domenica 16 febbraio 2014

I limiti di elaborazione del PRC sul tema sindacale, la necessità di una lettura di classe e del conflitto. OdG del CPR Abruzzo.

Il Testo Unico sulla Rappresentanza, sottoscritto lo scorso 10 gennaio da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria, è il proseguo naturale,inevitabile e peraltro da molto tempo annunciato dell’accordo sull’esigibilità dei contratti e sulla rappresentanza sindacale firmato dalle stesse parti il 31 maggio 2013.
Quest’ultimo mostrava già tutte le criticità che l’accordo del 10 gennaio ha reso esplicite: esclusione dalla rappresentanza dei sindacati conflittuali; possibilità di derogare in senso peggiorativo i contratti nazionali, secondo le previsioni dell’accordo del 28 giugno 2011 (prodromo dell’articolo 8 del DL 13 agosto 2011, n.138); esigibilità dei contratti (ovviamente anche in deroga) che non poteva non esprimersi nella previsione di sanzioni.
Rifondazione Comunista su questo tema ha mostrato pesanti limiti di prospettive,considerando l’accordo del 31 maggio 2013 un avanzamento rispetto a quello del 28 giugno 2011. Era invece palese (come tra l’altro evidenzia in altri termini la stessa Cgil) che questi rappresentassero un “combinato disposto”. Il risultato evidente è una grave limitazione per i lavoratori alla possibilità di agire il conflitto, dal momento che si andavano ponendo le basi di un accresciuto comando padronale sul lavoro.
Il  CPR Abruzzo ritiene pertanto necessario che il partito elabori a livello nazionale un’analisi adeguata alla fase attuale del sindacato, che sta subendo una svolta radicale rispetto alla sua natura, determinandosi sempre meno come organizzazione dei lavoratori e sempre più delle burocrazie centrali. In questo senso la deriva neocorporativa, palese da tempo in Cisl e Uil anche per la loro impostazione ideologica padronale, sta trascinando anche la Cgil. La portata degli accordi del 10 gennaio 2014, del 31 maggio 2013 e del 28 giugno 2011 stanno in questo quadro, che occorre mettere in discussione complessivamente.
In tale contesto, come dimostra l’evoluzione stessa del congresso della CGIL in corso, andrebbero evitate contrapposizioni manichee,rimettendo al centro della discussione in maniera unificante i temi di fondo. Nel pieno rispetto delle autonome scelte di posizionamento dei singoli compagne e compagni all’interno della CGIL, bisogna produrre uno scarto di merito e di metodo.
Per noi, per il partito e per i comunisti, la priorità dovrebbe essere ricostruire il tessuto di una lettura di classe a livello di massa della crisi e del conflitto nei luoghi di lavoro. E ciò va ben oltre la fisiologica dialettica interna alla pur importante fase congressuale della CGIL.
Il CPR Abruzzo, sulla scorta dell’Ordine del giorno della Federazione di Chieti approvato nel IX congresso nazionale, invita pertanto il partito a livello nazionale «ad organizzare momenti di discussione sul tema della democrazia nei luoghi di lavoro e di contrasto agli accordi che limitano i diritti dei lavoratori o li subordinano alla cosiddetta ‘competitività d’impresa’», ponendo la democrazia e l’agibilità sindacale quali questioni fondamentali «per la difesa e la tutela dei diritti nei luoghi di lavoro e per agire il conflitto quale terreno indispensabile per le conquiste dei lavoratori».
Il CPR Abruzzo ritiene che tali questioni dovrebbero rappresentare una linea di indirizzo di intervento politico per le/i compagne/i di Rifondazione Comunista impegnati nella discussione congressuale della Cgil. Appare evidente, infatti, che le gravi limitazioni imposte dagli accordi citati all’agibilità sindacale ed alle lotte dei lavoratori contrastano pesantemente con la possibilità, auspicata dal CPN dell’11 e 12 gennaio di determinare «una svolta, che rimetta al centro la costruzione della mobilitazione, del conflitto e di un progetto alternativo alle politiche liberiste, per i diritti sociali e del lavoro».
Il CPR Abruzzo invita quindi le/i compagne/i abruzzesi: a promuovere nelle sedi congressuali della Cgil la messa in discussione dell’accordo del “Testo Unico sulla Rappresentanza” quale inevitabile conseguenza dei precedenti accordi interconfederali del 28 giugno 2011 e del 31 maggio 2013; a porre in essere iniziative di contrasto ad esso quali banchetti, volantinaggi, assemblee, ecc; ad aprire contemporaneamente una campagna di sensibilizzazione sui temi centrali e più qualificanti del Piano del Lavoro elaborato dal Partito, da promuovere sia nel congresso della Cgil sia in vista delle prossime elezioni regionali ed europee.

Pescara, 14/02/2014
Approvato all'unanimità.

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