sabato 23 aprile 2011

L'AQUILA, RIFONDAZIONE RIENTRA IN GIUNTA: ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE, POLITICHE DEL LAVORO, RICOSTRUZIONE PARTECIPATA LE DELEGHE

Diciannove mesi dopo l’uscita dalla Giunta Cialente, Rifondazione Comunista rientra nell’esecutivo a L’Aquila. Lo fa con il segretario provinciale del partito, Fabio Pelini, che assume le deleghe all’assistenza alla popolazione, politiche del lavoro, ricostruzione partecipata.
Le dimissioni del sindaco Cialente ad inizio marzo hanno aperto anche nel nostro partito una discussione: abbiamo da subito considerato una iattura l’arrivo di un commissario governativo che, oltre a mettere una pietra tombale sulla rinascita della città, avrebbe rafforzato il peso delle strutture commissariali, contro le quali ci siamo sempre battuti.
Pertanto, la riapertura di un dialogo con il centrosinistra aquilano si è sostanziato sulla necessità di ridare agli organismi locali democraticamente eletti la centralità che la legge gli assegna sulla pianificazione territoriale e soprattutto sulla ricostruzione, espropriata dopo il terremoto con il pretesto dell’emergenza.
Infatti, seppur con accenti diversi, il sindaco e la sua maggioranza hanno condiviso con noi la necessità di archiviare la logica dei commissariamenti e quindi hanno ritenuto necessario ridare un ruolo alla maggioranza uscita dalle elezioni del 2007. Maggioranza di cui Rifondazione Comunista faceva parte.
Condizione per rientrare era avere delle deleghe operative, che ci permettessero cioè di fare “da dentro” ciò che avevamo denunciato “da fuori”, e portare quindi il conflitto dentro le istituzioni. In particolare, la delega all’assistenza alla popolazione ci dà potenzialmente questa possibilità.
Siamo consapevoli della responsabilità che ci assumiamo, ma di fronte alle difficoltà che quotidianamente riscontriamo rispetto all’utilità del nostro agire politico, ci chiediamo: “Se non ora, quando?”

PRC L'Aquila

Sui manifesti di Mafalda

Filippo Piccone e Fabrizio Di Stefano hanno del tutto perso la testa. Minacciare azioni legali contro l’insolita Mafalda guerriera dei manifesti aquilani è fuori luogo, ridicolo e irresponsabile. Serve forse a buttarla in caciara amplificando tensioni ed è indice di coda di paglia.

Si interroghino piuttosto sui loro comportamenti e su quelli del loro 'capo' e forse capiranno il perché di tanta durezza nelle parole di Mafalda, notoriamente un personaggio pacifista e non violento. È del tutto evidente che le modificazioni introdotte nei termini della prescrizione andranno ad incidere sul complesso dei procedimenti riguardanti L’Aquila pur se restassero inalterati (e non lo sono) alcuni specifici reati quali il disastro colposo.

Infatti le inchieste in corso riguardano anche aspetti connessi al post terremoto su cui le nuove norme avrebbero un notevole impatto. Su tutto ciò è di per se indecente anche un solo giorno di riduzione dei termini di prescrizione a vantaggio degli eventuali responsabili dei reati, figuriamoci considerando quanto gli aquilani e con loro tutti gli abruzzesi hanno vissuto.

I cittadini aquilani hanno sentito le risa degli sciacalli la notte del terremoto, vivono con dolore il sovrapporsi di inchieste sulla loro pelle, per i reati connessi ai crolli come sulla gestione post terremoto. Una comunità espropriata della possibilità di decidere del proprio futuro dai poteri commissariali presa in giro in tv come 'ingrata' e respinta a manganellate dal Parlamento. Fino alla beffa indecente del cosiddetto 'processo breve' che per salvare il premier rischia di compromettere il diritto a verità e giustizia per centinaia di persone. Un colpo nello stomaco la cui unica motivazione risiede nell’uso meschino del potere da parte del Presidente del Consiglio, per tirarsi fuori dai propri guai con la giustizia.

Volete che rinuncino anche all’estremo dell’invettiva? Allora condannate Dante Alighieri 'cattivo maestro' d’intolleranza verso tutte le bassezze umane - conclude il segretario di Rifondazione - specie se riguardavano personaggi d’alto rango, che arrivò perfino a presentare come auspicio e giusta punizione del cielo il lutto subito dall’imperatore Alberto d’Asburgo.

Marco Fars

Segretario regionale PRC

mercoledì 20 aprile 2011

Venerdì 22 aprile: Raul Mordenti "il decennio rosso: dal '68 al '77"

Prossimo seminario del corso "Veniamo da lontano andiamo lontano"

Venerdì 22 aprile, ore 16:o0
c/o Ex Asilo - viale Duca degli Abruzzi, L'Aquila

"Il decennio rosso: dal '68 al '77"
relatore: Raul Mordenti (Università Roma Tor Vergata)

Verrà ripercorsa e analizzata la stagione di lotte sociali degli anni '70 per trarne un bilancio storico e un confronto con le rivendicazioni dei nuovi movimenti studenteschi e operai che hanno caratterizzato lo scenario politico dello scorso autunno.

Ai partecipanti verranno distribuite dispense con una selezione di testi sull'argomento trattato

Raul Mordenti, professore di storia della critica letteraria e teoria della letteratura presso l'Università di Roma Tor Vergata, è coordinatore del dipartimento nazionale di formazione politica di Rifondazione Comunista

Tra le su ultime pubblicazioni: Gramsci e la rivoluzione necessaria, Editori riuniti, 2007; Frammenti di un discorso politico: ricominciare dal '68, Edizioni Rinascita, 2008; L'università struccata, Punto Rosso, 2010

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video del seminario:


domenica 17 aprile 2011

«Sono solo uno dei tanti invisibili tra le macerie»

Liberazione 16/04 pag.5

«Sono solo uno dei tanti invisibili tra le macerie»

Antonio Russo, aquilano, digiuna per ottenere la residenza

Come lui sono in tanti a essere stati tagliati fuori dal piano Case. Perilli (Rifondazione): «Sono sempre di più. Bisogna rivalutare le domande pervenute dopo il censimento»

di Checchino Antonini

«Tra qualche giorno comincerai a vede’ la Madonna, poi arriverà l’autointossicazione », ha detto il medico ad Antonio Russo dopo averlo visitato. Però ieri, se glielo domandavi, Russo ti rispondeva che «stava bene». Per quanto possa stare bene uno che l’ultimo piatto di penne l’ha mangiato domenica sera al “3e32”, lo spazio occupato di fronte all’ex manicomio dell’Aquila, a Collemaggio. Da allora Russo va avanti a liquidi, cerca di stare attento a mantenere il livello dei sali minerali. Unico lusso, un cucchiaino di miele. Antonio Russo è in sciopero della fame da cinque giorni perché non vuole essere più «invisibile». E vorrebbe far emergere altri nelle sue condizioni. «A L’Aquila a momenti rinevica - spiega al telefono con Liberazione - quindi non corro il rischio di morire disidratato». Gli invisibili, a L’Aquila, sono quelli che non riescono nemmeno ad avere le carte in regola per avere diritto a qualcosa. Nel caso di Antonio almeno all’assistenza sanitaria visto che soffre di ipertensione arteriosa. Antonio è aquilano. Ha 56 anni. Il 6 aprile del 2009, quando il terremoto stravolge la città, lui viveva tra Perugia e Como per ragioni di lavoro. Anzi, di lavori. Precari. Per due centesimi in meno l’ora, la piccola cooperativa che lo impiegava ha perso l’appalto per la sicurezza di un supermercato. Antonio torna nella sua città ormai disastrata. La casa di famiglia, a ridosso del tribunale, sotto al centro storico è classificata E. Costa meno abbatterla che rimetterla in sesto. Chiede la residenza ma si sente rispondere che per due anni non sarebbe stata concessa a nessuno. Russo è conosciuto, ha molti amici e, per un po’, trova ospitalità qua e là. Finché otto mesi fa non approda sulla roulotte accanto al 3e32 con cui partecipa alle lotte per la ricostruzione.

Due anni dopo Russo torna negli uffici dell’anagrafe. Ma la burocrazia gli nega il pezzo di carta perché non può accettare una casa con le ruote. Dice a Liberazione Enrico Perilli che quello degli invisibili è un problema che sta esplodendo adesso perché le ordinanze «e soprattutto l’interpretazione che ne dà il consulente giuridico della Sge» proibiscono la residenza nelle case delle New Town. La Sge è la Struttura gestione emergenza. E’ quella che comanda su L’Aquila. Un caso frequente riguarda chi era in affitto prima del sisma e ora vive nei nuovi moduli dove è impossibile essere residenti. La magagna sta nel censimento dell’agosto 2009 «trasformato - continua Perilli che è consigliere comunale del Prc - in richiesta di alloggio, così chi non ha risposto è restato fuori. L’unica soluzione sarebbe un nuovo censimento o valutare le richieste arrivate dopo».

Su facebook Russo tiene il diario di questa battaglia e aspetta che si facciano vivi altri invisibili come lui. Il suo vicino di “casa” è diventato invisibile da quando è scoppiata la famiglia. Chi è retrocesso a “unità singola” perde il diritto alla casa. Unica nota positiva, quando vengono i suoi bambini a Collemaggio possono correre in pace. Tra i glicini. Da Messina, sul profilo fb del gruppo, è arrivata la storia di un’altra single ospite da due anni a 800 km dall’Aquila. «La sua casa è in perfette condizioni ma il piano terra del palazzo presenta crepe e calcinacci che da due anni, giorno per giorno allargano le bocche, immagazzinano schifezze e polverone laddove tutta la zona costituiva il lustro della città. Qui in Sicilia l’assistenza sanitaria inciampa contro leggi e leggine che rendono il soggiorno accidentato e insicuro richiedendo autorizzazioni, file interminabili alle asl, che si possono evitare mettendo mano al portafoglio e acquistando a prezzo pieno i farmaci. Ma il diritto dell’uomo di riavere o di avere il proprio “ubi consistam” si fa sentire come un dolorosissimo sintomo della peggiore malattia. Insomma io chi sono? dove sono i miei amici? dove sono i miei morti? Voglio tornare a casa, perché la casa ce l’ho e mi consentirebbe di non pietire un alloggio, un alloggio qualsiasi a condizioni ancora da verificare. Voglio togliere il disturbo, non rubare l’aria a nessuno, dove devo andare a finire? C’è un ponte dal quale qualche autorità non mi caccia a pedate?». «Quando mi piglia la nostalgia apro la transenna ed entro nel centro storico e chi se ne frega, mi vengano a ritrovare », continua Antonio, invisibile pure al Tg regionale e alle stazioni private aquilane. «Ma è vero che ci sono 150 appartamenti vuoti del piano Case?», si chiede ancora, amareggiato dall’invisibilità rispetto ai suoi compagni di partito di una volta, il Pci. L’assessora Pezzopane lo vorrebbe incontrare ma lui crede che il luogo ideale sia il 3e32 e quella casa con le ruote che la burocrazia non riesce a vedere.

il gruppo Facebook di Antonio

martedì 12 aprile 2011

CASA STUDENTE , PERILLI: “GESTIONE PRIVATA DI STRUTTURA REALIZZATA CON FONDI PUBBLICI”

COMUNICATO STAMPA:

Grazie a un atto notarile sottoscritto in maniera riservata la Regione Abruzzo ha affidato a un privato, cioè la Curia aquilana, la gestione di una struttura realizzata con fondi pubblici”.

Questo il commento del consigliere comunale Enrico Perilli (Prc), dopo la presa d’atto della risposta, che è stata fornita in aula dall’assessore al Patrimonio Silvana Giangiuliani, all’interpellanza sulla gestione della Casa dello Studente, presentata dallo stesso consigliere durante la seduta consiliare di ieri,.

La struttura - ha dichiarato Perilli - è stata realizzata con fondi pubblici, messi a disposizione dalla Regione Lombardia, su terreni originariamente non edificabili e per i quali il consiglio comunale aveva votato una modifica di destinazione d’uso, proprio sulla base dell’accordo di programma che sanciva il trasferimento della proprietà al Comune dell’Aquila, il quale, a sua volta, ne cedeva la gestione alla Regione Abruzzo, che l’avrebbe esercitata attraverso l’Adsu (Azienda per il diritto allo studio universitario), sua emanazione. In realtà - ha proseguito Perilli - come ha confermato nella sua relazione tecnica l’assessore Giangiuliani intervenendo in aula, la Regione Lombardia, la Regione Abruzzo e la Curia, con un atto notarile “riservato”, hanno stabilito che la gestione della struttura fosse in capo alla Curia, contravvenendo agli accordi sanciti ufficialmente con il Comune dell’Aquila”.

In questo modo - ha dichiarato ancora Perilli - si è consumato un vergognoso inganno ai danni del consiglio comunale, che con il suo voto ha deliberato l’edificabilità dei terreni sulla base di un accordo che decretava la gestione pubblica della struttura, e degli stessi cittadini aquilani. Un bene realizzato con fondi pubblici è dunque ora gestito in maniera privatistica, vale a dire senza la necessaria garanzia che gli alloggi vadano assegnati a titolo gratuito a studenti meritevoli e con basso reddito e senza la necessaria pubblicità di bandi e graduatorie. Una vergogna della quale deve rispondere il presidente Chiodi, il quale ha commesso un atto di inaccettabile presa in giro del consiglio comunale dell’Aquila, rendendosi responsabile di un fatto gravissimo davanti all’intero Paese, poiché la tragedia che ha colpito L’Aquila e di cui la casa dello studente è stato un drammatico simbolo, appartiene a tutta la nazione, e poiché questa “sveltina” con relativo regalo alla Curia è stata attuata con i soldi di tutti gli italiani”.

Un ultimo commento - ha concluso il consigliere del Prc - è anche per l’atteggiamento della Curia aquilana, che smentisce con i fatti i propri lodevoli propositi di solidarietà e di correttezza nelle politiche della ricostruzione, sulle quali interviene spesso e volentieri, anche bacchettando la politica”.


domenica 10 aprile 2011

LUNEDì 11 APRILE ORE 17 PRESENTAZIONE DEL VOLUME “MALAITALIA. DALLA MAFIA ALLA CRICCA E OLTRE”: UN FOCUS SUL POST TERREMOTO

Domani lunedì 11 aprile alle ore 17 presso l’auditorium della Carispaq a Strinella 88 è in programma la presentazione del volume Malatitalia. Dalla Mafia alla cricca e oltre a cura di Ranieri Polese.


Chi credeva che con Mani Pulite la corruzione italiana fosse stata almeno in parte debellata ha dovuto amaramente ricredersi. Negli ultimi quindici anni sono venuti alla luce gravissimi, infiniti casi di collusione tra politica e affari. E se un assessore di Milano, di recente, si è fatto scoprire con la mazzetta in mano, gli imbrogli di cui si è parlato e si continua a parlare sono molto più consistenti e pesanti. Mentre la criminalità organizzata – mafia, camorra, ’ndrangheta – ha continuato a vivere e spesso a prosperare. Appalti per lavori pubblici, scalate a banche, legami sospetti con mafia e camorra. La novità di questa stagione, comunque, è rappresentata dal sesso come valore di scambio e/o di ricatto: le escort e i trans. Non mancano, certo, nella storia dell’Italia repubblicana, casi e fenomeni di corruzione. Ma cos’è cambiato in questi ultimi anni? Quanto i nuovi assetti politici hanno favorito questa esplosione?


Elenco degli autori: Vittorino Andreoli, Marco Belpoliti, Raffaele Cantone, Fulvia Caprara, Claudio Carabba, Enrico Deaglio, Gianfranco De Cataldo, Aldo Giannuli, Saverio Lodato, Luca Mastrantonio, Fabio Pelini, Ferruccio Pinotti, Luisa Pronzato, Hervé Rayner, Walter Siti, Caterina Soffici, Stefania Ulivi, Marco Vichi, Slavoj Žižek e un’intervista a Roberto Saviano.


Fabio Pelini, autore del capitolo “L’Aquila, scene da un terremoto. Disastri e grandi eventi all’ombra delle cricche” e Luisa Pronzato, giornalista del Corriere della Sera e autrice del capitolo “Il documentario, l’arma più forte in un paese dove c’è “troppa libertà di stampa”, ne parleranno conTonino Bucci, giornalista di Liberazione.


Sarà l’occasione per fare un bilancio di quanto accaduto a due anni dal terremoto ed analizzare insieme le prospettive per la nostra città.

giovedì 7 aprile 2011

Venerdì 8 aprile: Guido Liguori "il Pci di Togliatti: dal '43 al memoriale di Yalta"

Prossimo seminario del corso "Veniamo da lontano, andiamo lontano"

"Il PCI di Togliatti: dal '43 al memoriale di Yalta"
relatore: Guido Liguori (Università della Calabria)

Venerdì 8 aprile, ore 16:00
Auditorium Camera del Lavoro - CGIL, via Saragat (nucleo industriale di Pile) L'Aquila

Ai partecipanti verranno distribuite dispense con una selezione di testi sull'argomento trattato.

E' disponibile inoltre il libro di Guido Liguori "La morte del Pci" (Manifestolibri 2009)

Guido Liguori:

capo-redattore della rivista di cultura politica “Critica Marxista”, vice-presidente della International Gramsci Society Italia, è professore di Storia del pensiero politico contemporaneo presso l’Università della Calabria.

E' studioso di storia del pensiero politico italiano, statunitense e brasiliano del Novecento, in particolare dell'opera di Antonio Gramsci.

Tra le sue ultime pubblicazioni: Dizionario gramsciano 1926-1937 (con Pasquale Voza), Carocci, Roma, 2009; La morte del Pci, Manifestolibri, Roma, 2009.