla portata dei soli compagni e compagne di Rifondazione Comunista.
2) Inoltre se non si desse vita ad una lista unitaria è evidente che il contraccolpo politico nel mondo della sinistra sarebbe drammatico e sarebbe piuttosto problematico raggiungere in 4% in un contesto in cui vi sarebbe certamente anche la lista di SEL (che essendo presente in parlamento non ha bisogno di raccogliere le firme per presentare la lista alle europee).
Per questo, la lista per Tispras promossa dai professori, con tutti i suoi limiti può essere un valido strumento attraverso cui raggiungere e superare il 4% e questo può essere il passaggio propedeutico per avviare il processo di costruzione di una Syriza in Italia.
Noi non vogliamo sottovalutare i problemi e pensiamo che vadano registrati i limiti profondi di questa lista. Nel contempo dobbiamo valorizzare quello che si è riuscito a fare. Avremo quindi una lista nello sostanza ben orientata politicamente con la presenza di candidati del Partito della Rifondazione Comunista nella lista, in ogni circoscrizione, che dovremo cercare di eleggere.
Per questo vi chiediamo di registrarvi presso il sito della lista che chiude le sue registrazioni alle ore 18 di domenica all’indirizzo http://www.listatsipras.eu
Per quanto riguarda la votazione dei simboli non riteniamo di dover dare una indicazione in quanto noi avevamo proposto di mettere in consultazione anche un simbolo con la scritta sinistra ma i simboli posti in consultazione sono sostanzialmente varianti dello stesso logo e non cambia molto che passi uno o passi l’altro. Nei prossimi giorni si tratterà però di pronunciarsi sulla lista in quanto tale e poi sul programma per cui è bene che tutti i compagni e le compagne siano registrati sul sito in modo da avere diritto di parola.
In ogni caso, come sapete, dal 21 al 24 febbraio ci saranno gli attivi territoriali in cui si terrà la consultazione delle iscritte e degli iscritti del Prc sulla nostra adesione alla lista Tsipras, come deciso in congresso e proposto dalla Direzione Nazionale del partito .
Noi riteniamo che, nonostante le difficoltà si debba andare convintamente avanti, ma l'esito della consultazione sarà ovviamente vincolante sul da farsi.
Un caro saluto
Paolo Ferrero
Maurizio Acerbo
Fabio Amato
Giovanna Capelli
Roberta Fantozzi
Eleonora Forenza
Marco Gelmini
Nando Mainardi
Rosa Rinaldi
Raffaele Tecce
stiamo arrivando nei giorni decisivi della costruzione della lista in appoggio a Tsipras per le elezioni europee. Si tratta di un traguardo importante visto che concretamente questa può diventare una lista unitaria, sulle posizione della sinistra europea ed in alternativa chiara alle politiche dei socialisti, europei ed italiani.
Questo indubbio successo politico significa affermare concretamente la possibilità che – a differenza di 5 anni fa – si riesca ad eleggere parlamentari italiani che vadano nel gruppo della sinistra unita nel parlamento europeo. Questo obiettivo è alla portata di mano non solo per il carattere unitario della lista ma anche perché già nei giorni scorsi si è riusciti ad entrare nel circuito della comunicazione massmediatica, facendo diventare la proposta di Alexis Tsipras candidato Presidente un fatto politico già a 4 mesi dalle elezioni.
Non è un risultato da poco e non era per nulla un risultato scontato.
Questo risultato è stato reso possibile dal fronte assai largo che ha sostenuto la candidatura di Tsipras. Ovviamente questo allargamento si salda anche con elementi negativi. Ad esempio la nostra richiesta di costruire un percorso democratico nella definizione dei simboli e della composizione della lista è stata completamente disattesa dai promotori. Nonostante le nostre ripetute richieste e il ripetuto coinvolgimento di Tsipras nella discussione, i garanti della lista non hanno accettato di costruire un percorso democratico che potesse determinare un effettivo spazio pubblico di sinistra. Questa chiusura ad un processo di partecipazione democratico è un grave errore politico dei promotori, che si accompagna ad una serie di esternazioni di cui non si sentiva certo la mancanza.
Detto questo, noi riteniamo che gli errori politici sopra richiamati non mettano in discussione l’importanza di fare una lista unitaria contro le politiche di austerità e che possa portare una delegazione italiana nel parlamento europeo.
La cosa che cambia e di cui occorre prendere atto, è il carattere della lista. Noi abbiamo puntato a fare una lista unitaria di sinistra, costruita dal basso in forme democratiche e partecipate. Abbiamo puntato a fare una lista che fosse il primo passo della costruzione di una Syriza italiana. Così non è. Ci troviamo piuttosto di fronte ad una lista civica, di cui condividiamo la sostanza delle posizioni politiche senza che ne condividiamo i modi di costruzione e larga parte della cultura politica che viene proposta dai promotori. Il risultato concreto è una lista civica antiliberista e non la costruzione di uno spazio pubblico di sinistra.
Qualcuno può pensare che il gioco non vale la candela e a questo riguardo vogliamo far notare due cose:
1) per presentare la lista occorre raccogliere circa 150 mila firme, di cui almeno 3000 in ogni regione (valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Molise e Basilicata comprese). Non si tratta di un compito facile e sicuramente non è alla portata dei soli compagni e compagne di Rifondazione Comunista.
2) Inoltre se non si desse vita ad una lista unitaria è evidente che il contraccolpo politico nel mondo della sinistra sarebbe drammatico e sarebbe piuttosto problematico raggiungere in 4% in un contesto in cui vi sarebbe certamente anche la lista di SEL (che essendo presente in parlamento non ha bisogno di raccogliere le firme per presentare la lista alle europee).
Per questo, la lista per Tispras promossa dai professori, con tutti i suoi limiti può essere un valido strumento attraverso cui raggiungere e superare il 4% e questo può essere il passaggio propedeutico per avviare il processo di costruzione di una Syriza in Italia.
Noi non vogliamo sottovalutare i problemi e pensiamo che vadano registrati i limiti profondi di questa lista. Nel contempo dobbiamo valorizzare quello che si è riuscito a fare. Avremo quindi una lista nello sostanza ben orientata politicamente con la presenza di candidati del Partito della Rifondazione Comunista nella lista, in ogni circoscrizione, che dovremo cercare di eleggere.
Per questo vi chiediamo di registrarvi presso il sito della lista che chiude le sue registrazioni alle ore 18 di domenica all’indirizzo http://www.listatsipras.eu
Per quanto riguarda la votazione dei simboli non riteniamo di dover dare una indicazione in quanto noi avevamo proposto di mettere in consultazione anche un simbolo con la scritta sinistra ma i simboli posti in consultazione sono sostanzialmente varianti dello stesso logo e non cambia molto che passi uno o passi l’altro. Nei prossimi giorni si tratterà però di pronunciarsi sulla lista in quanto tale e poi sul programma per cui è bene che tutti i compagni e le compagne siano registrati sul sito in modo da avere diritto di parola.
In ogni caso, come sapete, dal 21 al 24 febbraio ci saranno gli attivi territoriali in cui si terrà la consultazione delle iscritte e degli iscritti del Prc sulla nostra adesione alla lista Tsipras, come deciso in congresso e proposto dalla Direzione Nazionale del partito .
Noi riteniamo che, nonostante le difficoltà si debba andare convintamente avanti, ma l'esito della consultazione sarà ovviamente vincolante sul da farsi.
Un caro saluto
Paolo Ferrero
Maurizio Acerbo
Fabio Amato
Giovanna Capelli
Roberta Fantozzi
Eleonora Forenza
Marco Gelmini
Nando Mainardi
Rosa Rinaldi
Raffaele Tecce
I limiti di elaborazione del PRC sul tema sindacale, la necessità di una lettura di classe e del conflitto. OdG del CPR Abruzzo.
Il Testo Unico sulla Rappresentanza, sottoscritto lo scorso 10
gennaio da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria, è il proseguo
naturale,inevitabile e peraltro da molto tempo annunciato dell’accordo
sull’esigibilità dei contratti e sulla rappresentanza sindacale firmato
dalle stesse parti il 31 maggio 2013.
Quest’ultimo mostrava già
tutte le criticità che l’accordo del 10 gennaio ha reso esplicite:
esclusione dalla rappresentanza dei sindacati conflittuali; possibilità
di derogare in senso peggiorativo i contratti nazionali, secondo le
previsioni dell’accordo del 28 giugno 2011 (prodromo dell’articolo 8 del
DL 13 agosto 2011, n.138); esigibilità dei contratti (ovviamente anche
in deroga) che non poteva non esprimersi nella previsione di sanzioni.
Rifondazione
Comunista su questo tema ha mostrato pesanti limiti di
prospettive,considerando l’accordo del 31 maggio 2013 un avanzamento
rispetto a quello del 28 giugno 2011. Era invece palese (come tra
l’altro evidenzia in altri termini la stessa Cgil) che questi
rappresentassero un “combinato disposto”. Il risultato evidente è una
grave limitazione per i lavoratori alla possibilità di agire il
conflitto, dal momento che si andavano ponendo le basi di un accresciuto
comando padronale sul lavoro.
Il CPR Abruzzo ritiene pertanto
necessario che il partito elabori a livello nazionale un’analisi
adeguata alla fase attuale del sindacato, che sta subendo una svolta
radicale rispetto alla sua natura, determinandosi sempre meno come
organizzazione dei lavoratori e sempre più delle burocrazie centrali. In
questo senso la deriva neocorporativa, palese da tempo in Cisl e Uil
anche per la loro impostazione ideologica padronale, sta trascinando
anche la Cgil. La portata degli accordi del 10 gennaio 2014, del 31
maggio 2013 e del 28 giugno 2011 stanno in questo quadro, che occorre
mettere in discussione complessivamente.
In tale contesto, come
dimostra l’evoluzione stessa del congresso della CGIL in corso,
andrebbero evitate contrapposizioni manichee,rimettendo al centro della
discussione in maniera unificante i temi di fondo. Nel pieno rispetto
delle autonome scelte di posizionamento dei singoli compagne e compagni
all’interno della CGIL, bisogna produrre uno scarto di merito e di
metodo.
Per noi, per il partito e per i comunisti, la priorità
dovrebbe essere ricostruire il tessuto di una lettura di classe a
livello di massa della crisi e del conflitto nei luoghi di lavoro. E ciò
va ben oltre la fisiologica dialettica interna alla pur importante fase
congressuale della CGIL.
Il CPR Abruzzo, sulla scorta dell’Ordine
del giorno della Federazione di Chieti approvato nel IX congresso
nazionale, invita pertanto il partito a livello nazionale «ad
organizzare momenti di discussione sul tema della democrazia nei luoghi
di lavoro e di contrasto agli accordi che limitano i diritti dei
lavoratori o li subordinano alla cosiddetta ‘competitività d’impresa’»,
ponendo la democrazia e l’agibilità sindacale quali questioni
fondamentali «per la difesa e la tutela dei diritti nei luoghi di lavoro
e per agire il conflitto quale terreno indispensabile per le conquiste
dei lavoratori».
Il CPR Abruzzo ritiene che tali questioni
dovrebbero rappresentare una linea di indirizzo di intervento politico
per le/i compagne/i di Rifondazione Comunista impegnati nella
discussione congressuale della Cgil. Appare evidente, infatti, che le
gravi limitazioni imposte dagli accordi citati all’agibilità sindacale
ed alle lotte dei lavoratori contrastano pesantemente con la
possibilità, auspicata dal CPN dell’11 e 12 gennaio di determinare «una
svolta, che rimetta al centro la costruzione della mobilitazione, del
conflitto e di un progetto alternativo alle politiche liberiste, per i
diritti sociali e del lavoro».
Il CPR Abruzzo invita quindi le/i
compagne/i abruzzesi: a promuovere nelle sedi congressuali della Cgil la
messa in discussione dell’accordo del “Testo Unico sulla
Rappresentanza” quale inevitabile conseguenza dei precedenti accordi
interconfederali del 28 giugno 2011 e del 31 maggio 2013; a porre in
essere iniziative di contrasto ad esso quali banchetti, volantinaggi,
assemblee, ecc; ad aprire contemporaneamente una campagna di
sensibilizzazione sui temi centrali e più qualificanti del Piano del
Lavoro elaborato dal Partito, da promuovere sia nel congresso della Cgil
sia in vista delle prossime elezioni regionali ed europee.
Pescara, 14/02/2014
Approvato all'unanimità.
venerdì 14 febbraio 2014
Ente Parco Abruzzo Lazio e Molise: i predatori della POLTRONA PERDUTA
Ciò che sta avvenendo intorno alla nomina del Presidente dell'Ente
Parco Abruzzo Lazio e Molise è per molti versi sconcertante. Questa
affannosa rincorsa alla POLTRONA DEL PRESIDENTE offende i cittadini
del Parco e non risolve i problemi del Parco, anzi li acuisce giorno
dopo giorno! Nonostante l’iter della nomina sia stato quasi
concluso (proposta di nomina del Ministro dell’Ambiente, parere
favorevole delle Regioni interessate, parere favorevole della
Commissione Ambiente del Senato, discussione e parere sospeso della
Commissione Ambiente della Camera ), ancora oggi non si riesce a
scrivere la parola fine a questa vicenda che sta danneggiando
seriamente il nostro Parco privandolo, di fatto, degli organismi di
gestione democratica previsti dalla legge vigente. Nessuno parla di
programmi e di progetti del territorio del Parco, nessuno pensa al
Parco del futuro.. tutti guardano alla tanto agognata POLTRONA DEL
PRESIDENTE! E intanto i rappresentanti delle comunità locali, che
tanto amore stanno profondendo in questi giorni verso il Parco, ieri
non sono riusciti a celebrare l’Assemblea della Comunità del Parco
per… mancanza del numero legale. E’ semplicemente scandaloso! E’
un comportamento deprecabile e irresponsabile, frutto di beghe
politiche, che nuoce gravemente all’immagine e alla funzionalità
della Comunità del Parco e del Parco stesso. E’ giunta l’ora di
chiudere rapidamente questa vicenda, di nominare ufficialmente il
nuovo Presidente e di ridare al Parco, nella pienezza dei suoi
poteri, il governo democratico che da troppo tempo ormai aspetta!!
Pescasseroli
13 febbraio 2014
FRANCESCO
MAROLA Segretario PRC Federazione di L’Aquila
SILVANO
DI PIRRO Responsabile Ambiente PRC Federazione di L’Aquila
lunedì 27 gennaio 2014
sabato 25 gennaio 2014
Replica alle dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa dal consigliere Di Cesare nei confronti del PRC
Manifestazione contro le cricche - 2010 |
Francesco Marola - segretario provinciale PRC L'Aquila
Goffredo Juchich - segretario comunale PRC L'Aquila
giovedì 23 gennaio 2014
Bene la rotazione dei dirigenti, la nomina di Trifuoggi e le procedure per la trasparenza: ora svolta amministrativa
Con la nomina di Nicola Trifuoggi a vicesindaco con delega all'ispettorato urbanistico e alla trasparenza un primo importante segnale è arrivato alla città. Ieri nella prima riunione di giunta si è dato il via libera, entro trenta giorni, alla rotazione di dirigenti e funzionari,come previsto dalla delibera approvata qualche settimana fa dando applicazione al piano anticorruzione che, unitamente alla centrale unica di committenza, permetterà all'amministrazione di esercitare un ruolo di garanzia e controllo su tutti gli atti amministrativi al vaglio.Questa norma era stata richiesta con forza da Rifondazione comunista all'interno della maggioranza, all'indomani dell'inchiesta do ut des come pure le dimissioni di Riga e Di Gregorio. Con l'istituzione dell'ispettorato urbanistico affidato a Trifuoggi si insisterà nell'attività di contrasto all'abusivismo già intrapresa dalla seconda commissione del Consiglio Comunale ambiente e territorio. Riteniamo indispensabile che questa nuova fase individui nel rispetto delle convenzioni urbanistiche, nella partecipazione dei cittadini alle scelte e nella trasparenza degli atti, le priorità imprescindibili dell'azione di ogni soggetto incaricato di gestire la macchina comunale. Siamo d'accordo con quanti in questi giorni affermano che indietro non si torna, pertanto auspichiamo che si avvii un percorso di riforma dell'ente per applicare misure radicali volte al miglioramento delle sue funzioni e per metterlo il più possibile al riparo ipotesi speculative o corruttive. La rotazione dei dirigenti, la centrale unica di committenza e l'ispettorato urbanistico affidato a Trifuoggi sono un buon inizio per affrontare nel modo più utile e trasparente le difficili sfide che la città dovrà affrontare nel prossimo futuro.
Francesco Marola
Segretario Provinciale Prc
Goffredo Juchich
Segretario Comunale L'Aquila Circolo "A Casamobile"
Enrico Perilli
Capogruppo Prc Comune L'Aquila
sabato 11 gennaio 2014
L'Aquila, occorre svolta amministrativa, subito riunione di maggioranza
Il direttivo del circolo comunale del
PRC Alfonsina Casamobile riunito venerdì 10 gennaio, in questo
momento decisivo per l'amministrazione e per le sorti di tutta la
città, ritiene doverosa la convocazione di una riunione d'urgenza
dei partiti della maggioranza affinché si rilanci prontamente un
percorso di svolta amministrativa radicale, per valorizzare i
risultati migliori di questa amministrazione e affinché si individui
una scala di interventi che rendano la trasparenza il primo punto
dell'azione amministrativa, attuando tutte quelle pratiche, per
quanto difficili, che impediscano la possibilità di episodi di
degenerazione personalistica e corruttiva, e si apra al protagonismo
di altri settori associativi, sociali e di sinistra, ad esempio il
gruppo consiliare di L'Aquila Oggi, che possano partecipare ad un
nuovo corso dell'azione della maggioranza. L'inchiesta Do ut des ha
segnato un punto di svolta fondamentale, ora l'unica strada su cui
può proseguire l'esperienza amministrativa è quella di raddoppiare
gli sforzi e rendersi ancor di più all'altezza della fase storica
che sta affrontando la città dell'Aquila.
Direttivo del circolo PRC Alfonsina
Casamobile, L'Aquila
mercoledì 8 gennaio 2014
Arresti e avvisi di garanzia sui puntellamenti: Dimissioni immediate di Riga e Di Gregorio e subito rotazione dei dirigenti
Gli arresti per corruzione di Tancredi e Placidi segnano un gravissimo
punto di svolta: per la prima volta vengono accertate responsabilità di ex
esponenti dell’amministrazione all’interno di quell’intreccio perverso tra
singoli politici e imprenditori nella speculazione sui puntellamenti che il
PRC fu tra i primi a denunciare anche a livello nazionale, chiedendo
chiarezza sulle procedure di affidamento.
punto di svolta: per la prima volta vengono accertate responsabilità di ex
esponenti dell’amministrazione all’interno di quell’intreccio perverso tra
singoli politici e imprenditori nella speculazione sui puntellamenti che il
PRC fu tra i primi a denunciare anche a livello nazionale, chiedendo
chiarezza sulle procedure di affidamento.
In questo contesto, in cui probabilmente emergeranno altre responsabilità,
anche gli avvisi di garanzia rischiano di intaccare la fiducia dei
cittadini nei confronti nella giunta. C’è bisogno di un segnale
inequivocabile, pertanto il Partito della Rifondazione Comunista ritiene
necessarie le dimissioni immediate del vicesindaco Riga e il ritiro degli
incarichi conferiti a Di Gregorio, ormai pluri-indagato, come condizione
per continuare la propria esperienza nella giunta Cialente.
anche gli avvisi di garanzia rischiano di intaccare la fiducia dei
cittadini nei confronti nella giunta. C’è bisogno di un segnale
inequivocabile, pertanto il Partito della Rifondazione Comunista ritiene
necessarie le dimissioni immediate del vicesindaco Riga e il ritiro degli
incarichi conferiti a Di Gregorio, ormai pluri-indagato, come condizione
per continuare la propria esperienza nella giunta Cialente.
Inoltre anticipare l’attuazione del piano anti-corruzione, con la rotazione
periodica dei dirigenti, è una questione non più rinviabile. Ciò
permetterebbe di sottrarre la gestione della cosa pubblica a queste
possibili degenerazioni, restituendo la priorità alla politica rispetto
allo sviluppo di poteri personali.
periodica dei dirigenti, è una questione non più rinviabile. Ciò
permetterebbe di sottrarre la gestione della cosa pubblica a queste
possibili degenerazioni, restituendo la priorità alla politica rispetto
allo sviluppo di poteri personali.
Da tempo stiamo denunciando l’esistenza di una questione morale, a partire
dalla vicenda emblematica delle convenzioni urbanistiche, in cui il
consolidarsi di zone d’ombra trasversali alle varie amministrazioni ha
consentito il verificarsi di situazioni illegittime. Anche su questa
vicenda auspichiamo l’azione pronta della magistratura.
dalla vicenda emblematica delle convenzioni urbanistiche, in cui il
consolidarsi di zone d’ombra trasversali alle varie amministrazioni ha
consentito il verificarsi di situazioni illegittime. Anche su questa
vicenda auspichiamo l’azione pronta della magistratura.
Francesco Marola – segretario provinciale PRC L’Aquila
Goffredo Juchich – Segretario circolo PRC A. Casamobile, L’Aquila
Enrico Perilli – capogruppo PRC Comune dell’Aquila
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