martedì 31 luglio 2012

IV COMMISSIONE REGIONALE: CHI E' INTERVENUTO IN RAPPRESENTANZA DEL COMUNE DELL'AQUILA?



Dalla lettura della relazione della IV commissione consiliare della Regione Abruzzo abbiamo appreso che la proposta di legge del consigliere Ricciuti sull'esclusione del comune dell'Aquila dalla moratoria cave sarebbe stata sostenuta da un non precisato esponente degli "organi istituzionali del capoluogo abruzzese", audito in commissione.

Ci domandiamo chi sia tale esponente e come sia possibile che sia intervenuto per conto dell'Istituzione Comunale visto che su tale proposta di legge non c'è stata alcuna deliberazione né di Giunta, né di Consiglio, tanto meno alcun accordo di maggioranza al fine di escludere il territorio comunale dalla moratoria.

Tale ipotesi è da scongiurare, ribadiamo che la Regione deve dotarsi al più presto di un adeguato piano cave, a maggior ragione in un territorio che affronta la ricostruzione. Con il permanere della moratoria per tutti gli altri comuni, il territorio comunale verrebbe sovraccaricato delle esigenze estrattive non solo locali con conseguente impatto ambientale, tra l'altro in contrasto con il piano regolatore tuttora vigente che esclude l'apertura di nuove cave. Riteniamo che sia prioritario il riutilizzo delle macerie del sisma e che sia dovere del Comune concorrere ad orientare le attività imprenditoriali in questa direzione.


Enrico Perilli - capogruppo PRC Comune dell'Aquila

Francesco Marola - segretario provinciale PRC

martedì 24 luglio 2012

No all'esclusione del Comune dell'Aquila dalla moratoria cave


In merito alla discussione in atto oggi nella quarta commissione del consiglio regionale sulla possibilità di non applicare la moratoria cave regionale sul Comune dell'Aquila (così come proposto dal consigliere PDL Ricciuti), Rifondazione Comunista esprime la più ferma contrarietà a tale intento e ribadisce: 1. la necessità di arrivare immediatamente ala stesura di un piano cave, l'attuale amministrazione regionale su questo ha un colpevole ritardo 2. la necessità di preservare l'ambiente da un'attività estrattiva selvaggia così come si è manifestata negli ultimi anni attraverso l'apertura di cave in zone a vincolo paesistico nella mancanza totale delle opere di risanamento e ripristino previste dalle concessioni 3. non è accettabile che i lavoratori vengano usati come scudi umani dai titolari delle ditte per continuare a perpetrare l'attività estrattiva al di là di ogni regolamentazione, gli stessi lavoratori potrebbero essere impiegati in altre opere tra cui quelle suddette di risanamento e ripristino.
Lavoreremo affinché anche l'amministrazione comunale dell'Aquila condivida questo indirizzo.

L'Aquila, 24/07/12

Enrico Perilli - consigliere comunale PRC

Francesco Marola - segretario provinciale PRC