lunedì 6 dicembre 2010

12 dicembre 1970-2010: 40 anni di lotte studentesche, ricordando Saverio Saltarelli

1970-2010
40 anni di lotte studentesche
ricordando Saverio Saltarelli

domenica 12 dicembre
ore 16:30
iniziativa pubblica presso la Sala Consiliare del Comune di Pescasseroli (Aq)

La presenza politica dei comunisti a Pescasseroli nel periodo fra le due guerre.
Relatore: Riccardo Lolli

Gli anni '70 a Milano, la stagione delle stragi e del movimento studentesco; la figura di Saverio Saltarelli, compagno, studente.
Relatore: Giovanna Capelli – Comitato Politico Nazionale Rifondazione Comunista, negli anni '70 dirigente del movimento studentesco di Milano

Il movimento studentesco di oggi: le lotte in Abruzzo contro la “riforma” Gelmini.
Relatore: Francesco Marola – Giovani Comunisti/e Abruzzo

introduce e coordina:
Silvano Di Pirro - consigliere comunale Pescasseroli, gruppo Bene Comune / Rifondazione Comunista

intervengono:
Maurizio Acerbo – consigliere regionale PRC-FdS
Antonio Saia - consigliere regionale PdCI-FdS
Marco Fars – Segretario regionale PRC-FdS
Antonio Macera – Segretario regionale PdCI-FdS


per informazioni: 3890495143 - 3483056354


SAVERIO SALTARELLI:

La Federazione della Sinistra ricorda Saverio Saltarelli a 40 anni dalla sua uccisione, avvenuta a Milano all'età di soli 23 anni durante la repressione delle manifestazioni popolari nel primo anniversario della bomba di Piazza Fontana (12 dicembre 1970), città dove frequentava la facoltà di giurisprudenza e lavorava per mantenersi gli studi.

La vita di Saverio, giovane militante di sinistra originario di Pescasseroli, simboleggia la vicenda di un'intera generazione che maturò l'impegno politico ideale e militante nelle vicende cruciali segnate dalla strategia delle bombe, dai tentativi di colpi di stato e di manomissione violenta della democrazia.

Riteniamo questa iniziativa doverosa verso l'esperienza umana e politica di un giovane compagno, il cui ricordo è giusto che viva nelle aspirazioni delle nuove generazioni impegnate nelle lotte di oggi per la difesa dei diritti democratici, per scuole e università pubbliche di qualità, e viva in chiunque si impegni “nella lotta per la democrazia e il socialismo”, come è scritto nella lapide commemorativa posta sul luogo dove venne colpito mortalmente da un candelotto lacrimogeno.

Ricordo di Saverio Saltarelli sul sito "www.pernondimenticare.net"

sabato 27 novembre 2010

i GC sul tetto di Lettere in Rivolta

Questa mattina come Giovani Comunisti abbiamo preso parte alla manifestazione auto-organizzata dagli studenti della facoltà di Lettere, siamo saliti sul tetto dell'edificio con megafoni, striscioni e bandiere per gridare la nostra contrarietà al ddl Gelmini.

Abbiamo manifestato per la difesa del diritto allo studio, le borse di studio secondo quanto previsto nel ddl infatti non saranno più erogate dallo Stato ma da una SpA sotto forma di prestito temporaneo (prestito d'onore) su base meritocratica e non più per criteri di reddito: potrà permettersi gli studi solo chi avrà la possibilità economica di sostenerli...

...leggi il resto dell'articolo qui

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30/11:

OCCUPATA L'UNIVERSITA' DE L'AQUILA CONTRO IL DDL GELMINI

leggi l'articolo



giovedì 18 novembre 2010

20 NOVEMBRE, L'AQUILA CHIAMA L'ITALIA


L'Aquila manifestazione nazionale 20 novembre
MACERIE DI DEMOCRAZIA - SOS L'AQUILA CHIAMA ITALIA
http://www.anno1.org/home

Pullman dall'Abruzzo: PRC Tel 08566788 - 3381195358

info corteo L'Aquila: 3336936168

il PRC con i lavoratori della Sacci

Tra le problematiche occupazionali che attraversano drammaticamente le cronache locali di questi giorni ricordiamo la vertenza Sacci che ha visto, nella mattinata del 17 novembre - presso Confindustria L’Aquila – il confronto tra organizzazioni sindacali di categoria, RSU e Azienda.

La Sacci, come noto, rappresenta il PIL del territorio dell’Alta Valle dell’Aterno e, con i suoi 90 dipendenti, è uno dei più antichi insediamenti industriali di fondamentale importanza per l’economia dell’intera provincia.

Va sottolineato che se, da un lato, risultano chiari i pesanti effetti del critico andamento dl settore sul Gruppo Sacci, più piccolo rispetto ad altri “colossi” del settore cementiero, dall’altro appare evidente che, vista la positività degli anni scorsi, ossia quelli del profitto dell’intero comparto delle costruzioni, ora non si può pensare, meramente, di chiedere ai soli lavoratori di pagare il prezzo della crisi.

Una cosa è certa ed è che, nel territorio aquilano, così tragicamente colpito in termini sociali, non è possibile causare la perdita di ulteriori posti di lavoro come pensa di fare la Sacci con gli annunciati 26 esuberi.

Per queste ragioni Rifondazione Comunista è al fianco di tutti i lavoratori di Cagnano Amiterno che lavorano nella cementeria e che, come cittadini di un territorio che ha subito l’impatto ambientale della fabbrica, hanno, nel corso degli anni, socialmente già dato ed ora si aspettano di continuare ad essere occupati in un sito che, a 15 chilometri dal più volte citato “cantiere più grande d’Europa”, non può che essere considerato strategico.

Fabrizio Petrolini - responsabile lavoro PRC L'Aquila

Impianto a biomasse: PD ambiguo e pilatesco

Nell’ultima seduta del consiglio comunale che vedeva, tra gli argomenti in discussione, l’ordine del giorno sull’impianto a biomasse di Bazzano, il PD ha assunto un atteggiamento inspiegabilmente ambiguo e pilatesco.

Dopo che gli stessi rappresentanti del partito, a cominciare dal sindaco Cialente e dallo stesso proponente dell’ordine del giorno, il consigliere comunale Alì Salem, avevano assicurato, nel corso di un’affollata riunione a Paganica, la propria ferma contrarietà alla centrale, da portare avanti in tutte le sedi opportune e ufficializzare nel documento portato all’attenzione del consiglio, la determinazione è stata modificata in maniera sostanziale e così l’assise civica ha votato una generica indicazione a “rivedere” il progetto.

Nel frattempo la società che andrà a realizzare l’impianto, e che sarà l’unica a trarne profitto, ha ribadito che non intende recedere nemmeno di un passo e che a dicembre inizieranno i lavori. Rispetto a una tale aggressione al nostro territorio, con una centrale che vomiterà per 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, fumo e polveri sottili altamente inquinanti, la politica cittadina ha invece il dovere di mobilitarsi e assumere una posizione chiara e decisa.

Ricordiamo che il territorio su cui l’impianto dovrebbe sorgere ha già subito pesanti espropri per la realizzazione di tre quartieri del progetto Case e che, lungi dall’assicurare sviluppo economico e occupazionale, la centrale a biomasse andrà a incidere pesantemente sulla qualità della vita nella zona, ai danni dei cittadini e anche delle attività produttive, che certamente decideranno di trasferirsi altrove, con conseguente emorragia di posti di lavoro. Altro che vantaggi! Quanto poi al futuro dello stabilimento, basta guardare ai rapporti dell’Enea per verificare come questo genere di impianti siano ritenuti, oltre che inquinanti, anche improduttivi in territori come il nostro, con il risultato che si comincia con il legno e si finisce per bruciare di tutto.

Il PRC mantiene pertanto la propria linea di ferma contrarietà alla centrale, da portare avanti insieme con i cittadini e con quella parte della politica che vorrà proseguire con coerenza questa battaglia a difesa del territorio e della sua economia.

Enrico Perilli - consigliere comunale PRC

Fabio Pelini - Segretario provinciale PRC

domenica 7 novembre 2010

11 e 13 novembre: 1° Congresso Federazione della Sinistra

La Sinistra del lavoro, della democrazia, dell'unità

1° Congresso della Federazione della Sinistra

leggi qui il documento politico

leggi qui il regolamento del congresso


Giovedì 11 novembre, Valle Peligna
h 17:30, sala comunale Vittorito (AQ)
(tel. 3388489338)


Sabato 13 novembre, L'Aquila
h 16:00, Sala conferenze hotel Azzurro, via Giovanni di Vincenzo 2
(tel. 3336367616)



Lettera di Cesare Salvi - portavoce nazionale Federazione della Sinistra

Care compagne e cari compagni, il cammino che abbiamo intrapreso insieme, comunisti e socialisti, forze della sinistra, è al suo primo traguardo: il Congresso.

La Federazione della Sinistra nasce ricercando le ragioni dell’unità sui contenuti, nel rispetto delle diverse identità: la sinistra che continuava a dividersi, torna a riunirsi; ci ritroviamo proprio nell’anniversario che ha segnato la storia di questo Paese, i novantanni dalla nascita del Pci, il prossimo 21 gennaio.

Il nostro sarà un Congresso fondativo, “numero zero” della nostra storia, indispensabile per dare alla Federazione la piattaforma e la struttura dirigente per svolgere il compito che ci siamo prefissi: innanzitutto rappresentare nella politica italiana i lavoratori, quegli stessi lavoratori che hanno invaso Roma con le bandiere della Fiom, che lottano per salvare le loro università, la conoscenza e la ricerca. Quei lavoratori ai quali pensavano anche i nostri Costituenti scrivendo le parole fondamentali della nostra democrazia.

Non dobbiamo nasconderci le difficoltà che ci attendono, ma oggi è il giorno in cui dobbiamo soprattutto avere la coscienza e l’orgoglio della nostra scelta: viva la sinistra unita, per i lavoratori, per l’Italia!

Cesare Salvi

domenica 17 ottobre 2010

Ritiro immediato e unilaterale delle truppe, via dalla guerra della Nato

Giovedì 14 ore 17e30 presidio presso Prefettura di L'Aquila

Ritiro immediato e unilaterale delle truppe, via dalla guerra della Nato


La morte dei 4 alpini in Afghanistan ha riacceso l'attenzione della politica sulla portata dell'intervento italiano; ma in pochi ricordano anche le vittime afghane di questi 9 anni di guerra: quasi 50mila tra militari e civili, di cui gran parte bambini.


Il Partito della Rifondazione Comunista giudica gravissima la proposta del Ministro della Difesa La Russa di armare di bombe gli aerei italiani, poiché significherebbe incrementare inevitabilmente la portata offensiva della missione. Altrettanto gravi sono state le timide aperture del PD, che dimostrano ancora una volta l'attuale vuoto di opposizione parlamentare


Con presidio di oggi chiediamo al Governo il ritiro unilaterale delle truppe italiane dalla guerra della Nato, per la soluzione politica del conflitto tramite un negoziato politico interno e internazionale garantito dall'Onu.


Alle forze politiche d'opposizione che si sono schierate per il ritiro delle truppe, a partire da SEL e IdV, il segretario nazionale del PRC Paolo Ferrero ha proposto un patto d'azione pacifista per costruire iniziative comuni contro la guerra.


L'Aquila, 14/10


Partito della Rifondazione Comunista - federazione provinciale di L'Aquila

venerdì 8 ottobre 2010

16 ottobre con la Fiom! Autobus da L'Aquila e Valle Peligna

Sabato 16 ottobre l'Italia che non si piega manifesta al fianco degli operai Fiom

Contro l'attacco ai diritti di lavoratori e lavoratrici
Per la dignità e la centralità del lavoro come fondamento della democrazia

autobus da L'Aquila: 3890495143, rifondazionelaquila@gmail.com

Valle Peligna: 3452616927

Scarica il volantino, clicca qui

Dino Greco (direttore Liberazione):
Noi, con la Fiom, contro l’eversione del capitale

Roberta Fantozzi (responsabile lavoro PRC)
L'attacco non riguarda solo i metalmeccanici. Mettere in campo lo sciopero generale


mercoledì 29 settembre 2010

consiglio comunale L'Aquila: approvato odg di Rifondazione contro la nomina di Cicchetti a vicecommissario

Al Sindaco del Comune di L’Aquila

Al Presidente del Consiglio comunale


Oggetto: ordine del giorno su nomina vicecommissario

Considerato:

  • che con l'ultima Ordinanza in ordine di tempo dalla data odierna è stato nominato Vicecommissario per la Ricostruzione il dott. Antonio Cicchetti;

rilevato

  • che il dott.Cicchetti è stato coinvolto nelle “vicende della Perdonanza”, che si riassumono in un produzione di debiti fuori bilancio, inchieste giudiziarie e arresto del direttore dell'Istituzione Perdonanza e l'incredibile vicenda del Premio Perdonanza non pagato al Vescovo di Sarajevo;

  • che il dott. Cicchetti non ha mai ricevuto una legittimazione democratica e popolare per ricoprire tale incarichi apicali;

  • che gli Enti Locali costantemente esautorati delle proprie funzioni dovrebbero tornare ad amministrare il proprio territorio e che la nomina di un nuovo Commissario allontana questo processo di riappropriazione delle funzioni statutarie degli Enti Locali;

il consiglio comunale

impegna il Sindaco a rappresentare al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Commissario per la Ricostruzione la contrarietà della massima Assemblea elettiva del Comune dell'Aquila alla nomina del Dott. Antonio Cicchetti a Vicecommissario e pertanto ne chiede la revoca.


Il Consigliere Comunale PRC

Enrico Perilli


da il manifesto 28/09


Il consiglio comunale dice no al nuovo commissario Cicchetti
Approvato un ordine del giorno presentato da Rifondazione comunista che chiede la revoca della nomina

di Eleonora Martini

Nessuno ora potrà più dire che la città dell'Aquila è favorevole alla nomina di Antonio Cicchetti, direttore generale dell'università Cattolica di Milano, come nuovo vice commissario delegato alla ricostruzione post-terremoto. Dopo le dimissioni polemiche del sindaco Massimo Cialente e le vivaci proteste dei comitati cittadini, ieri anche il consiglio comunale neroverde si è schierato nettamente contro il ritorno - deciso a Palazzo Grazioli - dell'ex presidente dell'"Istituzione Perdonanza celestiniana" condannato un paio d'anni fa dalla Corte dei conti per «culpa in vigilando». Approvando all'unanimità dei presenti un ordine del giorno presentato dal capogruppo di Rifondazione comunista Enrico Perilli, l'Assemblea municipale ha impegnato lo stesso Cialente ad «annunciare al presidente del Consiglio e al commissario per la ricostruzione la contrarietà della massima assemblea elettiva del Comune dell'Aquila alla nomina di Cicchetti a vice commissario e, pertanto, a chiederne la revoca». Lo hanno votato i 16 consiglieri (Prc, Idv, Pdci, una parte del Pd, Sinistra per l'Aquila e due liste civiche) presenti in Aula, gli altri sono usciti al momento del voto.
Non un accenno, però, ai trascorsi del «gentiluomo di Sua Santità»: il Pd ha imposto l'eliminazione di ogni riferimento alla sentenza numero 77 emessa dai giudici contabili nel 2008 minacciando altrimenti il voto contrario. Censurate parole e frasi pericolose per certi equilibri politici del centrosinistra ma bollate come «giustizialiste» e «forcaiole». «Quando ho presentato la prima volta l'odg - racconta Perilli, di professione docente universitario - c'è stato un linciaggio generale, mi hanno accusato di giustizialismo e al momento del voto hanno fatto mancare il numero legale». Anche ieri non è stato facile, e alla fine il testo che Perilli ha accettato «malvolentieri» di emendare si è trasformato in un generico rifiuto della politica dei commissariamenti: «Gli enti locali - recita l'odg approvato - costantemente esautorati delle proprie funzioni, dovrebbero tornare ad amministrare il proprio territorio e la nomina di un nuovo commissario allontana questo processo di riappropriazione delle funzioni statutarie. Il dottor Cicchetti non ha mai ricevuto una legittimazione democratica e popolare per ricoprire tale incarichi apicali». Il direttore generale della Cattolica, ricorda il documento, «è noto in città per le vicende della Perdonanza, che si riassumono in un produzione di debiti fuori bilancio, inchieste giudiziarie, (e arresto del direttore dell'Istituzione Perdonanza, è la frase cassata dal Pd, ndr) e l'incredibile vicenda del Premio Perdonanza non pagato al vescovo di Sarajevo».
Dal canto suo, in questo modo il partito di maggioranza si è aggiudicato un documento consiliare a difesa delle posizioni già espresse dal primo cittadino, una sorta di risposta autorevole alla lettera con la quale il premier Berlusconi la settimana scorsa aveva bacchettato Cialente per la sua decisione di rimettere il proprio incarico di vice commissario, accusandolo di remare in questo modo contro gli interessi della città e degli stessi aquilani.


lunedì 27 settembre 2010

Quale futuro per i servizi sociali delle comunità montane

Quale futuro per i servizi sociali erogati dalle comunità montane nei comuni del cratere? Questa è la domanda che in queste settimane si pongono qualche centinaio di operatori del settore e moltissime famiglie di disabili, minori e anziani che quotidianamente usufruiscono di servizi assistenziali essenziali. I tagli contenuti nella manovra finanziaria del governo Berlusconi oltre alla riduzione delle comunità montane, che nella nostra regione passano da 14 a 11 con il commissariamento di alcune, producono un altro terremoto in termini di insufficienza di risorse e di incertezza sul futuro.
In questo difficile contesto dove a mancare non sono solo le risorse economiche ma anche una linea d'indirizzo diventa difficile gestire la fase transitoria nella quale, comunque, operatori e utenti vivono in una condizione di grande difficoltà legata alla mancanza di pianificazione.
E' di questi giorni la notizia che la Comunità montana Amiternina sta chiedendo alle famiglie una compartecipazione per i servizi di assistenza erogati nel 2010 che nel momento in cui venivano forniti erano ritenuti gratuiti dagli utenti. Bisogna urgentemente istituire un tavolo istituzionale al quale devono necessariamente partecipare la regione, le comunità montane di nuova formazione, i sindacati e le cooperative operanti sul territorio per capire quante e quali sono le risorse a disposizione per difendere i servizi sociali nelle zone montane e conseguentemente i lavoratori del settore che prestano un' opera essenziale e strategica per il futuro del territorio.
E' necessario disegnare una prospettiva di sviluppo del sostegno alle persone che scongiuri qualsiasi riduzione dei livelli assistenziali e che non comporti spese per le famiglie. In quest'ottica si deve lavorare per determinare un cambio di marcia che restituisca slancio ad un settore al quale nella nostra regione e nell'aquilano in particolare troppo spesso sono state destinate risorse insufficienti.

Goffredo Juchich
Prc L'Aquila

INCHIESTA RIFIUTI: CHIODI CHIEDA SCUSA AGLI ABRUZZESI E SI DIMETTA

L'inchiesta giudiziaria che ha portato all'arresto, a quanto si apprende dalla stampa,
dell'imprenditore Di Zio e dell'Assessore Venturoni, intorno al caso della gestione
dell'azienda TEAM SpA., è probabilmente solo una delle metastasi di un cancro ben
più complesso ed articolato che affligge l'Abruzzo nel settore della gestione dei
rifiuti.
Il tentativo di abbassare la soglia del 40% di raccolta differenziata, quale condizione
per il via libera agli inceneritori, più volte annunciato dal Presidente Chiodi e da
Rifondazione Comunista fortemente contestato, chiama in causa una responsabilità
politica, prima ancora che giudiziaria, volta evidentemente a privilegiare gruppi di
potere e non l'interesse dei cittadini.
Ci auguriamo che l'inchiesta possa disvelare i perversi intrecci che hanno reso di fatto
l'impresa De.Co quasi monopolista del settore rifiuti della nostra Regione.
Chiodi è stato eletto da una minoranza di cittadini abruzzesi sull'onda dello scandalo
sanità. Considerata la Caporetto morale del suo centrodestra, farebbe bene a
dimettersi immediatamente, non prima però di aver scritto una lettera a Berlusconi
per chiedere la revoca della nomina del condannato Cicchetti e una lettera agli
abruzzesi con tante scuse.

Il Segretario regionale PRC
Marco Fars

martedì 14 settembre 2010

CHI E’ IL FUTURO VICE-COMMISSARIO ALLA RICOSTRUZIONE

dal blog di Maurizio Acerbo


UN CONDANNATO PER “CULPA IN VIGILANDO”

VICE-COMMISSARIO PER LA RICOSTRUZIONE ?

Se è molto discutibile la scelta di nominare un altro vice-commissario alla ricostruzione appare ancor di più inopportuna la scelta della persona di Antonio Cicchetti.
Ci pare indispensabile un minimo di esercizio della memoria collettiva.
Ricordiamo agli smemorati che Antonio Cicchetti è stato condannato dalla sezione giurisdizionale abruzzese della Corte dei Conti per la “avvilente vicenda” (dalla sentenza) della Perdonanza.
La lettura della sentenza della Corte dei Conti n.77 del 2008 è alquanto istruttiva:
“il Presidente del cda Antonio Cicchetti…costruisce la propria posizione difensiva sull’assunto che TUTTA LA MALAGESTIONE SI ERA SVOLTA SENZA CHE LUI SE NE POTESSE RENDERE CONTO. Si tratta di un assunto cui non può esser dato credito”, scrivono i giudici.

“E’ infatti del tutto ragionevole ritenere che una MEDIA attenzione allo svolgimento del proprio incarico avrebbe dovuto determinare dubbi e stimoli all’approfondimento degli aspetti più problematici della gestione…E’ così impossibile ammettere che PER ANNI parte dei verbali e delle delibere del Consiglio rimanesse priva della firma del Presidente senza che questi nelle numerose riunioni che si sono succedute ne abbia avuto contezza. Anche con riguardo ai meri adempimenti formali un minimo di diligenza avrebbe reso possibile (…) il minimo di controllo necessario ad ostacolare molte delle irregolarità gestorie”.

La sentenza è davvero lapidaria nel definire il ruolo svolto dal Cicchetti in qualità di Presidente del cda: ”inescusabile negligenza”, “mancato svolgimento dei compiti di vigilanza”, insomma in capo al Cicchetti viene ravvisata una responsabilità per “culpa in vigilando”.

I giudici descrivono “una dimensione davvero inusuale di violazione di norme cogenti e principi ineludibili” e un’ “impressionante elenco di inescusabili, e non smentite mancanze”.

Per quanto riguarda le conseguenze penali dello scandalo ricordiamo che fu condannato Michele Gentile, ma secondo quanto scrivono i giudici “la memoria del Sindaco Tempesta ha evidenziato che la nomina di Gentile a Direttore dell’Istituzione è seguita da favorevole segnalazione di Antonio Cicchetti”.

Vi pare possibile che chi non è stato capace di vigilare sulla correttezza della gestione di una manifestazione come la Perdonanza possa offrire garanzie rispetto all’immane compito della ricostruzione?

I cittadini aquilani e abruzzesi e l’opinione pubblica nazionale si aspettano legittimamente scelte fondate sulla trasparenza e la competenza. La nomina di Cicchetti suonerebbe come un’offesa e una beffa.
Non abbiamo compreso quali siano le competenze e le esperienze specifiche che hanno spinto Chiodi e Berlusconi a individuare la figura di cicchetti per un compito così strategico.

Non crediamo che la vicinanza alle gerarchie vaticane possa essere considerato un attestato rassicurante visto che Balducci e la “cricca” contavano solidissime entrature proprio da quelle parti.

Un terzo commissario, se serve e noi ne dubitiamo, dovrebbe avere delle competenze e delle esperienze ben diverse da quelle di Cicchetti.


Maurizio Acerbo, consigliere PRC Regione Abruzzo

Enrico Perilli, consigliere comunale PRC Aquila



P.S.: grazie a una delle tante leggi vergogna berlusconiane Cicchetti in appello ha avuto accesso alla “definizione agevolata” cioè la riduzione dell’importo del risarcimento a solo il 10% della somma fissata nel primo grado di giudizio.

Per un ritratto di Antonio Cicchetti consigliamo qualche articolo:

Da Milano accuse di «mala gestione» al direttore della Cattolica http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2010/09/13/news/appalti-e-amici-la-rete-di-cicchetti-2350099

Cicchetti, l’amico del Papa si rilassa col golf: io sereno http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2010/09/13/news/cicchetti-l-amico-del-papa-si-rilassa-col-golf-io-sereno-2350035

mercoledì 8 settembre 2010

Rifondazione al fianco dei precari della scuola

Domani mercoledì 8 settembre, a partire dalle ore 10,00 presso l’Istituto Tecnico Industriale dell’Aquila (in via Acquasanta), ci sarà un presidio di protesta dei precari della scuola della provincia de L’Aquila per dire NO ai tagli ed alla controriforma della Gelmini.

Da settimane in tutta Italia i precari della scuola si stanno battendo contro il più grande licenziamento di massa mai avvenuto nel nostro Paese: oltre 120.000 posti di lavoro in meno nel triennio 2009-2012. Di fronte a questo incredibile colpo di scure, anche l’Abruzzo e la provincia dell’Aquila vengono colpite in maniera massiccia: in Regione ci saranno oltre 3mila posti in meno fino al 2012; solo nella nostra provincia ci saranno almeno 600 posti tagliati, nonostante tutte le rassicurazioni del ministro Gelmini dopo il sisma del 6 aprile.

Anche nella scuola si vogliono far pagare i costi della crisi ai lavoratori, e nella fattispecie i lavoratori precari, che in questi anni tra mille difficoltà hanno consentito alla scuola italiana di funzionare. Ancora non si capisce, o molto più probabilmente non si vuol capire, che tagliare risorse all'istruzione pubblica e alla ricerca significa semplicemente amputare il futuro a un paese come il nostro, che è l’unico dei grandi paesi europei che taglia risorse alla scuola e che viceversa dovrebbe credere fortemente nella formazione e nella ricerca come volano di un nuovo sviluppo. In realtà un ministro e un governo elitari e classisti, col pretesto del merito e dell'efficienza, spianano la strada ad un sapere privatizzato ad uso esclusivo dei ceti più abbienti.

Rifondazione Comunista è al fianco dei precari della scuola e, di fronte al teatrino quotidiano della politica, chiede a tutte le forze politiche a partire da quelle del centrosinistra un’assunzione di responsabilità per salvare e rilanciare nei fatti una scuola pubblica di qualità, salvaguardando le sue lavoratrici e i suoi lavoratori.

L’Aquila, 7 Settembre 2010

Fabio Pelini - segretario provinciale PRC-SE

martedì 7 settembre 2010

interpellanza criteri di assegnazione e gestione alloggi Progetto C.A.S.E, MAP, FONDO IMMOBILIARE.

Al Sindaco del Comune di L’Aquila


Oggetto: interpellanza a risposta scritta ed in aula su criteri di assegnazione e gestione alloggi Progetto C.A.S.E, MAP, FONDO IMMOBILIARE.


PREMESSO:

-che le assegnazioni degli alloggi del Progetto C.A.S.E. sono avvenute in base al censimento del 10 agosto 2009;

-che i criteri di assegnazione definiti dal Consiglio Comunale sono stati “cestinati” e che la P.C. ne ha adottati di propri;

-che detti criteri sono stati “secretati”;

-che si è proceduto e si procede, a seguito di accertamenti, allo sgombero di assegnatari ritenuti “abusivi”;


CONSIDERATO:

-che il 28/10/'09 quattro consiglieri comunali presentavo una richiesta di accesso agli atti per conoscere criteri e punteggi che hanno portato all'assegnazione dell'alloggio;

-che tale richiesta veniva respinta con nota del 24/11/''10 a firma del dott. Guido Bertolaso;

-che gli avvocati Alessandro Rosa e Francesco Rosettini proponevano richieste di accesso agli atti per conto di numerosi cittadini esclusi delle assegnazioni e pertanto “portatori di interesse”;

-che a tali richieste rispondeva con nota sempre il dott. Bertolaso dichiarando che dal 28/02/'09 si potevano visionare detti criteri e punteggi;


RILEVATO

  • che in data 27/05/'10 'l'avvocato Rosa, con alcuni assistiti, si recava presso La Struttura Gestione Emergenza per visionare i famosi atti;

  • che tale legittima richiesta veniva fermamente respinta;

  • che in un periodo successivo all'autunno '09, con medesima graduatoria venivano assegnati anche gli alloggi del fondo immobiliare;

  • che si fa obbligo agli assegnatari di comunicare alla SGE eventuali periodi di assenza dall'alloggio;


SOTTOLINEATO

  • che ad oggi continuano a rimanere segreti criteri e punteggi di assegnazione;


si INTERPELLA

il Sindaco o un suo delegato al fine di conoscere:

  1. le ragioni di tale e tanta segretezza;

  2. le ragioni per le quali nonostante le dichiarazioni del dott. Bertolaso di poter visionare gli atti, la SGE si rifiuta di mostrarli;

  3. che cosa intende fare l'Amministrazione Attiva per dare trasparenza e rispondere finalmente alle richiesta di molti cittadini;

  4. quali sono i criteri e i punteggi in base ai quali sono state assegnati gli alloggi del Progetto CASE ed in seguito i MAP ed il fondo immobiliare;

  5. quali criteri sono stati utilizzati per abbinare gli assegnatari del fondo immobiliare con il rispettivo alloggio;

  6. perchè non si è mai reso pubblico l'elenco di coloro che chiedono il trasferimento da un alloggio ad un altro con i tempi di risposta a tale richiesta;

  7. se il problema dei controlli e sgomberi lo si ritiene anche di natura sociale; se si perchè alla pattuglia di forza pubblica non viene affiancata un'equipe psicosociale;

  8. con quali criteri vengono scelti i vigili urbani che assolvono a tale funzione e se si ritiene opportuna una rotazione tra tutti gli agenti nel compiere tale delicato compito;

  9. a quanti sgomberi si è provveduto finora e quanti cittadini sono stati denunciati per oltraggio e/o resistenza e/o ingiuria;

  10. se si ritiene giusto obbligare gli assegnatari a comunicare spostamenti e assenze più o meno prolungate.


L’Aquila 3 settembre 2010,


Il consigliere comunale PRC Enrico Perilli

mercoledì 4 agosto 2010

Inchiesta ricostruzione: Chiodi si dimetta da commissario

L’ennesima inchiesta sulla ricostruzione post sisma avvalora quanto da tempo viene detto in merito alle zone d’ombra dei poteri commissariali.

Sempre di più la richiesta di trasparenza e di partecipazione avanzata dai comitati cittadini si configura come l’unico antidoto al malaffare.

Il quadro che emerge, secondo la procura, appare incontestabile considerato che vi sono prove evidenti dei ‘doni’ e delle utilità che i privati hanno corrisposto al pubblico ufficiale (Daniela Stati) e alle persone a lei vicine, al fine di ottenere il vantaggio di essere inseriti nella lista di beneficiari per fatti e atti connessi alla ricostruzione post sisma del 6 aprile 2009.

Ricordiamo che, già durante la giunta Del Turco, l’operazione di affidamento diretto di alcuni servizi ad Abruzzo Engineering e la presenza in essa di Selex furono oggetto di forte contrarietà da parte di Rifondazione.

Ora occorre cambiare strada.

Chiodi, a quanto risulta, sarebbe stato indotto in “errore” dalla Stati nell’utilizzo dei sui poteri commissariali. Il Presidente farebbe bene a rimettere il suo mandato di commissario ed aprire una nuova stagione fatta di trasparenza e coinvolgimento dei cittadini.

Marco Fars

Segretario regionale Partito della Rifondazione Comunista

lunedì 19 luglio 2010

PAOLO FERRERO INCONTRA I COMITATI CITTADINI AQUILANI

DOMANI MARTEDì 20, ORE 18
PRESSO IL TENDONE DI PIAZZA DUOMO, L'AQUILA

PAOLO FERRERO, SEGRETARIO NAZIONALE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA, INCONTRA I COMITATI CITTADINI AQUILANI

giovedì 8 luglio 2010

Manifestazione strumentalizzata dalla sinistra? No, manifestazione provocata dalla destra. I motivi della rabbia dei cittadini aquilani

La stampa governativa di oggi sostiene che la grande manifestazione di ieri degli aquilani sia stata “strumentalizzata dalla sinistra”. Ero uno dei tanti presenti, e sono di sinistra e comunista, ma con me c'erano migliaia di cittadini e cittadine di tutte le estrazioni politiche e sociali, uniti, con una forza e una radicalità senza precedenti, dall'esasperazione provocata dalle falsità di Berlusconi, dalla protezione civile snaturata modello Bertolaso, e in ultimo dalla stretta fiscale di Tremonti che mette in ginocchio un territorio ancora in piena emergenza.

Piuttosto che tacciare gli aquilani di essere strumentalizzati dai comunisti, da infiltrati antagonisti, e via dicendo, parliamo piuttosto dei motivi per cui migliaia di cittadini hanno lottato contro quello che ha fatto e sta facendo il governo della destra. Tanto per ricordare alcune ottime iniziative intraprese in questi 15 mesi:

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giovedì 10 giugno 2010

Tasse e zona franca: dagli aquilani in consiglio regionale un silenzio assordante. Mercoledì 16 manifestazione cittadina



Ha davvero del clamoroso l’atteggiamento del Governo nei confronti del popolo aquilano: dopo tanti squilli di tromba e rulli di tamburi nella manovra correttiva le Zone franche vengono trasformate in “Zone a Burocrazia Zero”: non si tratta di una semplice variazione nominalistica come potrebbe apparire, si cancellano invece gli sgravi fiscali e contributivi per 5 anni, sostituiti da un iter procedurale semplificato per chi vuole aprire una nuova attività. In pratica, un altro duro colpo per le imprese già esistenti.
Per non parlare della questione tasse e contributi: dal primo luglio i cittadini, senza più casa, né lavoro pagheranno al fisco IRPEF, IRAP, TARSU, ICI, Bollo auto, utenze arretrate oltre all’intera restituzione entro l’anno di quelle non versate nei primi sei mesi del 2010. In più quelle del 2009 suddivise in 60 mensilità, restituite al 100% con una disparità talmente evidente rispetto ai terremoti passati che il Governo si dovrebbe solo vergognare.
Ma di fronte a questa incredibile umiliazione che si va configurando di giorno in giorno sorprende non poco il silenzio assordante degli aquilani in consiglio regionale: riusciranno ad avere un sussulto d’orgoglio e a fare massa critica insieme a tutte le forze politiche e sociali, senza distinzioni di schieramento? Ce lo auguriamo, perché la posta in gioco è drammaticamente importante: è la possibilità stessa per la nostra città ad esistere che viene messa in serio dubbio da una classe politica miope ed egoista.

Fabio Pelini - Segretario provinciale PRC



lunedì 7 giugno 2010

interrogazione sui criteri di assegnazione C.A.S.E. Sistema Gioiello?

da "il Centro" — 04 giugno 2010
Il capogruppo del Prc in consiglio comunale, Enrico Perilli , ha presentato un’interpellanza al sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente , per conoscere le motivazioni del divieto di accesso agli atti che documentano i criteri di assegnazione degli alloggi del Progetto Case e dei Map e i relativi punteggi. Un divieto di consultazione, secondo quanto dichiarato dagli esponenti locali di Rifondazione comunista, attuato malgrado un ricorso attraverso il quale veniva consentito di prendere visione degli atti. Cosa questa confermata da una recente nota del capo della Protezione civile, Guido Bertolaso. «Invece», ha spiegato Perilli in una conferenza stampa, « Alessandro Rosa e Francesco Rosettini - i legali a cui abbiamo dato mandato di prendere visione degli atti - si sono recati alla Struttura per la gestione dell’emergenza ma la loro legittima richiesta è stata fermamente respinta sulla base della normativa della privacy. In tali circostanze possiamo anche pensare che queste graduatorie abbiamo subito delle variazioni». Un dubbio legittimato proprio dalle difficoltà di accedere alla documentazione. «La Protezione civile», ha commentato ancora il consigliere comunale «ha sempre negato l’accesso agli atti e questo pone anche seri interrogativi sul cosiddetto sistema “gioiello”’ con il quale, incrociando vari parametri, si sono stabiliti la graduatoria e i punteggi necessari ai terremotati, la cui abitazione era classificata E, per avere una casa provvisoria. Oppure per ritrovarsi ancora in lista d’attesa a distanza di 15 mesi dal terremoto». Se i criteri non verranno resi chiari e pubblici, gli esponenti di Rifondazione si dicono pronti a presentare un ricorso al Tribunale amministrativo regionale. Intanto, gli esponenti locali del partito hanno chiesto un confronto pubblico con l’assessore alle politiche sociali, Giustino Masciocco. «Dovrà chiarire», ha spiegato Perilli, «cosa sta facendo l’amministrazione comunale in favore della trasparenza». La situazione è particolarmente delicata. «Stando così le cose», ha detto ancora Perilli, «siamo esposti al massimo rischio di manipolazione dei dati: non si sa perché una persona prende casa e un’altra no; non si capisce perché alcuni nuclei familiari vengono spostati e non si capisce chi ha diritto agli appartamenti del fondo immobiliare». La conferenza stampa, a cui ha partecipato pure il segretario provinciale del Prc, Fabio Pelini , è stata l’occasione per fare anche il punto sul problema delle tasse.

lunedì 24 maggio 2010

No allo sgombero di CaseMatte. Inquietanti dichiarazioni del manager ASL aquilana

dal blog di Maurizio Acerbo

Giovedì scorso, 20 maggio, sul quotidiano il Messaggero è apparso un articolo contenente dichiarazioni alquanto bellicose del manager della ASL Giancarlo Silveri. Eccovi un estratto:

la guerra per le CaseMatte, avamposto del comitato 3e32, sembra essere cominciata. Cosa vuole davvero il comitato? Si chiede qualcuno. Il manager sembra però aver esaurito la sua dose di pazienza. “Non si può continuare a consentire questo uso abusivo degli spazi. Sarebbe un pericoloso precedente, senza contare i problemi che avrei a giustificare questa cosa con l’erario”. Di qui la segnalazione agli enti preposti della situazione al fine di far sgomberare l’area di CaseMatte. In sostanza la Asl ha presentato un esposto in procura.

Insieme al nostro consigliere comunale Enrico Perilli ho inviato immediatamente un comunicato alla stampa che però nessun giornale ha pubblicato (cosa che mi accade praticamente sempre quando intervengo sulle questioni del post-terremoto):

Gravi dichiarazioni manager ASL Aquila

Le dichiarazioni del direttore generale della ASL Giancarlo Silveri apparse oggi su alcuni organi di stampa sono inaccettabili.

Il “manager” preannuncia lo sgombero delle CaseMatte, cioè l’ex-baretto dell’ex-ospedale psichiatrico di Collemaggio, che i giovani del Tre e Trentadue hanno trasformato in questi mesi in un prezioso punto di riferimento sociale e culturale.

Ricordiamo che il 3e32 occupò la struttura dandone comunicazione all’allora “manager” Marzetti che, prima di essere dimissionato, aveva intrapreso una procedura per legittimare sul piano amministrativo l’utilizzazione di uno stabile abbandonato per fini sociali.

L’occupazione rimane “abusiva” perché il manager nominato dal centrodestra non ha attivato nessuna procedura per la regolarizzazione di CaseMatte.

E’ gravissimo che Silveri invece di procedere alla regolarizzazione di un’esperienza nata, vorremmo ricordarlo dentro l’emergenza post-terremoto, abbia presentato un esposto alla magistratura richiedendo lo sgombero.

Ci domandiamo se Chiodi, Giuliante, Ricciuti, De Matteis e il resto degli sponsor di Silveri siano a conoscenza della decisione del “manager”.

Chiediamo l’immediato intervento del Sindaco e della Giunta Regionale per bloccare un’iniziativa liberticida e priva di senso in una città che dopo il terremoto soffre per la perdita dei luoghi della socialità e dell’aggregazione.

Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC
Enrico Perilli, consigliere comunale PRC L'Aquila

venerdì 30 aprile 2010

Seminario "attualità di Antonio Gramsci"

SEMINARIO DI FORMAZIONE POLITICO CULTURALE

ATTUALITA' DI ANTONIO GRAMSCI

relatore: prof. RAUL MORDENTI (Università Tor Vergata)

ai partecipanti verranno forniti in dispensa i testi “Introduzione a Gramsci” (di R. Mordenti), “Tesi di Lione”(III congresso PCd'I 1926)

VENERDI' 7 MAGGIO ORE 16:00

SALA CONFERENZE DEL PALAZZO “I. SILONE” (REGIONE ABRUZZO), VIA LEONARDO DA VINCI, PETTINO - L'AQUILA

La gioventù, la formazione e l’opposizione alla guerra; la rivoluzione d’ottobre, “l’Ordine Nuovo” e i consigli di fabbrica; le “Tesi di Lione” e la ri-fondazione del Partito Comunista; la prigionia, i “Quaderni del carcere” e il loro ruolo nella cultura italiana. L’attualità dell’opera di Antonio Gramsci emerge con forza dall’analisi delle principali categorie del suo pensiero: egemonia, blocco storico, sovversivismo delle classi dominanti, ruolo degli intellettuali, questione meridionale, movimenti di massa e direzione politica

martedì 20 aprile 2010

25 aprile sempre





Domenica 25 aprile la Federazione della Sinistra celebra la memoria dei nove martiri aquilani, uccisi dai nazifascisti il 23 settembre del 1943, come quella dei martiri delle stragi di Filetto e di Onna (7 e 11 giugno del '44), con la deposizione di una corona presso piazza Nove martiri a L'Aquila.

martedì 16 marzo 2010

Liberazione 16/03

Nei territori devastati il 6 aprile si pensa più a ripartire che alle elezioni
L'Aquila post sisma e post show mediatico alla prova del voto

Francesco Ruggeri (Checchino Antonini)
L'Aquila (nostro inviato)

Non ci sono faccioni a L'Aquila. E come potrebbero spuntare nella città fantasma intoccata e pressoché deserta dopo lo sconquasso del 6 aprile scorso? I segnali delle elezioni provinciali imminenti bisogna cercarli altrove. La città è una mappa di diaspore tra quello che resta in piedi nelle frazioni, tra le 23 new town bertolasiane, cittadelle-dormitorio dove sciamano in 15mila ogni mattina, e altri 28mila sono in "autonoma sistemazione" che vuol dire seconde case chissà dove o in affitto al nero. Solo 2mila persone hanno avuto la fortuna di un affitto concordato. I tentennamenti di Cialente, sindaco a L'Aquila, a requisire gli appartamenti sfitti hanno favorito i fondi immobiliari che oggi danno casa ad altri 1500 aquilani e che domani venderanno a caro prezzo palazzine comprate a prezzi di realizzo. Altri 5mila vivono nei Map, le casette rimovibili più vicine, in genere ai quartieri di provenienza, che costano un quarto delle palazzine di Bertolaso (700 euro al metroquadro contro 2700) ma che non potevano essere inaugurate in cerimonie televisive così da illudere l'audience che il peggio era passato. La vera periferia della città sono i settemila, quasi tutti anziani, ancora confinati negli alberghi sulla costa o nell'entroterra. Ad esempio a Pescasseroli, dove il botto del 6 aprile non s'è neanche sentito ma il panico ha cancellato i registri degli albergatori.

Francesco Marola, giovane comunista delle Brigate di solidarietà (che sono riuscite a imporre un minimo di trasparenza nell'accesso alle graduatorie per gli alloggi) e Fabio Pelino, segretario cittadino di Rifondazione, fanno questo censimento assieme al cronista mentre tra Piazza Duomo e Piazza Palazzo, sede del comune, c'è un via vai di "callarelle" e carriole per portar via le macerie. Per la terza domenica di fila hanno risposto in migliaia all'appello per riprendersi la città. Stavolta ci sono anche i container per la raccolta differenziata del materiale. Le terracotte no, quelle restano a Piazza Palazzo. La città dovrà rinascere com'era. Il cartellone degli studenti avverte che L'Aquila non è una tenda e nemmeno una caserma. L'Aquila è un centro e al centro, in Piazza Duomo riaperta a metà, c'è una tensostruttura dove si prova a guardarsi in faccia per ricostruire socialità e attivare partecipazione. Davanti a Palazzo Margherita, il municipio, la montagna di macerie si abbassa. Sopra suonano gli Artisti aquilani, è un brano tradizionale. L'Aquila progetta di non perdere la memoria. Gli Artisti, assieme all'Arci, agli scout del Cngei, a teatranti e molte altre comunità e associazioni (tra cui la prestigiosa istituzione dei Solisti aquilani) si sono visti sottrarre la nuova sede provvisoria da un parcheggio, sebbene una delibera comunale gliel'avesse assegnata. Si raccolgono firme per un tetto adeguato, per comprare medaglie ai vigili del fuoco, per riunire gli uffici comunali dispersi tra venticinque sedi differenti. Si prepara la trasferta a Roma per il corteo del 20 contro la privatizzazione dell'acqua. Il giorno dopo, proprio qui, ci sarà una grande assemblea per connettere le proposte sulla ricostruzione. «Dopo, dopo, dopo il terremoto... sulla terra in movimento senza pace, mentre sopra le macerie la giustizia tace...»: i ragazzi di Zona rossa crew hanno dato voce a una narrazione nervosa e decisa, a una generazione che non dimentica e non dimentica di fare. I rapper cantano in Piazza Duomo. Dall'altra parte della catena di secchi si alzano fischi ad accogliere Giovanni D'Ercole, vescovo ausiliario. Ma è venuto a spalare anche lui, e i fischi si placano. Bertolaso aveva definito inutile il lavorìo delle carriole, il sacerdote sembra pensare il contrario: «E' un modo in cui esprimono la loro rabbia, vanno aiutati», dichiara prima di sottrarsi ai cronisti. Ma di elezioni non ne parla nessuno. Già alle scorse europee la percentuale di astensionismo è schizzata oltre il 71%. Ma le provinciali sono una faccenda diversa, contano le relazioni corte. Conta la provenienza: i voti aquilani sono 90mila e 80mila quelli della Valle Peligna, la Marsica batte tutti con 130mila elettori. Se il capoluogo dovesse disertare le urne, tutto si deciderebbe in provincia. Infatti è marsicano l'antagonista per il Pdl della presidente uscente.

Da una parte, dunque, c'è Stefania Pezzopane, cinquantenne originaria di Onna, il paese raso al suolo, simbolo del terremoto aquilano. Presidente uscente a capo di una coalizione di centrosinistra, un gradimento alle stelle. Dall'altra Antonio Del Corvo, cinquantenne, commercialista, marsicano. Uomo di Filippo Piccone, controverso padrone locale di Forza Italia e propenso a scippare il capoluogo a L'Aquila in favore di Pescara. E' già consigliere regionale e comunale a Celano. Il suo nome è spuntato da un summit Piccone-Berlusconi che ha zittito i malumori degli alleati. Il campanilismo avrà il suo peso nelle urne e la narrazione ufficiosa delle destre, una volta sprofondato il mito di Bertolaso, punta sul messaggio fasullo che una presidente aquilana sbilancerebbe troppo la distribuzione delle risorse. Dopo aver sbraitato per mesi contro il governo, l'Udc ha scelto di stare con Del Corvo e schiera l'ex assessore regionale alla Protezione civile.

18mila cassintegrati "sismici" e una crisi che, a L'Aquila, s'è sentita più che altrove perché i tagli del governo «sono stati micidiali in una zona che viveva di versamenti governativi», spiega Marco Riccardi, segretario della Marsica per Rifondazione. Chiusure e ammortizzatori erano iniziati a a piovere già prima del sisma sulle zone industriali di Avezzano e Sulmona. «La gente non ne può più del clientelismo e di una gestione dissennata del territorio - continua Riccardi - qui siamo riusciti a bloccare una rete di dieci inceneritori stando dentro alle dinamiche di movimento».

Per la Federazione della Sinistra il bilancio di sei anni di governo (dopo il sisma le elezioni sono slittate) è «sostanzialmente positivo - riprende Pelino - Rifondazione ha avuto, con Benedetto Di Pietro, l'assessorato alla formazione e all'edilizia scolastica che ha svolto un lavoro trasparente e poco appariscente gestendo anche la Casa della pace». Prima del terremoto, il «nostro assessore ha lavorato - ricorda Riccardi - coinvolgendo in tavoli reali gli operatori di base e i dirigenti prima di compiere ogni scelta. E'accaduto per individuare ogni anno i fabbisogni formativi nella formazione professionale. Quando Gelmini ha imposto gli accorpamenti è stato un tavolo partecipato a cercare modi non traumatici per ammortizzare gli effetti dei tagli. Per la prima volta la provincia s'è dotata di una guida e di un osservatorio per l'orientamento scolastico». E poi Pezzopane, ricordano tutti, non è stata subalterna a Bertolaso e Berlusconi come Cialente. Lei è riuscita a dire dei no. E' stata tra i primi a esprimere dubbi sul progetto Case perché avrebbe lacerato il tessuto sociale».

Determinante per la scelta della coalizione l'emergenza democratica in cui la città ha vissuto dalle 3.32 del 6 aprile in poi. E' qui che Berlusconi ha spinto per mettere in scena un rapporto diretto capo-masse mentre imponeva un modello di ricostruzione basato sulla speculazione e il malaffare. Nel programma, la Federazione punta su una ricostruzione partecipata e trasparente, sul rafforzamento delle relazioni sociali con il coinvolgimento della società civile, su uno sviluppo industriale basato sulle vocazioni della città (polo tecnologico, industria farmaceutica) «in connessione con l'università (che ha perduto solo un quinto dei suoi 25mila iscritti)», raccomanda Marola che, intanto, s'è trasferito con altri manifestanti al presidio contro la discarica di macerie ventilata a Cesarano, scorcio di paesaggio incredibile all'ingresso del Parco nazionale, proprio sopra Camarda dove hanno lavorato per mesi le centinaia di volontari delle Brigate di solidarietà attiva.

16/03/2010

sabato 13 marzo 2010

Dalla rivolta delle carriole alla nuova militanza comunista

da il manifesto 9 marzo

MOVIMENTI All'Aquila i frutti della «politica sul territorio»
Dalla rivolta delle carriole alla nuova militanza comunista

di Eleonora Martini


«Dopo. Dopo un terremoto, sulla terra in movimento senza pace, mentre sopra le macerie la giustizia tace...», possono accadere cose che «prima», all'Aquila, nessuno avrebbe mai immaginato. Può succedere per esempio quel che è successo alle crew di giovanissimi aquilani e abruzzesi che così rappano nel cd autoprodotto, «Voci dal cratere», ma che prima del sisma nemmeno si conoscevano tra loro. E può succedere di vedere una popolazione - finora decisamente poco abituata alle manifestazioni e poco avvezza, dopo quarant'anni di Democrazia cristiana, alla politica attiva e alla partecipazione diretta nella gestione della cosa pubblica - trasformarsi, dopo un anno di «dignitoso» silenzio, in un soggetto protagonista di cui non si può più non tenere conto.

Le manifestazioni nel centro storico e il faccia a faccia di gente comune contro esercito e polizia per quattro domeniche di seguito; il lavoro concreto di smistamento delle macerie che non è stata solo un'azzeccatissima iniziativa mediatica in grado di scavalcare i confini nazionali; la fiaccolata contro il processo breve che ha visto sfilare sabato scorso nelle vie percorribili del centro storico in commosso silenzio almeno cinquemila persone, molte delle quali provenienti da altre regioni d'Italia; il moltiplicarsi di iniziative culturali e politiche, di gruppi in rete, e di comitati cittadini, alcuni dei quali sono diventati addirittura centri sociali occupati, mai visti prima da queste parti. Sono le tante facce, scomposte e ricomposte come in un caleidoscopio, di una società - quella aquilana - probabilmente in marcia verso una presa di coscienza collettiva, forse ancora pre-politica ma sicuramente feconda.

Ma non è tutto: si può dire che qui, nel cosiddetto cratere terremotato, si possono oggi toccare con mano i frutti di quel «lavoro politico sul territorio» tanto teorizzato quanto difficilmente attuato dai partiti di sinistra. Succede, per esempio, che all'Aquila, in controtendenza rispetto a tutto il resto d'Italia, cresce il numero di tesserati e di militanti della sezione giovanile di Rifondazione comunista. «Oltre ai tesserati veri e propri - spiega Fabio Pelini, 35 anni, segretario aquilano del Prc - molti in questi mesi si sono avvicinati ai Giovani comunisti, soprattutto nelle scuole e all'università dove è cresciuto il numero di rappresentanti eletti». «Grazie soprattutto all'esperienza delle "Brigate di solidarietà attiva" - aggiunge Francesco Marola - che dal giorno dopo il sisma hanno cominciato a lavorare, montando due tendopoli con mensa a Camarda e Tempera dove in cinque mesi si sono alternati oltre 600 volontari provenienti da tutta Italia. Un lavoro di soccorso alla popolazione e di socializzazione fatto in silenzio e che, giorno dopo giorno, ha sviluppato forme di partecipazione straordinaria, facendo avvicinare alla politica tantissimi giovani che ancora oggi, anche se non tesserati, fanno volontariato nelle nostre strutture». È il caso di Simone Virgili, appena iscritto al Prc: «Mi sono avvicinato al partito quando ho visto la volontà di incidere sul territorio, con le "Brigate" o con l'assistenza legale fornita agli esclusi dal progetto C.a.s.e. che è diventata una battaglia per la trasparenza delle graduatorie. E come me è successo anche a molti giovani non proprio di sinistra che però hanno apprezzato questo tipo di solidarietà così diversa dall'unica che conoscevano, quella della Chiesa e della Caritas».

Una forma diversa di solidarietà sta nascendo anche tra le migliaia di persone che ormai da quattro domeniche di seguito si riprendono il centro storico della città. Domenica prossima torneranno addirittura con ruspe e bobcat affittati, per completare il lavoro di rimozione delle macerie da Piazza Palazzo in tempo per il primo anniversario del 6 aprile. «Ogni maledetta domenica», così l'hanno chiamata in un video che viaggia in rete, il popolo delle carriole si arricchisce di nuove facce: «Domenica scorsa c'erano tantissimi studenti fuori sede ad aiutarci - dice Giusi Pitari, docente di Biotecnologie all'università dell'Aquila - l'ho rivisti a lezione stamattina e tutti avevamo le braccia doloranti per lo sforzo». Stanchi ma soddisfatti, più uniti di prima da un nuovo sentimento identitario che non è fatto solo di «aquilanità»: «Non c'è solo l'affezione per la città, stiamo manifestando qualcosa di più - continua Pitari -: a spingere centinaia di cittadini che mai lo avrebbero fatto prima a forzare i posti di blocco sono state le voci degli sciacalli della "cricca". È stata l'acquisita consapevolezza dell'incompetenza delle istituzioni preposte alla soluzione dei problemi, è stata l'insofferenza per il pressappochismo degli amministratori, per la superficialità e il cinismo dei politici. E ora sappiamo di non essere soli: riceviamo centinaia di messaggi da tutta Italia che ci incitano ad andare avanti». Lo dimostrano le centinaia di persone che da Giampilieri, da Palermo, da San Giuliano di Puglia o da Viareggio si sono strette nel capoluogo abruzzese in un abbraccio a tutte le vittime dell'illegalità istituzionalizzata. Un clima tale che perfino molte delle persone che domenica scorsa hanno manifestato all'Aquila in difesa di Bertolaso, alla fine hanno mollato a terra le loro bandiere e sono andate a lavorare sulle macerie, fianco a fianco di chi considera il capo della Protezione civile il primo responsabile dello scempio aquilano.

giovedì 4 marzo 2010

Vittoria per l'acqua pubblica a L'Aquila



Questa mattina è stata approvata la delibera comunale, presentata dal consigliere del PRC Enrico Perilli (nel filmato), che modifica lo statuto del comune di L'Aquila nella definizione dei servizi a rilevanza economica, e dichiara l'acqua "diritto umano universale" e il servizio idrico locale “servizio pubblico locale privo di rilevanza economica e senza fini di lucro”.

In tal modo potranno essere contrastati gli effetti della legge Ronchi, che vorrebbe imporre la privatizzazione dei servizi locali a rilevanza economica tra cui il servizio idrico, dunque la privatizzazione dell'acqua di rubinetto. L'acqua non è una merce, ma un bene comune che deve essere sottratto alla speculazione del mercato e alla logica del profitto. Una vittoria importante per la difesa dell'acqua pubblica!
leggi il testo della delibera e la relazione allegata

(filmato tratto da abruzzo24ore)

domenica 28 febbraio 2010

Elezioni provinciali: i candidati e le candidate della Federazione della Sinistra

N. COGNOME E NOME COLLEGIO DI
1 D’Amato Antonio AVEZZANO I
2 Riccardi Marco AVEZZANO II
3 Persia Gianluca AVEZZANO - CAPISTRELLO
4 Di Cesare Ennio Domenico BALSORANO - CIVITELLA ROVETO
5 Bottiglione Marilena BARISCIANO - CAPESTRANO
6 Di Giampietro Stefano CARSOLI
7 Di Pirro Silvano CASTEL DI SANGRO
8 Coletti Sandro CASTELVECCHIO SUBEQUO - S. DEMETRIO NE' VESTINI
9 Iacutone Daniele CELANO
10 Spallone Mario GIOIA DEI MARSI
11 Fabiani Luigi L'AQUILA I
12 Ludovici Angelo Nino L'AQUILA II
13 Marola Francesco L'AQUILA III
14 Pelini Fabio L'AQUILA IV
15 Lattanzi Antonio L'AQUILA - ROCCA DI MEZZO
16 Porto Antonio Pio L'AQUILA - TORNIMPARTE
17 Juchich Goffredo MONTEREALE
18 D’Amore Vincenzo PESCINA
19 Villa Silvia PRATOLA PELIGNA
20 Donatelli Davide SULMONA I
21 Petrongolo Sabino SULMONA - ROCCARASO
22 Colò Maurizio SULMONA - SCANNO
23 Scatena Giuseppe TAGLIACOZZO
24 Fusarelli Flora TRASACCO

sabato 13 febbraio 2010

Il centro-sinistra provinciale dice no a Protezione Civile SpA

Come forze politiche del centro-sinistra giudichiamo inopportuna la trasformazione della Protezione Civile nazionale in SpA, contenuta nel decreto legislativo 195 già approvato al Senato.

Le indagini di questi giorni hanno portato alla luce i rischi enormi connessi alla gestione di appalti secondo procedure d'urgenza, che avvengono senza alcun controllo. Con la trasformazione della Protezione Civile in SpA, ovvero in ente di diritto privato verrebbe inevitabilmente ridotta la trasparenza propria del pubblico, mentre con l'ampliamento degli ambiti di intervento della Protezione Civile a non meglio precisate situazioni di emergenza socio-economico-ambientale, con a disposizione mezzi e poteri straordinari, verrebbe aumentato il margine di deroga rispetto alle leggi vigenti.

Il nostro territorio ha conosciuto invece l'intervento della Protezione Civile attraverso l'opera generosa di donne e uomini volontari giunti da tutta Italia a sostenere la popolazione del cratere, duramente colpita dal sisma del 6 aprile. Proprio alla luce di questo rapporto speciale, siamo favorevoli a potenziare la funzione della Protezione Civile nazionale, ente pubblico, in quella che deve essere sua la competenza primaria, ovvero l'opera di prevenzione per le aree a rischio idrogeologico e la messa in sicurezza del territorio"

firmatari:

Fabio Pelini PRC L'Aquila
Marco Riccardi PRC Marsica
Angelo Ludovici
PdCI
Michele Fina Pd
Fioravante Mancini IDV
Gianni Padovani PSI
Betti Leone SD

mercoledì 10 febbraio 2010

L’INCHIESTA SUGLI APPALTI DELLA MADDALENA SCOPERCHIA IL PENTOLONE DEGLI AFFARI. CHE ACCADRA’ CON LA PROTEZIONE CIVILE S.P.A.?

Solo due giorni fa il Senato ha approvato in prima lettura il decreto legge che trasforma la Protezione Civile in societa' per azioni, a capitale interamente pubblico, e in capo alla presidenza del Consiglio. Oggi, dopo mesi di indagini, è stato arrestato l’ex vice capo di Bertolaso, Angelo Balducci per gli sprechi e lo stato di abbandono delle strutture che avrebbero dovuto ospitare i capi di stato e di governo al G8 della Maddalena che poi si è svolto a L’Aquila.

Dopo otto mesi dalla fine dei lavori, neanche un posto di lavoro è stato prodotto, né è stata rilanciata l'economia della Sardegna. La Corte dei conti stava già indagando sulle enormi spese sostenute: 327 milioni – come dichiarato dalla stessa Protezione civile – utilizzati dal Governo attraverso la struttura di missione del G8.

Come sempre, sarà la magistratura ad accertare le responsabilità, ma la bufera che si sta abbattendo sulla “nuova” Protezione Civile e sul suo capo indagato dimostra la fondatezza dell’allarme lanciato da Rifondazione Comunista, comitati cittadini, Libera: la Protezione Civile, così come è stata plasmata da Bertolaso, ha di fatto poteri assoluti che le permettono di gestire enormi risorse finanziarie senza alcun controllo. Che succederà ora che la Protezione Civile è diventata una società per azioni?

Fabio Pelini
segretario provinciale L’Aquila PRC-SE

lunedì 1 febbraio 2010

Ritardi nei lavori delle case ATER: intervengano Chiodi, Ricciuti e Del Corvo

Il nuovo allarme lanciato da Mia Casa d’Abruzzo è, purtroppo, quanto mai fondato. A dieci mesi dal 6 aprile, la quasi totalità degli edifici ATER sono ancora nelle condizioni in cui le aveva lasciate il sisma.

Il freddo ed il maltempo di queste settimane, oltre alle scosse che si stanno riproponendo in questi giorni, stanno peggiorando in maniera preoccupante le condizioni degli edifici maggiormente lesionati. Non è più accettabile l’immobilismo della politica regionale di fronte alla grave situazione in cui versano gli alloggi popolari, soprattutto se si pensa che è dal 30 novembre che l'ATER ha rimesso a disposizione della Regione i progetti per l'edilizia residenziale pubblica.

E’ quanto mai urgente l’intervento del consiglio regionale per dare attuazione all’ordinanza 3803/2009 con atti di indirizzo che diano finalmente impulso alla riparazione degli appartamenti danneggiati e che da subito mettano in sicurezza i circa 6.000 alloggi di edilizia residenziale pubblica.

Luca Ricciuti, presidente della commissione Lavori pubblici, il Presidente Chiodi, anche in qualità di nuovo Commissario delegato alla ricostruzione, e soprattutto Antonio del Corvo, candidato alla presidenza della provincia dell’Aquila e consigliere regionale, intervengano senza ulteriori tentennamenti e dimostrino senso di responsabilità e soprattutto rispetto concreto per chi rischia di aggiungere la beffa al danno epocale che ha subito.

Fabio Pelini, Segretario provinciale PRC

sabato 16 gennaio 2010

Il PRC sostiene la petizione "No a Protezione Civile SpA"


La federazione dell’Aquila di Rifondazione Comunista promuove attivamente la petizione lanciata dai comitati cittadini aquilani contro la trasformazione della protezione civile in SpA.

Il PRC da tempo sostiene il percorso dei comitati cittadini; saremo presenti anche in occasione dell’assemblea pubblica del 23 gennaio, in cui ci sarà una raccolta firme contro Protezione Civile SpA.

Il giorno stesso dell’uscita del decreto, il Segretario nazionale Paolo Ferrero e il Segretario regionale Marco Fars intervenivano per primi definendo “un ossimoro” la sigla “Protezione Civile SpA”, in quanto rappresenta l’aziendalizzazione e privatizzazione di fatto di compiti fondanti l’intervento dello Stato e degli Enti Locali.

Con la trasformazione della Protezione Civile in ente di diritto privato non sottoposto al controllo pubblico verrebbero ad aggravarsi quei fenomeni di mancanza di trasparenza e di controllo sugli appalti “emergenziali” (legati non solo alle catastrofi naturali, ma anche a grandi eventi sportivi, incontri internazionali, ecc.) che abbiamo potuto osservare da vicino nel territorio aquilano con gli interventi post terremoto.

Fabio Pelini, Segretario Provinciale PRC L’Aquila
Francesco Marola, Giovani Comunisti (PRC) L’Aquila