mercoledì 14 maggio 2014

Bandiere blu: Abruzzo ha bisogno di svolta ambientalista



L'Abruzzo non può più permettersi una classe dirigente famelica e incompetente che ci fa tornare indietro rispetto a tutti gli indicatori sociale ambientali.
La perdita di 4 bandiere blu e' l'ennesimo danno che una cattiva gestione della cosa pubblica infligge all'immagine e all'economia abruzzese.
Emerge tristemente per l'ennesima volta il fallimento della politica regionale in campo ambientale e di tutela delle acque delegata da una politica debole e impreparata a super-direttori come Sorgi e Caputi di cui ho chiesto anche con una risoluzione il trasferimento ad altro incarico.
Tra un Piano di Tutela delle acque che posticipa al 2027 la riqualificazione dei nostri fiumi e un comitato VIA che autorizza progett sui fiumi che ne riducono al lumicino il flusso minimo vitale i nostri fiumi continuano a essere ridotti a cloache.
Se il fallimento della Giunta Chiodi e' totale, almeno pari e' la responsabilità di un centrosinistro che ha controllato attraverso i suoi amministratori le società di gestione del servizio idrico integrato.
Le SPA dell'acqua non solo hanno accumulato centinaia di milioni di debiti a causa di clientele, sprechi, corruzione ma non hanno nemmeno garantito depuratori ben funzionanti.
Candidare alle regionali i più famigerati esponenti del "partito dell'acqua" e' un'offesa al buon senso degli abruzzesi.
L'Abruzzo ha bisogno di un'autentica svolta ambientalista.

Maurizio Acerbo, candidato presidente Regione Abruzzo "Un'altra regione"

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