giovedì 22 settembre 2011

FONDI GIOVANARDI: OCCORRE LA MASSIMA CHIAREZZA


Pochi giorni fa siamo stati oggetto di scomunica da parte dell'Arcivescovo Molinari per aver sollevato fondate critiche in merito alla vicenda della casa dello studente e in generale verso alcune scelte della Curia aquilana sulla ricostruzione.

Evidentemente la nostra battaglia per la legalità e la trasparenza ha fondati motivi se, come oggi si apprende dalla stampa, ci troviamo di fronte a ulteriori inchieste ed arresti.

Le ipotesi di reato,

sabato 17 settembre 2011

Solidarietà a Enrico Perilli

Interveniamo nel merito della risposta/polemica, apparsa sul foglio diocesano e ripresa dagli organi di stampa cittadini, firmata dal vescovo monsignor Molinari e dal parroco della parrocchia universitaria Don Epicoco, nella quale si fanno chiarissime allusioni all'operato del nostro rappresentante in  consiglio comunale dell'Aquila Enrico Perilli a cui esprimiamo la nostra solidarietà.

Rifondazione Comunista si batte per la legalità e la trasparenza e non si fa intimidire dai poteri forti e respinge ogni campagna diffamatoria e farisea.

Il "male oscuro" della ricostruzione non è la richiesta di  trasparenza che viene dalla cittadinanza, dai comitati e da partiti come il nostro, ma il quadro di connivenze e complicità che si sono create tra potentati locali e regionali e cricche nazionali per spartirsi la torta ai danni degli aquilani.

La casa dello studente è stata realizzata con denaro pubblico (non di Formigoni o di CL) e la sua gestione andava affidata all'azienda per il diritto allo studio come prevedeva il protocollo d'intesa.

Nessuna legge né protocollo prevede che le case dello studente siano gestite dal Comune ma dalle Aziende regionali per il diritto allo studio e l'accesso va sottoposto alle graduatorie previste.

Il vescovo Molinari avrebbe dovuto levare la sua voce per condannare la nomina a commissario di persona condannata dalla Corte dei Conti per "culpa in vigilando" sulla Perdonanza non per attaccare un giovane consigliere che difende la sua comunità.

Sulla scia delle parole di Epicoco, anche noi potremmo dire che esistono due filoni ben distinti all'interno della Curia aquilana: l'azione di chi è vicino ai più bisognosi, non solo tra i fedeli ma anche tra chi è praticante di un altro credo religioso (il riferimento è alla questione del tendone/moschea), e l'azione di chi invece si dedica agli affari della ricostruzione gestendo donazioni con atteggiamento da conquistatore crociato.

Molto ci sarebbe inoltre da dire sull'amministrazione dei beni della Curia, ad esempio sul particolare riguardo avuto dalla Protezione Civile nei confronti dei suoi terreni, preferendo l'esproprio dei terreni dei piccoli proprietari, o più direttamente sull'operato dell'Istituto per il sostentamento del clero, nei confronti del quale nostri rappresentanti istituzionali nel recente passato hanno avuto degli aspri confronti riguardo la possibilità di ospitare delle abitazioni provvisorie in alcuni terreni della Curia, terreni negati dall'Istituto con palese indifferenza rispetto ai bisogni di quel momento drammatico.

Ci auguriamo che almeno questa volta ci arrivi una risposta nel merito delle questioni sollevate piuttosto che minacce di punizione divina o simili reazioni scomposte.

Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC
Marco Fars, segretario regionale PRC

da www.ilcapoluogo.com

San Carlo Borromeo: la diocesi risponde alle critiche

Sul quindicinale ‘Vola’ la riflessione dell’arcivescovo e la lettera aperta di don Epicoco
San Carlo Borromeo: la diocesi risponde alle critiche


L'Aquila, 17 set 2011 - Parla di ‘male oscuro’ che blocca la città l’arcivescovo nella riflessione pubblicata sul nuovo numero del quindicinale diocesano ‘Vola’: «Con questa parola (male oscuro n.d.r.) indico tutti quei fenomeni di assurda lotta politica e ideologica che spesso uccidono le iniziative più belle. Ci sono alcuni che quando fanno guerra alla Residenza S. Carlo dicono che si battono per motivi di giustizia, di legalità, di attenzione agli studenti meno garantiti. Un’enorme bugia!».

Ricorda, poi, lo spirito con cui venne realizzata la casa per gli studenti: «Di fronte all’impossibilità dei vari enti (Regione, Provincia, Comune, Università) di dare la disponibilità di un terreno, l’Arcidiocesi ha dato questa disponibilità pensando solo al bene della nostra Università, della città e, soprattutto, dei giovani universitari. Ci siamo confrontati con i vari enti, abbiamo sentito il parere degli esperti di diritto e, in ottantasette giorni, la Residenza Universitaria S. Carlo Borromeo è diventata una realtà». L’arcivescovo continua poi la sua riflessione ricordando la gioia di tutti il giorno dell’inaugurazione: «Ricordo la gioia di tutti (Presidente della Regione Lombardia, Presidente della Regione Abruzzo, Presidente della Provincia dell’Aquila, Sindaco dell’Aquila) e tanti altri presenti in quel 4 novembre 2009 (Festa di S. Carlo), all’inaugurazione della struttura, che offre alloggio a centoventitré studenti e le cui sale studio (modernamente attrezzate) sono aperte a tutti i giovani, anche ai non residenti».
san_carlo_borro,eo

Anche il Sindaco condivise la scelta di far gestire la casa alla Curia: «Meno male che voi, come Diocesi, vi occupate della gestione. Altrimenti il Comune come avrebbe potuto fare?». L’arcivescovo, infine, conclude con un pensiero indirizzato a tutti quelli che contrastano le opere della Chiesa aquilana: «La Chiesa dell’Aquila, che non percepisce nessun vantaggio economico da questa iniziativa, continuerà a occuparsi con concreta solidarietà dei giovani…La Chiesa dell’Aquila, si fermerà, solo quando qualcuno, con leggi assurde ed accecato dall’ideologia, deciderà di bloccare con la forza questa vita che sboccia. Ma chi ucciderà questa vita e questa speranza ne risponderà davanti alla storia. E un giorno davanti a Dio!».

Il parroco della parrocchia universitaria di S. Giuseppe, Don Epicoco, nella lettera aperta «Non è tutto ‘loro' quello che luccica» stigmatizza l’atteggiamento di chi vuole ricostruire la città sui giornali: «L’impegno della ricostruzione è diviso in due filoni ben distinti: il primo filone pensa di contribuire alla ricostruzione a colpi di comunicati stampa, il secondo filone, invece, rimboccandosi le maniche. Tutti riescono a capire, senza nessun mio aiuto, che il primo filone è fatto da quella gente che vive cercando il consenso, cercando il facile applauso, cercando di crearsi una credibilità denigrando gli altri. Questa gente ha bisogno della polemica, ha bisogno della retorica, ha bisogno di farsi crescere la barba per poter sedere magari in un consiglio comunale autoconvincendosi di essere il baluardo della legalità e del cambiamento, perdendosi però una cosa molto semplice: “la realtà”.

Dopo aver ricordato la situazione difficile di tanti studenti per cui sarebbero necessari tante case San Carlo per far fronte alle loro esigenze, don Epicoco ricorda come la residenza universitaria sia aperta a tutti: «Oggi la San Carlo è un luogo pubblico, gratuito, aperto a tutti cattolici e non, aperto anche a coloro che fanno i sit in nelle facoltà ma poi ci chiedono di rimanere a studiare sin dopo la chiusura perché non hanno dove studiare».

Ricordando come oggi la nostra città non abbia bisogno di polemiche ma di gente che si impegni, don Epicoco conclude: «Noi non ne abbiamo bisogno (di polemiche e di visibilità) perché viviamo di altre priorità e soprattutto in cima ad esse ci sono le persone. Noi non abbiamo bisogno di rimanere iscritti fino a 30 anni all’università per poterci inserire nelle lobby di potere dei partiti o per avere assunzioni dirette dall’Università stessa ed affini. Noi non abbiamo bisogno di allearci con il consigliere comunale o regionale di turno per boicottare iniziative solo per il gusto di far fallire iniziative dove non riusciamo a metterci le mani d’interesse. Noi non abbiamo bisogno di riempirci la bocca di parole come “legalità”, “giustizia”, “solidarietà” perché la legalità, la giustizia e la solidarietà sono l’alfabeto del nostro impegno».

Un’opera diocesana, dunque, che per la Chiesa dell’Aquila certamente non è fonte di lucro: «E soprattutto gestire una Residenza Universitaria - continua don Epicoco - come la San Carlo non è un affare ma una cambiale. Avere quote d’affitto a 140 euro al mese significa non dormire la notte per cercare una maniera per pagare le spese di gestione, anche perché noi non abbiamo nessun sindacato che ci finanzia a differenza di qualcun altro, e ciò che riusciamo a realizzare è solo grazie alla generosità di benefattori silenziosi e disinteressati che condividono la nostra stessa preoccupazione».

Don Epicoco conclude ricordando a tutti che la Chiesa aquilana vuole rimanere libera e mai si adeguerà ad alcuna ideologia dominante: «Ci piacerebbe, come Chiesa aquilana, non avere nemici, ma o ci si omologa all’ideologia dominante o inevitabilmente si diventa segno di contraddizione. Preferiamo questa “differenza” rispetto a certa “uniformità” diffusa da queste parti. Differenza che ci costa tanto, ma che non è negoziabile».

venerdì 16 settembre 2011

18 settembre Patrimoniale Day



La Federazione della Sinistra (Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Socialismo 2000, Lavoro-Solidarietà) promuove il Patrimoniale Day, giornata nazionale di raccolta firme a sostegno di una petizione popolare per la tassazione dei patrimoni superiori al milione di euro, e altre 5 proposte alternative alla manovra economica del governo.

A L'Aquila la raccolta firme avrà luogo presso la Villa Comunale il giorno domenica 18 settembre, dalle ore 16:00 alle ore 20:00.

La manovra economica del governo è iniqua e recessiva, contestata da più parti perché opera tagli devastanti alle risorse degli Enti locali e a tutto ciò che è servizio pubblico, ai servizi sociali rivolti a disabili, bambini in difficoltà, anziani e non autosufficienti, attacca in maniera incostituzionale lo Statuto dei lavoratori con il famigerato articolo 8, mentre lascia inalterati i privilegi di parlamentari, autorità ecclesiastiche e in generale di quel 10% della popolazione che detiene oltre il 50% della ricchezza nazionale.

Al contrario la Federazione della Sinistra ritiene che la crisi economica debba essere pagata dai gruppi sociali e dalle caste che l'hanno causata, e che l'unico modo per evitare la recessione sia la redistribuzione della ricchezza, per questo propone la tassazione patrimoniale sopra il milione di euro. Presso i nostri banchetti si potrà firmare per la tassa sui grandi patrimoni, appunto, ma anche per il dimezzamento delle spese militari e delle indennità delle caste, per mettere un tetto agli stipendi dei manager e ottenere la restituzione dei finanziamenti pubblici dalle aziende che delocalizzano, per il blocco delle grandi opere inutili come la Tav in Val di Susa e il Ponte sullo Stretto, e per destinarne le risorse liberate dalla patrimoniale e dalla lotta all’evasione fiscale alle persone in difficoltà e alla riconversione ecologica dell’economia.



il testo della petizione:
L’ALTERNATIVA C’È!
PATRIMONIALE SUBITO.

Noi sottoscritti cittadini italiani siamo indignati.
Il governo, con la scusa della crisi economica e della speculazione, vuole demolire lo stato sociale, i diritti dei lavoratori, la democrazia nel paese. Il tutto per difendere privilegi e grandi ricchezze.
Occorre ribellarsi prima che sia troppo tardi. Occorre una politica alternativa.
Per difendere i diritti dei lavoratori e lo stato sociale, redistribuire la ricchezza, creare nuova occupazione, proponiamo una politica economica rovesciata, a partire da:
  •  Tassa sui grandi patrimoni al di sopra del milione di euro;
  •  Lotta all’evasione fiscale anche con una sovratassa sui capitali che hanno usato lo scudo fiscale;
  •  Dimezzare gli stipendi delle caste e mettere un tetto agli stipendi dei manager;
  •  Dimezzare le spese militari e smettere subito la guerra in Afghanistan e Libia;
  •  Le aziende che delocalizzano devono restituire i finanziamenti pubblici;
  •  Blocco delle grandi opere inutili come la TAV in Val di Susa e il Ponte sullo Stretto e uso di quelle risorse per un grande piano di risparmio energetico, sviluppo delle fonti rinnovabili, riassetto del territorio.

mercoledì 7 settembre 2011

Perilli (PRC): nomina di D'Ascanio all'Istituto per il sostentamento del clero, è conflitto d'interessi

 Il commissario Adsu Francesco D’Ascanio è stato nominato dalla Curia aquilana responsabile dei rapporti tra l’Istituto per il sostentamento del clero, che gestisce, tra le altre cose, il patrimonio immobiliare della Chiesa, e gli enti locali.

La nomina risale al mese di luglio, anche se la notizia è trapelata solo da qualche giorno. Nonostante si tratti di un incarico pro tempore, che al momento impegna il commissario Adsu fino a fine dicembre fa cadere il velo che finora ha coperto la vicenda della Casa dello studente San Carlo Borromeo.

Dopo un'interrogazione presentata in consiglio comunale da me e dal collega Giuseppe Bernardi emerse che la struttura, realizzata con fondi pubblici della Regione Lombardia, era stata data in gestione dalla Regione Abruzzo a un privato, cioè la Curia aquilana, grazie a un atto notarile sottoscritto in maniera riservata fra le parti che contravveniva in maniera palese agli accordi precedenti.

La Casa dello studente sorge infatti su terreni originariamente non edificabili e per i quali il consiglio comunale aveva votato una modifica di destinazione d'uso, proprio sulla base di un accordo di programma che sanciva il trasferimento della proprietà al Comune dell'Aquila, il quale, a sua volta, ne cedeva la gestione alla Regione Abruzzo, che l'avrebbe esercitata a sua volta attraverso l'Adsu (Azienda per il diritto allo studio universitario).

Un bene realizzato con fondi pubblici e che, sulla base degli accordi, doveva avere una gestione pubblica, viene dunque ora gestito in maniera privatistica, senza cioè la necessaria garanzia di una graduatoria, pubblica e trasparente, che privilegi gli studenti meritevoli e con basso reddito. Il tutto nel silenzio generale, senza che nessuno, a cominciare dall'Adsu, muovesse un dito per reclamare il rispetto degli accordi presi e dei diritti degli studenti.

Oggi la situazione si fa addirittura paradossale con D'Ascanio che dovrà tutelare gli interessi della Curia e quelli degli studenti universitari e che quindi da commissario Adsu dovrebbe rivendicare la gestione pubblica della Casa dello studente e da incaricato della Curia per la tutela del proprio sostentamento, deve invece difendere l'attuale gestione da parte della Chiesa.

L'Aquila 7/9/11


Enrico Perilli
consigliere comunale PRC


giovedì 1 settembre 2011

6 Settembre SCIOPERO GENERALE contro la manovra


Rifondazione Comunista e la Federazione della Sinistra sono pienamente impegnate alla riuscita dello sciopero generale indetto dalla Cgil e dai sindacati di base contro una manovra economica iniqua, che scarica per intero i costi della crisi sui lavoratori. 

Il 6 settembre noi saremo con la Cgil, individuando lo sciopero generale come l'inizio di un percorso di costruzione di una forte opposizione sociale con l'obiettivo di fermare la manovra e il governo che la sostiene.

La Cgil ha scelto il territorio per caratterizzare lo sciopero generale organizzando manifestazioni e comizi in più di 100 piazze italiane.

In Abruzzo è prevista una manifestazione regionale a Teramo con il seguente programma:

ore  9:30 Concentramento in Largo Madonna delle Grazie
ore 10:00 Corteo
ore 12:00 Comizio in Piazza Martiri della Libertà

PER LA MANIFESTAZIONE SONO SONO STATI ORGANIZZATI AUTOBUS GRATUITI DA L'AQUILA, per prenotazioni tel. 3336367616


COMUNICATO STAMPA

Adesione di Rifondazione Comunista L'Aquila allo sciopero generale contro la manovra

La federazione provinciale dell'Aquila del Partito della Rifondazione Comunista aderisce allo sciopero generale del 6 settembre indetto dalla CGIL e dai sindacati di base, e parteciperà alla manifestazione regionale di Teramo.
La scelta dello sciopero generale è più che dovuta a fronte di una manovra eversiva nei confronti dei diritti dei lavoratori, che abolisce per decreto legge l'articolo 18, che fa pagare la crisi a lavoratori e pensionati senza toccare i grandi patrimoni e senza misure vere a sostegno delle attività produttive.
Pertanto sono del tutto incomprensibili le perplessità verso la mobilitazione avanzate dal PD, che ancora una volta si dimostra ambiguo ed insufficiente a svolgere un vero ruolo di opposizione.
La manovra avrà conseguenze ancor più gravi in un territorio tutt'ora in emergenza come quello del cratere sismico, dove il dato della riduzione del 30% della cassa integrazione erogata a seguito del terremoto, lascia presagire giorni difficili per migliaia di lavoratori.
Il PRC ritiene che la ricetta per uscire dalla crisi debba essere di tutt'altro segno: mandare a casa questo governo e far pagare la crisi a chi l'ha causata, con la tassazione dei grandi patrimoni, la lotta all'evasione fiscale, dimezzando stipendi delle caste e spese militari, intervenendo a sostegno del lavoro tramite la restituzione dei finanziamenti pubblici per chi delocalizza la produzione

Pelini (PRC): oltre 150 alloggi assegnati ai single in due mesi e mezzo, vicino l'esaurimento della graduatoria

Dal 18 giugno a oggi sono stati assegnati 155 alloggi del progetto Case o Map a single che hanno perso l’abitazione a causa del terremoto del 6 aprile di due anni fa. Lo ha reso noto l’assessore alle Politiche abitative, Fabio Pelini, che ha specificato che “questo eccellente risultato è il frutto della direttiva del vice commissario alla ricostruzione dello scorso mese di giugno, che il sindaco Cialente ed io abbiamo fortemente voluto allo scopo proprio di dare delle risposte rapide ai senza tetto. Non è un caso – ha aggiunto Pelini – che da quando è entrata in vigore quella disposizione, due mesi e mezzo fa, è stato assegnato un numero di appartamenti davvero molto elevato, con un incremento significativo rispetto alle abitazioni che venivano conferite nei periodi precedenti all’entrata in vigore direttiva”.
L’assessore Pelini ha inoltre sottolineato come a beneficiare di quel provvedimento fortemente richiesto dal Comune dell’Aquila siano state soprattutto “le famiglie con unico componente che, da oltre due anni, erano costrette a vivere nelle caserme o in alberghi, spesso lontano dall’Aquila. Ora possono tornare in città, come era loro desiderio, in una casa”.
Sono 114 i single in graduatoria che ancora devono essere sistemati negli alloggi realizzati per i senza tetto. “Proprio grazie a questo ritmo – ha osservato Pelini – le case a tali famiglie saranno assegnate entro la fine di settembre e le procedure sono state avviate oggi stesso. La graduatoria principale, pertanto, è davvero agli sgoccioli. A quel punto resteranno circa 370 famiglie da un componente che dovranno essere alloggiate e che sono finite in coda alla graduatoria per aver chiesto la maggiorazione del contributo di autonoma sistemazione. Cercheremo, tenendo conto delle disponibilità, di dare una risposta in breve tempo anche a loro”.