lunedì 16 dicembre 2013

RIFONDAZIONE COMUNISTA CHIAMA ALLA MOBILITAZIONE CONTRO LA RIPERIMETRAZIONE DEL PARCO SIRENTE VELINO. IN 150 MILA HANNO FIRMATO CONTRO, RICCIUTI RITIRI LA PROPOSTA


Rifondazione Comunista chiama alla massima mobilitazione domani martedì 17 dicembre alle ore 10, in occasione della presentazione della proposta di legge del consigliere regionale ex PDL, ora Forza Italia, Luca Ricciuti sulla riperimetrazione del Parco Sirente Velino, che sottrarrebbe al Parco un'area di quasi 400 ettari.

In pochi giorni una petizione on line sul sito Avaaz ha raccolto ben 150 mila firme (non poche!) di cittadini e cittadine contrari, che da sole dovrebbero essere sufficienti a far ritirare la proposta al consigliere Ricciuti. Rifondazione Comunista, assieme alle associazioni ambientaliste, da tempo sta tenendo alta l'attenzione sulla vicenda, e in consiglio regionale il consigliere Maurizio Acerbo farà ostruzionismo a oltranza.

La proposta di Ricciuti è volta a favorire nuove operazioni edilizie nell'area che è oggi del parco e ad ampliare la zona di caccia. Ciò asseconda logiche private per interessi di breve periodo, senza alcuna lungimiranza né interesse generale per il territorio. Inoltre, come ha evidenziato la stessa presidenza del Parco Sirente Velino in una conferenza stampa, la proposta di Ricciuti esporrebbe a una procedura di infrazione da parte dell'Unione Europea, che ha finanziato interventi di tutela riguardanti l'area del Parco interessata dal ridimensionamento, procurerebbe dunque un grave danno elariale a carico della regione e dunque dei cittadini.

La difesa del parco non è solo una questione di principio riguardo la conservazione di specie animali e vegetali preziosissime, patrimonio di inquantificabile valore, è anche una questione di vocazione economica del nostro territorio, quella del turismo della qualità ambientale, come dimostra lo stesso successo della petizione online a difesa del Parco.

Interventi fin troppo impattanti sono già stati effettuati all'interno del Parco, ovvero la galleria di Serralunga e il relativo raccordo stradale, che secondo il parere di alcuni naturalisti hanno in parte modificato l'assetto idrogeologico della piana di Campo Felice. Al contrario di ciò che intende la proposta di Ricciuti, bisogna valorizzare maggiormente il Parco, rafforzare la tutela, lavorare sulla promozione turistica e lo sviluppo ecosostenibile.

Francesco Marola segretario provinciale PRC

domenica 15 dicembre 2013

PESCASSEROLI: NO ALLA CITTADINANZA ONORARIA A GIANNI LETTA

No! alla Cittadinanza Onoraria a GIANNI LETTA! Rifondazione Comunista di Pescasseroli, è NETTAMENTE CONTRARIA al conferimento della cittadinanza onoraria a Gianni Letta! Letta è un uomo di parte, principale protagonista, insieme a Berlusconi, della storia politica italiana dell'ultimo disastroso “ventennio”, storia politica segnata da un generale impoverimento della condizioni di vita di milioni di italiani e da un forsennato attacco ai diritti dei Lavoratori. La cittadinanza a Gianni Letta è un atto inutile e inopportuno. Divide la comunità di Pescasseroli e colloca l'amminisrazione comunale, tradendo la sua connotazione civica, nella sfera politica del centro Destra!

venerdì 13 dicembre 2013

RISCHIO DISSESTO IDROGEOLOGICO: URGENTE INTERVENIRE SUL FOSSO DELLE PESCINE TRA PIZZOLI E ARISCHIA

Il IX congresso nazionale di Rifondazione Comunista ha assunto all'unanimità l'ordine del giorno proposto dalla federazione provinciale dell'Aquila su grandi opere e messa in sicurezza del territorio: deviare i fondi stanziati per la TAV, "grande opera" inutile alla popolazione della Val Susa, per la ricostruzione dei territori terremotati. Al contempo il PRC propone di destinare i miliardi di euro stanziati per le spese militari degli F-35 alla messa in sicurezza del territorio, con un grande intervento pubblico che sia al contempo occasione di lavoro.

Quello della messa in sicurezza del territorio è un problema non più rinviabile: il disastro che ha da poco colpito la Sardegna e nella nostra regione la zona urbana di Pescara sono solo l'ultimo doloroso capitolo di una tragedia annunciata, che non è mero effetto di calamità naturali. Spesso la parte più rilevante della responsabilità è da attribuire all'opera umana, nello specifico alla selvaggia attività di cementificazione da parte di costruttori senza scrupoli e alle avventate concessioni edilizie opera di amministrazioni conniventi. Così è stato per l'alluvione del Pescara, dovuto alla cementificazione della zona naturale di esondazione per far posto alla realizzazione del centro commerciale Megalò.

Questo pericolo continuo è sotto gli occhi di tutti e riguarda diversi Comuni della provincia dell'Aquila. Recentemente un comitato formato da cittadini residenti tra Arischia (frazione dell'Aquila) e il comune di Pizzoli hanno richiamato l'attenzione sul rischio di alluvione e smottamento che minaccia l'area denominata "fosso delle Pescine"  e la sottostante via Arischia, ed hanno sollecitato l'intervento del nostro consigliere comunale di Pizzoli Giulio Giorgi, il quale assieme al consigliere regionale Maurizio Acerbo ha interessato l'assorato regionale competente, che a sua volta è intervenuto celermente per un sopralluogo con la propria struttura tecnica, constatando la gravità della situazione.

L'area in questione, all'interno del PAI, è classificata come area dal massimo rischio idrogeologico, detto R4. Già nel 2007 un’intenso evento metereologico, per fortuna di breve durata, arrecò gravissimi danni alla zona urbanizzata all’interno dell’area e in tutto il Comune. Finora gli interventi amministrativi volti alla messa in sicurezza sono stati del tutto infruttuosi. E' intenzione del PRC tramite il proprio consigliere comunale verificare quali siano stati i motivi di tale inefficienza, e al contempo sollecitare lo stanziamento di fondi da parte della Regione o delle autorità preposte per l'urgente opera di messa in sicurezza di un'area nella quale è a rischio l'incolumità di molte persone.

Francesco Marola - segretario provinciale PRC L’Aquila

applicazione del piano anticorruzione, prevedendo la rotazione periodica dei dirigenti e di tutti i ruoli sensibili




Le intercettazioni delle conversazioni dell'ex assessore alle opere pubbliche Ermanno Lisi con  imprenditori, tecnici comunali e professionisti aquilani,  rese note da un  giornale on line, seppure archiviate dalla magistratura e senza rilevanza penale, dimostrano in maniera abbastanza evidente un quadro poco chiaro nella rete di relazioni tra i soggetti incaricati di gestire il flusso di risorse da impegnare nella ricostruzione e ambienti economici e delle professioni. Si pone chiaramente la necessità di riproporre la questione morale come elemento essenziale nella vita pubblica cittadina. Per farlo l'amministrazione anticipi l'applicazione del piano anticorruzione, prevedendo la rotazione periodica dei dirigenti e di tutti i ruoli sensibili impedendo così, di fatto, l'eventuale creazione di zone d'ombra e di connivenza. Rifondazione Comunista nella nostra città da sempre è impegnata nella battaglia per la trasparenza e il rispetto delle regole, come dimostrano le nostre storiche battaglie sui puntellamenti, sulle convenzioni urbanistiche e soprattutto contro le sacche di interesse e di rendita composte da settori della macchina comunale e ambienti imprenditoriali. Negli anni lo spostamento di dirigenti è stato spesso solo il frutto delle nostre denunce. Appare evidente che oggi nessuno può girare la testa dall'altra parte. L'Aquila nel momento più difficile della sua storia chiede con forza che la buona politica, quella che si scontra quotidianamente con questo tessuto d'interessi trasversali, smantelli una  volta per tutte questo sistema, che nelle intercettazioni dell'informativa della polizia viene definito "mafia interna", e restituisca ai livelli regolarmente eletti la possibilità di amministrare in modo trasparente e nel rispetto dell'interesse comune.

Goffredo Juchich
Segretario Comunale Prc Circolo "A Casamobile"

Enrico "Chico" Perilli
Capogruppo Prc L'Aquila

lunedì 2 dicembre 2013

TRAFFICO IMMIGRATI: Di PIRRO CRIMINE CONTRO UMANITA'








Con l'operazione denominata Fake Job oltre ad essere stata sgominata una banda di spregiudicati trafficanti  di esseri umani, e stato scoperto nella Marsica, e non è la prima volta che accade, il volto più crudele dello sfruttamento dell'immigrazione clandestina. La Marsica diventa spesso il territorio adatto a questo crimine. Alcuni imprenditori senza scrupoli con la complicità di immigrati ben radicati nel territorio marsicano, attuano il crimine legato al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Falsi contratti di lavoro con relativo visto di ingresso in Italia in cambio di cospicue somme di denaro.E' questa la nuova forma di schiavitù legata al traffico illegale e crudele degli esseri umani. Una umanità sofferente, umiliata e calpestata in nome del profitto e del denaro.Oltre a calpestare la dignità umana, questa attività criminale infligge un colpo mortale alle tantissime aziende agricole marsicane che, nel rispetto delle regole e delle leggi sull'immigrazione, offrono possibilità di integrazione e lavoro ai tanti migranti diventati ormai parte integrante della filiera agricola marsicana. Queste aziende sane, che generano economia e producono ricchezza sono danneggiate sul mercato del lavoro, hanno maggiori costi nel reperire la manodopera e diventano sempre di più meno competitive con le aziende che praticano procedure illegali nell'accesso alla forza lavoro. Rifondazione Comunista Marsica Alto Sangro condanna senza appello il traffico illegale di esseri umani e il continuo ricorso a pratiche criminale che danneggiano le tante aziende, che nella più assoluta legalità, operano nella Marsica.


Silvano Di Pirro
Segretario Prc Marsica Alto Sangro

Con l' operazione denominata Fake Job oltre ad essere stata sgominata una banda di spregiudicati trafficanti di esseri umani, e' stato scoperto anche nella Marsica, e non e' la prima volta che accade, il volto piu' crudele dello sfruttamento del fenomeno della immigrazione clandestina". - See more at: http://www.asipress.it/notizia_dettaglio.asp?id=13186#sthash.rkiRZTNk.dpuf

Con l' operazione denominata Fake Job oltre ad essere stata sgominata una banda di spregiudicati trafficanti di esseri umani, e' stato scoperto anche nella Marsica, e non e' la prima volta che accade, il volto piu' crudele dello sfruttamento del fenomeno della immigrazione clandestina". - See more at: http://www.asipress.it/notizia_dettaglio.asp?id=13186#sthash.rkiRZTNk.dpuf
ffCon l' operazione denominata Fake Job oltre ad essere stata sgominata una banda di spregiudicati trafficanti di esseri umani, e' stato scoperto anche nella Marsica, e non e' la prima volta che accade, il volto piu' crudele dello sfruttamento del fenomeno della immigrazione clandestina". - See more at: http://www.asipress.it/notizia_dettaglio.asp?id=13186#sthash.rkiRZTNk.dpuf
Con l' operazione denominata Fake Job oltre ad essere stata sgominata una banda di spregiudicati trafficanti di esseri umani, e' stato scoperto anche nella Marsica, e non e' la prima volta che accade, il volto piu' crudele dello sfruttamento del fenomeno della immigrazione clandestina". - See more at: http://www.asipress.it/notizia_dettaglio.asp?id=13186#sthash.rkiRZTNk.dpuf
Con l' operazione denominata Fake Job oltre ad essere stata sgominata una banda di spregiudicati trafficanti di esseri umani, e' stato scoperto anche nella Marsica, e non e' la prima volta che accade, il volto piu' crudele dello sfruttamento del fenomeno della immigrazione clandestina". - See more at: http://www.asipress.it/notizia_dettaglio.asp?id=13186#sthash.rkiRZTNk.dpuf
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lunedì 25 novembre 2013

IX CONGRESSO: Risultati dei congressi di circolo e della federazione provinciale

Si sono conclusi i congressi di circolo e della federazione provinciale di Rifondazione Comunista. Pubblichiamo i risultati, gli organismi dirgenti eletti, gli ordini del giorno e gli emendamenti approvati dal congresso di Federazione

COMUNICATO STAMPA

Si è svolto sabato 23 novembre il congresso provinciale di Rifondazione Comunista. Hanno partecipato delegati e delegate dai circoli territoriali dell'Alto Aterno, L'Aquila, Marsica e Alto Sangro, Valle Peligna, Valle Roveto.

E' risultato vincente il primo documento congressuale, che lancia la proposta una costituente unitaria di tutta la sinistra radicale, alternativa al PD, che faccia riferimento al Partito della Sinistra Europea - European Left in vista delle prossime elezioni europee, con il programma della disobbedienza ai trattati dell'austerità europea, per un'Europa dei diritti, sociale e democratica.

E' stato eletto il comitato politico federale di 22 membri che al termine dell'assemblea ha riconfermato Francesco Marola alla carica di segretario provinciale del Partito.

Il congresso provinciale ha approvato un ordine del giorno per il congresso nazionale di Rifondazione Comunista, che impegna il Partito a sostenere la proposta proveniente da L'Aquila e dalla Val di Susa di destinare i fondi stanziati per il TAV alla ricostruzione dei territori colpiti dal terremoto, attraverso una legge organica con tempi e finanziamenti certi, e i fondi per l'acquisto degli F-35 a un piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio che eviti le tragedie sempre più frequenti come quella che ha colpito da poco il popolo sardo, e sia al contempo occasione di creazione di posti di lavoro finalizzati alla tutela del bene comune.

La federazione provinciale, in occasione del congresso, lancia una campagna del partito contro l'emendamento alla legge 394 sui Parchi e le Aree Protette, approvato dalla maggioranza PD-exPDL frutto delle larghe intese del governo Letta Alfano. Con tale modifica vengono rivisti gli equilibri fra le rappresentanze all’interno dei consigli direttivi degli Enti di gestione, sottrendo spazi di partecipazione delle comunità locali, si apre alla caccia "selettiva" dentro le aree dei parchi e si introducono norme di finanziamento mediante royalty che rischiano di condizionarne la gestione, avviando una privatizzazione di fatto. Rifondazione Comunista si batterà a livello amministrativo e con mobilitazioni di protesta per il ripristino del testo originario della legge 394, per la difesa di una gestione dei Parchi e delle Aree protette che ha saputo in questi anni dare risposte conrete alla crisi della montagna e delle aree interne della provincia e di tutto il paese.


Risultati dei congressi di circolo e di federazione: 


Federazione provinciale dell'Aquila:

doc. 1 > 78,3% (approvati gli emendamenti Boghetta e Mainardi)
doc. 2 > 2,2%
doc. 3 > 19,6 %

Comitato Poltico Federale

Francesco Marola - segretario provinciale
Luca Berardicurti
Giacomo De Fanis
Domenico De Vecchis
Luca Di Cosmo
Franco Di Loreto
Giuseppe Di Marco
Slvano Di Pirro
Franco Federici
Giulio Giorgi
Alessandro Giovannelli
Goffredo Juchich
Riccardo Lolli - presidente Collegio di garanzia
Francesco Lucantonio
Carlo Mauti
Vittoriana Palumbo
Fabio Pelini
Enrico Perilli
Monica Perilli
Rita Petrolini
Claudia Prospero 
Pierpaolo Ritorni


Delegati al congresso nazionale:

Silvano Di Pirro
Francesco Marola

Delegati al congresso regionale:

Luca Berardicurti
Franco Di Loreto
Francesco Marola
Monica Perilli
Fabrizio Petrolini

*******************************************

Circolo Alto Aterno:

doc. 1 > 43%
doc. 2 > 0%
doc. 3 > 57%

Direttivo di circolo:

Giulio Giorgi - segretario di circolo
Berardino Romano
Simone Virgilii
Petrolini Fabrizio
Petrolini Rita

******************************************

Circolo L'Aquila:

doc. 1 > 66,6%
doc. 2 > 5,5 %
doc. 3 > 27,7

Direttivo di circolo

Goffredo Juchich - segretario di circolo
Anna Caruso
Mauro Colaianni
Dario D'Alessandro
Berardino D'Angelo
Terenzio De Benedictis
Matteo Di Genova
Antonio Lattanzi
Riccardo Lolli
FrancescoMarola
Fabio Pelini
Giovanni Pelini
Enrico Perilli
Claudia Prospero
Francesco Rosettini

**************************************************

Circolo Marsica - Alto Sangro

doc. 1 > 100%
doc. 2 > 0 %
doc. 3 > 0%

Direttivo di circolo:

Silvano Di Pirro - segretario di circolo
Giovanni Angelucci
Luca Berardicurti
Stefano Di Giampietro
Mirca Liberale

*****************************

Circolo Valle Peligna

doc. 1 > 100%
doc. 2 > 0 %
doc. 3 > 0%

Direttivo di circolo

Franco Di Loreto - segretario di circolo
Giacomo De Fanis
Graziano Di Bacco
Pierpaolo Ritorni
Casimiro Valeri

***************************************

Circolo Valle Roveto

doc. 1 > 100%
doc. 2 > 0 %
doc. 3 > 0%

Direttivo di circolo

Domenico de Vecchis - segretario di circolo
Luigi Di Francescantonio
Paolo Di Rocco
Maria Loredana Mandaglio
Carlo Mauti

***********************************

Ordini del Giorno approvati dal congresso di federazione:

1.


NO TAV, Sì RICOSTRUZIONE
NO F35, Sì MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO


Il peso dell'austerità dal piano sistemico si scarica sui territori. Nelle zone colpite dal sisma della provincia dell'Aquila, la ricostruzione è oggi bloccata per la mancanza di finanziamenti certi, affidati di volta in volta a decreti governativi che non garantiscono alcuna continuità per un intervento che avrà durata di decenni. Inoltre, il Governo Letta-Alfano delle larghe intese nella recente legge di stabilità non prevede fondi per la ricostruzione: in queste condizioni, le ditte che stanno lavorando non potranno fare altro che abbandonare i lavori avviati.

Al contrario vengono stanziati miliardi di Euro per opere come il TAV e l'acquisto degli F-35, contestate dalla larga maggioranza della popolazione, che rispondono esclusivamente a logiche mercificatorie e speculatorie sugli appalti da una parte, dall'altra guerrafondaie per il mantenimento dell'assetto imperialista di cui l'Italia è parte integrante.

Il Partito della Rifondazione Comunista fa propria e si impegna a portare in tutte le iniziative sui beni comuni la proposta che viene congiuntamente da L'Aquila e dalla Val di Susa, avanzata nelle recenti manifestazioni del 9 novembre a L'Aquila e del 16 novembre a Susa, di destinare i fondi previsti per la realizzazione del TAV a finanziamento di una legge organica sulla ricostruzione di tutte le zone terremotate, che preveda tempi e fondi certi capaci di garantire una programmazione,  e di destinare i finanziamenti per gli F-35 a un piano di messa in sicurezza del territorio che eviti tragedie come quella che ha da poco colpito il popolo sardo, e sia al contempo capace di creare posti di lavoro finalizzati alla difesa del bene comune e delle economie dei territori. Allo stato attuale, le continue catastrofi ambientali sono utili al contrario ad accrescere i profitti di chi specula sugli appalti, come è avvenuto con la cricca di coloro che ridevano per il terremoto dell'Aquila.

L'Aquila 23/11/13

Rifondazione Comunista – federazione provinciale dell'Aquila


2.

IL GOVERNO DELLE LARGHE INTESE UCCIDE I PARCHI E LE AREE PROTETTE

Le modifiche approvate al Senato sulla L. 394/91 segnano un punto di svolta nella storia delle politiche dell'ambiente sviluppate in Italia negli ultimi anni.

Le significative esperienze e ricerche dei Parchi e delle Aree Protette, condotte nel costante equilibrio fra le ragioni dell’ecologia e dell’economia, caratterizzate dalla partecipazione attiva delle comunità locali, vengono spazzate via in nome dei tagli indistinti alle istituzioni pubbliche e del più miope profitto di breve termine.

Questa svolta radicale, a lungo caldeggiata da speculatori di diversa provenienza, si realizza oggi grazie al governo Letta-Alfano delle larghe intese di PD e dell'ormai ex PDL.

Per effetto dell’emendamento alla L. 394/91:

  • vengono rivisti gli equilibri fra le rappresentanze all’interno dei consigli direttivi degli Enti di gestione;
  • si apre la caccia all’interno dei Parchi e delle Aree Protette mediante la distinzione fra attività venatorie e controllo selettivo della fauna selvatica;
  • si allargano i criteri e le procedure di nomina dei Presidenti e dei Direttori degli Enti Parco e delle Aree Protette;
  • si introducono norme di finanziamento mediante royalty che rischiano di condizionare la gestione delle risorse naturali dei territori protetti e di alto pregio ambientale e che di fatto determinano la “privatizzazione” dei Parchi e delle Aree Protette;
  • si premiano, in termini di finanziamento, non i Parchi “virtuosi” dal punto di vista della gestione del territorio, bensì i Parchi che autorizzano all’interno del proprio territorio il maggior numero di impianti “aventi un impatto ambientale”;
  • si allentano i vincoli di tutela, di protezione e di salvaguardia previsti dalla 394/91 per tutelare la biodiversità.

Con l’irresponsabile approvazione della modifica alla L. 394 si arriverà alla crisi dell’unica e irripetibile esperienza che, nell’ambito di una visione moderna del rapporto fra natura e uomo, ha saputo in questi anni dare risposte concrete alla crisi della montagna e delle aree interne del nostro paese.

La tendenza a cui andiamo incontro quotidianamente è la creazione di spazi urbanizzati sempre più determinati dalla dimensione del consumismo. La natura e l’ambiente al contrario appartengono a un altro ordine, a un’altra scala di valori inconciliabili con le logiche speculative del capitalismo predatorio. Difendere la qualità ambientale significa anche contrastare i sistemi dominanti, per un modello di vita e di economia sostenibile, non in conflitto con la vita delle altre specie viventi, fondata sulla tutela e la gestione condivisa di quanto può essere considerato “bene comune”.

Il Partito della Rifondazione Comunista si impegna a battersi contro questo stravolgimento della politiche dei parchi e della Aree protette, sia con azioni a livello amministrativo che con iniziative di lotta assieme alle associazioni e i movimenti ambientalisti. Rifondazione Comunista è pronta a sostenere con tutte le proprie energie questa grande battaglia in difesa delle ricchezze del nostro territorio montano, dell’ambiente, dell’uomo e della vita.

L'Aquila, 23/11/13

Rifondazione Comunista Federazione provinciale dell’Aquila


3.

LE FORME DELLA COMUNICAZIONE


Estratto dal documento N.1:
Dobbiamo fare i conti con un sistema mediatico informativo che ha rimosso il conflitto e la questione sociale e non semplicemente la nostra possibilità di accesso in esso. Dal punto di vista dei metodi e degli strumenti, l’informazione e la comunicazione politiche vivono una fase di trasformazione importante, soprattutto legata alle nuove tecnologie, che ha diretta influenza anche sulle dinamiche organizzative. Una buona organizzazione passa per una buona comunicazione. Su questo abbiamo marcato una buona dose di inadeguatezza. Questo implica la necessità di progettare e sviluppare propri metodi e strumenti, a partire da quelli che abbiamo, come Liberazione, potenziando le reti sociali e sfruttando il web per favorire un circuito virtuoso “reale-virtuale-reale” capace di aumentare il nostro grado di velocità, penetrazione, capillarità, interazione, ed anche egemonia. Una rete nella rete utilizzando al meglio quella che è la nostra forza, ovvero la nostra capacità militante e i nostri saperi. La comunicazione non è semplicemente un’appendice del lavoro e della battaglia politica. E’ un terreno strategico della lotta politica, della battaglia delle idee. Per questo va costruito in modo ragionato e con il coinvolgimento di tutti i compagni, valorizzando le competenze in materia presenti a tutti i livelli. Occorre pertanto dotarsi di un vero e proprio piano per la comunicazione e l’informazione che coinvolga tutto il partito, dal nazionale ai circoli, per dare organicità e coerenza fra la nostra proposta politica e la nostra capacità di comunicarla all’interno e all’esterno, ma anche per favorire uno scambio immediato di buone pratiche e per facilitare una partecipazione ampia alle diverse iniziative di Partito, dalle campagne alle manifestazioni. Circoli, federazioni, regionali e nazionale devono essere in rete fra loro a livello reale e virtuale, attraverso un portale che ospiti gli spazi delle diverse strutture rendendo possibile uno scambio immediato di informazioni, riducendo i tempi di organizzazione e condivisione dei contenuti. Una piattaforma informatica in grado di permettere anche consultazioni on line su questioni importanti, di fare inchiesta sociale e attività virale, di offrire servizi originali per produrre materiale informativo, nazionale e territoriale, anche in mancanza di conoscenze specifiche nel settore. In questa direzione, ogni Circolo deve essere dotato di un sito aggiornato che presenti il proprio lavoro e metta in rete i materiali nazionali e Liberazione on line.




In sintesi, i quattro maggiori temi che personalmente individuo sono i seguenti:


1 – Potenziamento comunicazione Web/Inadeguatezza comunicazione - (“implica la necessità di progettare e sviluppare propri metodi e strumenti,a partire da quelli che abbiamo, come Liberazione, potenziando le reti sociali e sfruttando il web per favorire un circuito virtuoso “reale-virtuale-reale” capace di aumentare il nostro grado di velocità, penetrazione, capillarità, interazione, ed anche egemonia”). E poi più avanti: “Una buona organizzazione passa per una buona comunicazione. Su questo abbiamo marcato una buona dose di inadeguatezza.”
2 – Organizzazione/Piano di comunicazione - “… ricorrere alla nostra capacità militante e ai nostri saperi per sfruttare al meglio la nostra capacità comunicativa per cercare di essere più incisivi e che la comunicazione oggi sia un terreno strategico della battaglia politica.
3 – Portale - “Circoli, federazioni, regionali e nazionale devono essere in rete fra loro a livello reale e virtuale, attraverso un portale che ospiti gli spazi delle diverse strutture rendendo possibile uno scambio immediato di informazioni, riducendo i tempi di organizzazione e condivisione dei contenuti. Una piattaforma informatica in grado di permettere anche consultazioni on line su questioni importanti, di fare inchiesta sociale e attività virale, di offrire servizi originali per produrre materiale informativo, nazionale e territoriale, anche in mancanza di conoscenze specifiche nel settore.
4 – Siti internet singoli circoli - ogni Circolo deve essere dotato di un sito aggiornato che presenti il proprio lavoro e metta in rete i materiali nazionali e Liberazione on line.


Per quanto riguarda il primo punto sono già state prese in considerazione alcune note dolenti della comunicazione del partito, denotando una svolta marcata verso un modello di comunicazione decisamente web-based. Vi è una presa d’atto del peso assunto dalle nuove tecnologie e della buona dose di inadeguatezza comunicativa. A riguardo, non c’è molto altro da aggiungere se non il fatto (scontato) che, considerato il tasso d’invecchiamento della popolazione italiana, la resistenza alla tecnologia di molte persone e il fatto che ci sono luoghi in Italia non raggiunti da internet, i metodi più tradizionali (manifesto e comizio politico) comunque non dovrebbero essere assolutamente abbandonati.
Per quanto riguarda il punto numero 2: che debba essere elaborato un piano per la comunicazione e l’informazione che coinvolga tutto il partito, è evidente come il fatto che domani sorgerà il sole. Fondamentale comprendere il fatto che oggi la comunicazione è il campo strategico della battaglia politica. La comunicazione del Partito, considerato lo scarso livello di politicizzazione della società attuale, dovrebbe subire un processo di semplificazione. Il Partito poi dovrebbe essere riorganizzato in aree (area comunicazione; area “marketing”; area legale; area economica; area urbanistica e ambientale; area tecnica; ecc;) dal livello nazionale a quello provinciale (attualmente sul sito del partito nazionale vi è una suddivisione in dipartimenti). Le aree dovrebbero venire costituite in base ai curricula dei militanti e inseriti in un database nazionale in modo da poter essere a disposizione di tutti i circoli (magari effettuando una divisione per aree geografiche) per expertise di varia natura (anche agli amministratori in carica) e per implementare al meglio la riorganizzazione del partito. Si potrebbe prendere in considerazione anche la collaborazione con cittadini e simpatizzanti vari su varie tematiche, magari creando un apposita sezione del portale/sito dedicata a questa categoria.
Per quanto riguarda il portale/piattaforma informatica, condividiamo l’idea. La piattaforma potrebbe essere creata creando account per ogni singolo circolo e ogni federazione, ogni segreteria regionale, ecc. Tali account andrebbero messi in comunicazione tra di loro, anche dando la possibilità di trovare le informazioni che cercate attraverso un motore di ricerca interno al sito/portale. Negli account dovrebbe essere prevista un’area per ricevere informazioni organizzative e sulle scadenze dai vari livelli del partito, un’area “media” in cui i circoli andranno a ricevere le informazioni più rilevanti a livello mediatico e di propaganda. Infine dovrebbe essere prevista una piattaforma di comunicazione in cui sia possibile svolgere in videoconferenza le varie riunioni, dal livello locale a quello nazionale. Tutto ciò nell’ottica dell’abbattimento dei costi. Nella nostra provincia abbiamo questo problema e una soluzione del genere abbatterebbe costi e lenirebbe i molti disagi che sistematicamente si creano. La presenza fisica diventerebbe necessaria solo in occasioni ben specifiche e magari sarebbe possibile un maggior raccordo tra tutti gli attori del processo del rilancio del partito.
Per quanto riguarda il punto sul sito internet di ogni circolo, nutriamo qualche perplessità . Che significa sito internet? Si parla di una pagina facebook o twitter? Un blog? Altro? Un sito internet (se non si hanno militanti in gradi di realizzarlo può costituire un esborso economico non da poco e si presenterebbero difficoltà nella gestione (web master). In circoli con scarse competenze informatiche non sarebbe sembra una via facilmente praticabile. Forse nel portale (nazionale) si potrebbe creare una sezione con i blog dei vari circoli o un blog apposito già configurato da esperti tecnici del partito e pronto all’uso. Il tutto andrebbe fatto a livello centralizzato in modo da avere sempre un controllo puntuale sui siti dei circoli (apertura, chiusura, sicurezza dei blog, pubblicità per introiti economici al partito che piccoli siti non riuscirebbero a generare). In questo senso la federazione provinciale dovrebbe dotarsi al più presto di un proprio sito.


Omettiamo altro per non essere troppo prolissi. Concetti come social networking, content analitycs, usability, ecc. dovrebbero essere presi seriamente in considerazione nella riorganizzazione di questo aspetto del partito perché riteniamo che le cose vadano pianificate e analizzate da subito per rendere più efficace la comunicazione del partito.


Il segretario del Circolo PRC Alto Aterno

Giulio Giorgi


Emendamenti approvati al documento congressuale n. 1 "Ricostruire la sinistra":
 

EMENDAMENTO AGGIUNTIVO AL DOC. 1 (approvato all'unanimità)

Alla fine della tesi n. 18 “Rifondazione Comunista: la necessità di una svolta. Gruppi dirigenti e democrazia nel partito”, dopo il r. 39, aggiunge:

E' per questo che riteniamo che vada privilegiato ovunque possibile il meccanismo dell'elezione degli organismi dirigenti con lista aperta. E' infatti con la presentazione della lista bloccata che i vari capocorrente si accordano sui nomi per gli organismi dirigenti, spesso privilegiando il criterio della fedeltà alla corrente a quello delle capacità del compagno o della compagna. L'elezione con lista aperta permetterebbe di valutare sul terreno della democrazia in sede congressuale la reale validità dei dirigenti da eleggere, scardinando al tempo stesso il fondamento su cui si regge l'esistenza delle correnti.


 
EMENDAMENTO SOSTITUTIVO AL DOCUMENTO N. 1 (approvato a maggioranza)

Sostituisce parte della tesi n. 9 “Da Chianciano ad oggi”, da p. 10 r. 52 a p. 11 r. 14

Il risultato di Rivoluzione Civile rappresenta l'inevitabile fallimento di un cartello elettorale improvvisato sulla soglia delle politiche, un percorso su cui si sono accumulate contraddizioni sempre maggiori nella sua realizzazione, e soprattutto privo di un'identità di sinistra forte, poiché le posizioni giustizialiste di IDV e Ingroia da una parte, dall'altra il nuovismo arancione che ha principalmente riprodotto la critica indistinta ai partiti propria del Movimento 5 stelle, hanno oscurato i contenuti di classe propri della piattaforma del PRC, relegandolo in uno spazio marginale e subalterno.
Ma quello di Rivoluzione Civile è solo una conseguenza del vero fallimento che siamo chiamati ad analizzare, quello della Federazione della Sinistra.
Nata per realizzare la strategia “frontista” seguita con successo dalla maggior parte dei partiti comunisti europei, la FdS non è riuscita a divenire concreto soggetto politico unitario, restando un cartello elettorale di convenienza, usato senza sistematicità da PRC e PdCI per superare la soglia di sbarramento delle amministrative.
Alla generica richiesta di “unità dei comunisti” avanzata da buona parte della base di PRC e PdCI, fondata sulla necessità di riunire le forze e superare le scissioni sedimentate negli anni, i gruppi dirigenti dei 2 partiti e associazioni aderenti non hanno mai inteso risolvere realmente la differenza delle prospettive strategiche rispetto al rapporto con il centrosinistra. L'ingresso improvvisato del PdCI nelle primarie del PD, salvo essere miseramente ignorato e riconvergere poi su Rivoluzione Civile, dimostra che quel partito si è collocato nella FdS opportunisticamente per sopravvivere fino al momento delle politiche.
La negazione del referendum degli iscritti alla FdS proposto dal PRC è stata la dimostrazione finale dell'inesistenza della FdS come organizzazione reale. La FdS è infatti morta come se nulla fosse, nella disillusione della base militante dei partiti, che pure in alcuni casi locali avevano dato vita ad esperienze significative fondate su una reale costruzione condivisa di linea politica.
Nella FdS il PRC ha speso la maggior parte delle proprie energie. E' la FdS che sarebbe dovuta giungere alle elezioni dopo un percorso di anni di costruzione di consenso su un progetto politico unitario, inclusivo, democratico, anticapitalista e classista, alternativo al centrosinistra organico al liberismo europeo. Non aver voluto affrontare le contraddizioni della FdS per tempo ha mostrato tutto il peso delle sue conseguenze. Infatti, l'opportunismo può pagare nel breve periodo, ma sul lungo periodo ha conseguenze distruttive per l'obiettivo della trasformazione dello stato di cose presenti.

venerdì 22 novembre 2013

Bene su Porta Barete. Mettere la partecipazione sempre al centro dell'azione amministrativa

L'assemblea pubblica su Porta Barete che si è svolta martedì presso l'auditorium del castello dimostra come sia possibile avviare dei percorsi di democrazia e condivisione delle scelte con i cittadini. Credo che in questa città dove è in atto uno sfilacciamento dei rapporti sociali mettere la partecipazione al centro dell'azione amministrativa possa segnare la differenza tra la ricostruzione non solo materiale ma anche sociale e il definitivo decadimento. Avere il coraggio di discutere e scegliere il futuro dell'Aquila con la gente che ci vive restituirebbe a questa comunità il senso di orgoglio e appartenenza che nei mesi immediatamente successivi al terremoto del 6 Aprile risvegliò l'intera città e gli permise di sopportare anche le prove più difficili  Le scelte sulla ricostruzione, sulla tutela e il consumo del territorio e su tutti i temi di rilevanza sociale devono vedere la cittadinanza protagonista. Sindaco e Giunta trovino quindi la forza di rendere operativi e costanti i momenti d'incontro con la popolazione, così come l'utlizzo del regolamento e del bilancio partecipativo. Affiancare ai classici strumenti di governo della città il supporto fattivo delle associazioni, dei singoli e delle parti sociali rappresenta un'opportunità per fare fronte comune ai tanti ostacoli che la città si trova ad affrontare in questo momento che è senza dubbio il più difficile della sua storia.


Goffredo Juchich
Segretario Comunale Prc L'Aquila

giovedì 31 ottobre 2013

IX CONGRESSO PRC: calendario dei congressi di circolo e di federazione



CONGRESSI DI CIRCOLO:

Domenica 3 novembre, ore 11:00: circolo Alto Aterno, presso ristorante Pantani, Piedicolle di Montereale (segue pranzo sociale)
Venerdì 8 novembre, ore 16:30: circolo Alfonsina Casamobile L'Aquila, presso sala conferenze CGIL, via Saragat, L'Aquila

Sabato 9 novembre, ore 16:00: circolo Valle Peligna, presso auditorium Centro Servizi Culturali, piazza Venezuela, Sulmona

Domenica 10 novembre mattina: circolo Valle Roveto, presso sede del circolo, S.Vincenzo
Domenica 10 novembre, ore 16:00: circoli Marsica e Alto Sangro, presso sede ARCI, piazza Umberto, Luco dei Marsi

CONGRESSO DELLA FEDERAZIONE PROVINCIALE DELL'AQUILA: 
Sabato 23 novembre, ore 16:00, presso Sala conferenze Centro Servizi per il Volantariato, via Saragat, L'Aquila

Leggi i documenti congressuali: clicca qui

venerdì 25 ottobre 2013

L'ennesima morte di un orso del parco

C’era una volta la Regione Abruzzo..la Regione Verde d’Europa.. c’era una volta Il Parco Nazionale d’Abruzzo..il Parco degli Orsi…c’era una volta il Paese degli Orsi!
Oggi è rimasto solo la Regione,  il Parco e il Paese  del cimitero degli Orsi.
Orsi ammazzati, avvelenati, investiti dalle auto simbolo del “progresso”, della scienza  e della tecnologia.
Una strage senza fine..anzi con un epilogo annunciato: l’estinzione dell’Orso Bruno Marsicano!
Il simbolo e l’emblema di un’ intera Regione, l’orgoglio di un Paese, la ragione di vita di un Parco rischiano di morire nell’indifferenza generale e nella irresponsabile  inettitudine di coloro che scambiano l’ambiente  con le ragioni supreme dello sviluppo e del profitto!
Ma l’estinzione dell’Orso Bruno Marsicano decreterà anche la morte  del territorio del Parco e forse del Parco stesso.
L’Orso, uno splendido esemplare femmina di cinque anni, ha trovato la morte attraversando una strada asfaltata.
Una macabro rito che si ripete periodicamente da troppo tempo!
Sono anni che chiediamo, sempre inascoltati, la  messa in sicurezza delle strade che attraversano il territorio del Parco!
Sono anni che chiediamo, sempre inascoltati, di  ricreare gli areali storici e conosciuti dove l’Orso può ritrovare le condizioni ottimali per la sua sopravvivenza!
Sono anni che chiediamo, sempre inascoltati, di conoscere i risultati dei programmi e degli studi effettuati sull’Orso Bruno Marsicano e di conoscere finalmente la VERITA’ sullo stato generale e sul numero degli esemplari di Orso Bruno Marsicano che ancora popolano il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Nessuna risposta ufficiale..solo rituali e inutili comunicati di condanna e di richiesta di attenzione e di aiuto alle Istituzioni.
La situazione della sopravvivenza dell’Orso Bruno Marsicano è drammatica e le politiche di protezione e di conservazione attuate negli ultimi anni sono state totalmente fallimentari e non sono riuscite ad arginare il fenomeno della estinzione dell’Orso Bruno Marsicano, simbolo, storia e ragione di vita dei un territorio e dei suoi cittadini.

       

Pescasseroli 24 ottobre 2013
                       
                        Silvano Di Pirro
                Federazione Rifondazione Comunista L’Aquila

venerdì 11 ottobre 2013

DIFENDERE LA COSTITUZIONE, UNIRE LA SINISTRA: SABATO 12 OTTOBRE MANIFESTAZIIONE NAZIONALE “LA VIA MAESTRA”

La federazione provinciale dell'Aquila di Rifondazione comunista aderisce e invita a partecipare alla manifestazione nazionale del 12 ottobre “La via maestra”, per la difesa e l’attuazione della Costituzione e per il lavoro, con l’auspicio che questo percorso continui e si rafforzi, diventando uno spazio pubblico di sinistra che possa costruire un nuovo soggetto politico unitario per le lotte, la partecipazione, la trasformazione della società.
In Italia è indispensabile costruire un movimento unitario di opposizione alle larghe intese del governo Letta, erede dell'esecutivo Monti. Non si può assistere passivamente allo smantellamento dello stato sociale secondo i diktat dell'Europa dei mercati, l'austerità non può colpire la maggioranza della popolazione senza che siano intaccate le rendite delle classi dominanti, accresciute dalla crisi di cui sono responsabili. L'attacco alla Costituzione portato avanti prima dal governo Monti con l'introduzione del pareggio di bilancio, ora con uno stravolgimento in senso presidenzialista dal governo Letta, è un attacco al cuore della democrazia: la Costituzione non va stravolta ma al contrario pienamente attuata nei suoi i principi di giustizia sociale e di democrazia progressiva come unica via di uscita alla crisi sociale e politica che attanaglia il nostro paese. La piena attuazione Costituzione deve essere la la via maestra una nuova sinistra alternativa alle politiche delle larghe intese e alla crisi del bipolarismo della seconda Repubblica

Francesco Marola segretario provinciale PRC

lunedì 7 ottobre 2013

Cordoglio per la scomparsa della Dott.sa Donatella Tellini


E' con profondo dispiacere che apprendiamo della scomparsa della Dott.sa Donatella Tellini. Con la sua perdita in città viene meno una figura di grandissimo spessore nella difesa dei diritti delle donne e delle categorie più deboli della popolazione. Grazie all'impegno generoso ed infaticabile di attiviste come Donatella, donne giovani e meno giovani hanno sempre trovato una porta aperta per affrontare, non più sole, i tanti problemi della vita. La ricordiamo nelle numerose esperienze associative e di impegno civile in cui con coraggio e passione ha militato nel corso degli ultimi trent'anni, dall'Aied ai centri antiviolenza, sempre per ribadire il diritto di piena cittadinanza delle donne contro ogni forma persecutoria, discriminatoria e violenta. Il circolo Prc "A Casamobile" si stringe al compagno Giuseppe, al figlio e alla famiglia in un abbraccio solidale auspicando che l'amministrazione comunale sappia ricordarla in modo adeguato.

Goffredo Juchich
Segretario Prc L'Aquila "Circolo A Casamobile"

Festival dell'acqua: il confronto c'è già stato nei Referendum 2011, l'acqua deve essere pubblica. Non sufficiente presa di distanze di Di Benedetto.



In un articolo apparso sulla stampa, gli organizzatori del festival dell'acqua rispondono alla contestazione dei movimenti per l'acqua bene comune, sostenendo che questi ultimi si sottraggano al confronto.

La questione è mal posta: il confronto sulla modalità di gestione pubblica o privata del servizio idrico c'è già stato in occasione dei Referendum del giugno 2011, in cui il popolo italiano si è espresso a favore della gestione interamente pubblica, priva di fini di lucro, del servizio idrico.

Nella provincia dell'Aquila il 54% degli aventi diritto votò i quesiti referendari, il 99% si espresse a favore dei sì.

Ora pertanto non si tratta più di discutere o di confrontarsi, bensì di attuare il risultato referendario. Per questo Rifondazione Comunista sostiene in pieno la presa di posizione dei movimenti per l'acqua bene comune, che invitano a disertare la manifestazione.

Il presidente dela Gran Sasso Acqua Di Benedetto fa bene a prendere parzialmente le distanze da Federutility, ricordando che i suoi rappresentanti si opposero ai Referendum, ma questo non è sufficiente a fare chiarezza su un contesto ambiguo.


Francesco Marola segretario provinciale PRC

venerdì 4 ottobre 2013

Prc L'Aquila:Patrizia Aldrovandi e Ilaria Cucchi concittadine onorarie












Approvata all'unanimità la mozione presentata dal nostro Capogruppo in Consiglio Comunale Enrico "Chico" Perilli per la concessione della cittadinanza onoraria a Patrizia Aldrovandi e Ilaria Cucchi.  Patrizia, madre di Federico Aldrovandi, ed Ilaria, sorella di Stefano Chucchi, che furono entrambi vittime di un'ingiustizia perpetrata da esponenti dello Stato(come stabilito dalla magistratura con le condanne in via definitiva a  3  anni e 6 mesi di reclusione per eccesso colposo in omicidio colposo a quattro poliziotti) hanno lottato per anni al fine di ottenere giustizia. Più volte sono state offese e oltraggiate nel loro dolore e, nonostante ciò, hanno continuato nella loro battaglia di civiltà volta a ripristinare i valori di uno Stato Democratico e di Diritto. Per tali ragioni sono da considerarsi cittadine esemplari e modelli da indicare per come hanno lottato, civilmente e pacificamente, per ottenere giustizia.

sabato 28 settembre 2013

Progetto lavoro per migranti, Pelini : "Tra i pochi ad attrarre fondi europei"



 




Presentato  da Fabio Pelini, assessore comunale con delega alle politiche del lavoro, il progetto “A&R Skills – Competenze di atteggiamento per la ricerca del lavoro”, finanziato dall'Unione Europea attraverso il “Bando FEI – Fondo Europeo per l'Integrazione” e finalizzato all'orientamento al lavoro e al sostegno all'occupazione e all'integrazione di cittadini stranieri.
“Siamo tra i pochi enti locali italiani ad attrarre continuamente risorse dell'Unione Europea” esordisce l'Assessore del Prc

“Il progetto è rivolto ai giovani migranti residenti a L'Aquila e nei comuni del Cratere, al fine di sviluppare nuove competenze professionali e aiutare nella ricerca del lavoro, in questa fase delicata dal punto di vista occupazionale”.
Il valore del progetto è di circa 182mila euro, di cui circa 137mila provenienti dal finanziamento europeo e i restanti 45mila cofinanziati dal Comune dell'Aquila. Esso prevede uno sportello di consulenza e assistenza alla ricerca del lavoro per un numero minimo di cento migranti tra i 18 e i 30 anni, ma sarà aperto anche ai giovani aquilani che vi si rivolgeranno. Al progetto lavoreranno due formatori più un consulente sulla comunicazione istituzionale. Il bando volto alla ricerca di queste figure uscirà nei prossimi giorni.
Il progetto prevede dunque un'assistenza personalizzata con il supporto ai giovani nelle 'competenze di atteggiamento' per la ricerca del proprio lavoro. “Nel passato” è scritto nel testo di presentazione “i servizi pubblici e privati per il lavoro si sono occupati prevalentemente di offrire un servizio di orientamento informativo, con il risultato che negli ultimi tempi sta emergendo un problema culturale nella ricerca del lavoro”. Occorre dunque promuovere autonomia e attivazione personale nella sempre più difficile ricerca di un impiego: “Vogliamo aiutare ad acquisire le proprie competenze in ambito professionale e lavorativo” afferma Fabrizio Coccetti della rete di imprese L'Aik “ci saranno momenti di assistenza individuale e anche un percorso laboratoriale di gruppo, affinché il giovane possa crescere dal punto di vista della formazione professionale e soprattutto capire la propria identità lavorativa, in un periodo in cui non ci sono forti certezze per tutti noi”. Insomma, uno sportello a cavallo tra la formazione professionale e la consulenza comportamentale e psicologica, rivolto soprattutto ai cittadini dei cosiddetti “Paesi terzi”, cioè non appartenenti alla Comunità Europea.
“Questa è l'Europa che ci piace, quella delle opportunità, della solidarietà e della lotta al razzismo” ci tiene a sottolineare Fabio Pelini “che fa da contraltare all'Europa che osteggiamo: quella dei vincoli di bilancio, del Fiscal Compact e di Maastricht”.
Il 59% dei migranti che vivono nel territorio comunale dell'Aquila provengono da Paesi non appartenenti alla Comunità Europea (poco più della metà sono donne). Di questi, un quarto hanno tra 18 e 30 anni: rappresentano il target del progetto che avvierà il Comune dell'Aquila. Certo, molti dei migranti presenti a L'Aquila, pur in alcuni casi possedendo un titolo di studio elevato, per diverse motivazioni si ritrovano a svolgere lavori che non sono coerenti con il proprio percorso di vita e di studio: “La differenza tra i titoli di studio di molti giovani stranieri presenti a L'Aquila e i lavori che effettivamente svolgono ha rappresentato uno degli stimoli maggiori per la redazione di questo progetto” evidenzia Jole Marcozzi, una delle progettiste “l'obiettivo è anche tentare di far uscire il migrante da uno stato di disagio sociale, attraverso la consapevolezza della propria identità lavorativa”.

venerdì 27 settembre 2013

Prc L'Aquila:Mozione per la Cittadinanza onoraria a Patrizia Aldrovandi e Ilaria Cucchi

Al Presidente del Consiglio Comunale, Avv Carlo Benedetti.




Oggetto: mozione ai sensi dell'art 24, comma 3 e 4, del Regolamento del Consiglio Comunale, cittadinanza onoraria a Patrizia Aldovrandi ed Ilaria Cucchi.




Premesso

che il Comune dell''Aquila, Città della Pace, si è distinto per la sensibilità verso problematiche di carattere civile, umanitario e sociale, riconoscendo la cittadinanza onoraria ad esponenti del mondo politico e culturale che si sono impegnati su questi temi;

che il Consiglio Comunale ha ritenuto di esporre nella propria sede comunale le bandiere che rappresentano il popolo tibetano e palestinese e quindi di sostenere la loro causa;

che la nostra città così provata dal dolore della tragedia del terremoto può “sentire” il dolore di altri cittadini privati del futuro;

Ritenuto

che il caso Aldovrandi e il caso Cucchi hanno suscitato sgomento ed indignazione nella comunità nazionale ed internazionale (vedi nota);

che la Magistratura ha riconosciuto che Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi sono state vittime di una ingiustizia perpetrata da esponenti dello Stato mentre assolvevano alle loro funzioni, che in entrambi i casi, oltre alla violenza praticata, quello che ha stupito ed offeso la coscienza civile è stata l'opera di depistaggio messa in atto da settori dello Stato medesimo;

che Patrizia Aldovrandi, madre di Federico, ed Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, hanno lottato per anni al fine di ottenere giustizia; che più volte sono state offese e oltraggiate nel loro dolore; che nonostante ciò hanno continuato nella loro battaglia di civiltà volta a ripristinare i valori di uno Stato Democratico e di Diritto, dove il corpo di un “fermato” o “arrestato” è da ritenersi “sacro”;

che per tale ragione Patrizia Aldovrandi ed Ilaria Cucchi sono da considerarsi cittadine esemplari e modelli da indicare per come hanno lottato, civilmente e pacificamente, credendo sempre nello Stato, per ottenere giustizia;

Considerato tutto quanto scritto:

Il Consiglio Comunale conferisce loro la cittadinanza onoraria di L'Aquila Città della Pace;

Il Consiglio Comunale esprime solidarietà a quanti tuttora (vedi caso Uva e caso Bianzino ed altri) chiedono verità e giustizia sulla sorte dei loro cari morti in circostanza oscure, mentre erano “nelle mani” dello Stato”.


Nota:
Caso Aldovrandi. La notte del 25 settembre 2005 una pattuglia della Polizia di stato ferma Federico Aldovrandi, descritto in stato di agitazione, chiama rinforzi e nella colluttazione che segue Federico Aldovrandi viene ucciso (due manganelli si rompono e Federico muore per “asfissia da posizione”, con il torace schiacciato sull'asfalto dalle ginocchia dei poliziotti).
La famiglia venne avvertita solo alle 11 del mattino seguente e fu informata di un decesso dovuto ad un malore; di fronte a 54 lesioni ed ecchimosi presenti sul corpo del ragazzo, la famiglia non ritenne credibile la versione ufficiale.
Il 21 giugno 2012 la Corte di Cassazione ha reso definitiva la condanna a 3 anni e 6mesi di reclusione per eccesso colposo in omicidio colposo ai quattro poliziotti Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani, Luca Pollastri.
Il 5 marzo 2010 altre tre poliziotti sono stati condannati, nel processo bis, per depistaggio. \
L'allora capo della Polizia, Antonio Manganelli, in visita privata si scusò a nome della Polizia di Stato.


Caso Cucchi. Il 15 ottobre 2009 Stefano Cucchi viene trovato in possesso di alcuni grammi di hascisch, cocaina ed antiepilettici (il giovane era epilettico). Venne decisa la custodia cautelare a Regina Coeli.
Alla data del fermo Stefano non aveva lesioni, dopo una settimana di custodia cautelare presentava lesioni multiple, fratture alla mascella, all'addome, al torace, un'emorragia alla vescica, altre due fratture alla colonna vertebrale e aveva perso 6 chili.
La famiglia ebbe notizie di Stefano quando un ufficiale giudiziario si recò presso la loro abitazione per chiedere l'autorizzazione all'autopsia.
Il 5 giugno 2013 la III Corte d'Assise di Roma condanna, in primo grado, quattro medici dell'ospedale Sandro Pertini ad un anno e quattro mesi ed il primario a due anni di reclusione per omicidio colposo. Un altro medico viene condannato ad otto mesi per falso ideologico.
La famiglia presenterà ricorso in Appello ritenendo non adeguata alla gravità dei fatti la condanna.

Enrico Perilli

Capogruppo Prc Comune L'Aquila

Ci chiamavano ribelli


Centrale a biomasse interrogazione del PRC

24 settembre 2013Ieri mattina, insieme all’inossidabile Antonio Perrotti, ho tenuto una conferenza stampa a L’Aquila per illustrare i contenuti dell’interrogazione  sul progetto di centrale a biomasse a Bazzano e più in generale sulla questione del proliferare di impianti nel territorio regionale.
Nell’interrogazione elenchiamo tutte le criticità relative al progetto di Bazzano. Anche il WWF nei giorni scorsi ha chiesto alla Regione di riesaminare il progetto.
La prossima settimana presenteremo un progetto di legge sul tema perché riteniamo assurdo che si usino risorse ricavate dalle bollette dei cittadini per creare un far west energetico.
L’interrogazione costituisce un nutrito dossier che dovrebbe far riflettere Chiodi, la Giunta e l’intero Consiglio Regionale.

Buona lettura!
Interrogazione
Oggetto: Centrale a Biomasse Bazzano – L’Aquila

Premesso che l’UE con la Direttiva 2001/77/CE favorisce in tutti i modi la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili;
Visto l’art 32 della Costituzione “La Repubblica tutelala salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”;
Visto l’art. 12 del D. Lgs. 387/03 teso a velocizzare la procedura senza però bypassare, da un lato, competenze istituzionali e, dall’altro, una puntuale ed organica valutazione degli impatti in una logica di bilanciamento e preventiva ponderazione concertata  tra le esigenze connesse alla produzione di energia e gli interessi ambientali e civili;
Considerato che singolarmente tutti gli impianti al di sotto dei 999 kWh non devono essere sottoposti a VIA;
Considerato che la corsia preferenziale insieme agli incentivi previsti per impianti “agricoli” di potenza elettrica inferiore/uguale a 999 kWh conseguentemente delineati  per i proponenti di tali progetti,  hanno creato una proliferazione di richieste sull’intero territorio provinciale (almeno 5);
Visto che nel Comune di L’Aquila sono, in tale logica, pervenute già tre richieste di impianti (Aragno, ENI, Bazzano) e che quella di Bazzano, in particolare, sembra essere pervenuta all’inizio lavori;
Dato atto dei fenomeni speculativi generati e dell’estemporaneità ed episodicità delle proposte di intervento in gran parte interferenti e sovrapposte sia sui bacini di attingimento per le biomasse che sulle aree di rilascio degli inquinanti;
Considerato che le Valutazioni dei referenti tecnici ai vari livelli e quelle dell’ARAEN (Agenzia Regionale per l’Energia), espresse sul singolo intervento , ( e magari senza i rappresentanti dell’Ispettorato Forestale, dell’Ente Parco o delle Amministrazioni Separate competenti), non hanno potuto verificare la veridicità dei dati relativi alle biomasse realmente disponibili e agli effetti cumulo possibili a valle della “procedura di produzione dell’energia”;
che in molte ricerche della Regione e nel Piano specifico viene di fatto delineata una capacità regionale di produzione di biomasse forestali di circa 100.000 t/anno oggi in gran parte utilizzate per usi domestici e che le possibili biomasse che potrebbero derivare dall’agricoltura vengono più opportunamente, già oggi, riutilizzate come fertilizzanti;
che già per i 14 interventi approvati in Abruzzo (secondo il sito ARAEN) che dovrebbero produrre complessivamente circa 70 MW sarebbero necessarie 1.000.000 di tonnellate/anno  e che in particolare  l’impianto di Bazzano con la sua necessità di 60.000 t/anno interferirebbe con i bacini di attingimento della biomassa di Collarmele, Ortucchio e Avezzano (e che tutti insieme richiederebbero una disponibilità complessiva di oltre 500.000 t/anno nella sola provincia aquilana);
Ritenuto che in conseguenza della sopra delineata carenza di biomasse tutti gli impianti potrebbero poi essere “costretti” ad utilizzare altre fonti di energia ivi compresi RSU (rifiuti solidi urbani) e tenuto conto dei maggiori  impatti inquinanti  e, quindi della conseguente necessità di praticare la Procedura più complessa della Valutazione Ambientale del CCR VIA;
Considerato che nelle singole procedure di autorizzazione ci si è limitati ad interloquire solo con il Comune direttamente interessato senza coinvolgere i Comuni e le Amministrazioni Separate coinvolte per il “bacino di attingimento delle biomasse e per l’areale di rilascio degli inquinanti”;
Considerato che la nostra Regione ha gran parte dei boschi in aree destinate “a conservazione nel PRP vigente” e che sono contestualmente ricomprese in aree SIC, ZPS e/o Parco  dunque principalmente finalizzate alla conservazione della biodiversità) ;
Ritenuta pertanto che l’azione così estensiva di sottrazione di biomasse forestali proposta nei 14 progetti di centrali, con bacini di attingimento almeno di 70 km di raggio, interferisce sicuramente con le aree Parco e pertanto sarebbe dovuta essere sottoposta all’ acquisizione del parere preventivo di tutti gli Enti Parco limitrofi interessati;
Dato atto che le Amministrazioni Separate (ben 9 nel comune che praticano ordinariamente l’uso civico di legnatico proprio sulle pendici interessate dagli attingimenti  per la Centrale e che hanno specifici Piani di Gestione approvati) sono di fatto proprietarie di tutti i boschi gravati da uso civico, che tale uso è di fatto messo in forse proprio dalla diversa utilizzazione delle biomasse prevista negli interventi per le Centrali;
Fatto rilevare che una così estesa sottrazione di biomasse dai boschi o peggio un’altrettanto estesa azione di messa a coltura di territori agricoli di piane (magari irrigue) al servizio delle 14 Centrali sarebbero in contrasto con lo stesso Piano Regionale di Sviluppo Agricolo;
EVIDENZIATO che il quadro fisico-ambientale all’epoca della Valutazione dell’aprile 2009 era del tutto diverso, in quanto, con l’emergenza nell’adiacente Nucleo Sviluppo Industriale i capannoni sono stati riconvertiti in strutture socioculturali, nelle aree limitrofe con il programma C.A.S.E. si sono insediati oltre 5000 nuovi abitanti , e, nella vicina cava ex Teges è stato localizzato l’accumulo e il trattamento dei materiali risultanti dalle demolizioni;
Visto altresì che l’intervento ricade  in Zona a pericolosità moderata e per l’impianto di teleriscaldamento e le altre reti in Zona a pericolosità elevata del Piano Difesa Alluvioni vigente e che sarebbe stato necessario acquisire in Conferenza di Servizio il Parere del Genio Civile e/o dell’Autorità di Bacino proprio al fine di garantirsi la concreta fattibilità  organica di tutte le opere previste tra loro collegate e complementari;
Visto che nel progetto come si evince dalla tav. n. 21 che evidenzia nella  Sezione longitudinale la previsione di un locale stoccaggio a ben 5 m. sotto il piano di campagna in contrasto con l’art.21 e 22 delle Norme Tecniche del Piano che “non consentono la realizzazione di piani seminterrati e interrati”;
Visto che l’intervento sta di fatto a meno di 2 km dal SIC di monte Cavalletto e a circa 5/6 km dalle aree Parco  e, che in particolare,investe parzialmente anche la zona B del Piano paesistico vigente che fa obbilgo di predisporre la Verifica di compatibilità ambientale di cui all’art. 8 delle NTC e di sottoporre il progetto al Comitato Speciale per i BBAA;
CONSIDERATO quindi che i lavori non sono di fatto iniziati e che le Valutazioni fatte in quella Conferenza di Servizio non sono più pertinenti e che perciò vanno necessariamente e responsabilmente  attualizzate ad oggi;
Evidenziato che la richiesta di Autorizzazione unica ha di fatto eluso l’esigenza di dare certezza della disponibilità di biomasse da bosco in quanto ci si è limitati a citazioni vaghe di localizzazioni ed ettari, e che, conseguentemente, la praticabilità delle ipotesi tracciate potrebbe essere inibita dagli Enti Parco o dalle Amministrazioni Separate o addirittura essere bocciata, in quanto anche solo come operazione preliminare rientra tra quelle da sottoporre a VIA, in sede di Valutazione Ambientale  ai sensi del DPR 152;
RITENUTO che l’omessa verifica sulle quantità di biomasse effettivamente disponibili, presupposto sostanziale e formale per la praticabilità e la legittimità dell’intervento, debba essere necessariamente sanata in una visione organica con Parchi ,Forestale e Amministrazioni Separate;
RITENUTO che in tale ottica da parte delle Autorità ecologico-sanitarie debbano essere approfonditi e attualizzati anche tutti gli effetti cumulo per gli inquinanti in  un’area del cratere oggi densamente popolata, nella quale già le demolizioni hanno creato e creeranno problemi di inquinamento sull’aria;
RITENUTO opportuno inoltre coinvolgere nelle procedure di Valutazione tutti i soggetti istituzionali con particolare attenzione agli Enti Parco, alle Amministrazioni Separate e agli Ispettorati  Forestali interessati recuperando  quelle carenze disciplinari che hanno portato alle errate Valutazioni ARAEN e , più in generale, quell’istanze  di partecipazione delineate in tutte le Direttive comunitarie;
CONSIDERATO infine il coinvolgimento più o meno diretto di dipendenti ARAEN nell’istruttoria di tali progetti in un regime di conflitto di interessi  (così come riferito dalla stampa ) con indubbie conseguenze sull’oggettività, trasparenza e legittimità delle Autorizzazioni concesse;
Ritenuto che, in tale quadro, lo stesso Parere tecnico del Comune e quello ASL siano ormai superati e illegittimi e debbano, perciò, essere riproposti nel mutato contesto ambientale tenendo presente i parametri del Piano Regionale Qualita dell’Aria e, conseguentemente, ad oggi attualizzati;
EVIDENZIATO che l’impianto previsto a Bazzano di fatto disperde l’80 % dell’energia  in quanto, di fatto, ci si è limitati a presentare un evanescente relazioncina per il teleriscaldamento e che quest’ultimo attraversa una zona a rischio elevato di alluvione senza il relativo parere  e che la centrale senza di questo è in contrasto con il Piano Energetico regionale;
Ritenuto che la Ditta proponente non possa accampare per tutte le obiezioni soprafatte diritti  oggettivi all’esecuzione dell’opera e debba riproporre tutte le integrazioni attualizzate e comunque acquisire il Permesso per costruire , l’autorizzazione igienico/sanitaria con tutte i dovuti aggiornamenti e la Verifica di Compatibilità ambientale di cui all’art.8 delle NTC del PRP vigente (se si volesse ritenere al Comune delegata);
il sottoscritto consigliere regionale Maurizio Acerbo
interroga
il Presidente della Giunta Regionale
per sapere se
- sia a conoscenza dei fatti riportati,
- non ritenga doveroso e opportuno che i Dirigenti competenti che hanno espresso i precedenti pareri li revochino in autotutela al fine di attualizzarli alla situazione che si è venuta a creare con le 14 Autorizzazioni concesse recuperando il contributo fondamentale di Enti Parco, Forestale e Ammnistrazioni Separate e direzione Agricoltura;
- non ritenga doveroso e opportuno sospendere l’efficacia di tutte le autorizzazioni concesse e di convocare una Conferenza di Servizio programmatica con ANCI, Enti Parco, Amministrazioni Separate , Ispettorato Regionale per le Foreste e Settore Agricoltura al fine di recuperare indirizzi e criteri organici per il riesame di tutte le istanze;
- non ritenga doveroso e opportuno che il Direttore dell’ARAEN revochi in autotutela le Autorizzazioni concesse;
- non ritenga doveroso e opportuno sottoporre l’insieme degli interventi a Valutazione di Incidenza o VIA o a Valutazione Ambientale Strategica in modo da recuperare quella visione organica delle disponibilità e degli effetti/ impatti che la mancanza di un Piano regionale non ha consentito di valutare;
- non ritenga doveroso e opportuno che la Direzione Territorio richiami alle sue competenze una  Valutazione organica delle Centrali con particolare attenzione  a quelle interferenti con Aree protette e Piano Paesistico per sottoporle a Valutazione di Impatto Ambientale o quantomeno alla Verifica di Compatibilità di cui all’art. 8 delle NTC del PRP vigente;
consigliere regionale
Maurizio Acerbo

venerdì 25 gennaio 2013

PESCASSEROLI: DACIA MARAINI, BENVENUTA!

Siamo pienamente d’accordo con la decisione presa dall’Amministrazione Comunale di Pescasseroli di concedere la Cittadinanza Onoraria alla Signora DACIA MARAINI.
Decisione condivisa dalla stragrande maggioranza dei cittadini di Pescasseroli per la semplice ragione  che la Maraini è di fatto una cittadina di Pescasseroli, che vive gran parte dell’anno a Pescasseroli e che con noi Pescasserolesi condivide le  grandi difficoltà della vita quotidiana dei paesi di montagna.
Ma la concessione della cittadinanza alla Maraini assume, in questi tempi di crisi, non solo economica, una rilevante importanza dal punto di vista culturale.
La cultura può rappresentare un formidabile volano di crescita, sotto tutti punti di vista, per la comunità pescasserolese e la Maraini in questi anni, con la sua passione e il suo impegno continuo nell’ambito della promozione culturale, è diventata, sempre di più, un punto di riferimento per tutto il territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise.
Quindi anche da parte di Rifondazione Comunista di Pescasseroli un caloroso benvenuto alla Maraini, con la speranza che con lei tutta la comunità pescasserolese possa guardare avanti per costruire insieme un futuro dove la cultura e i saperi si riapproprino di quel ruolo di centralità che ha caratterizzato, negli anni, la storia culturale di Pescasseroli.   


SILVANO DI PIRRO
Responsabile provinciale Organizzazione e Ambiente

giovedì 24 gennaio 2013

Galleria sotterranea:Partecipazione per evitare un'altra metropolitana di superficie

In merito all' ipotesi di realizzare una galleria commerciale con parcheggi  sotto Piazza Duomo sorgono diverse perplessità sia sulla natura dell'opera sia sulle modalità di attuazione del progetto che, e bene ricordarlo, non rientra nel programma di mandato di questa amministrazione. Riteniamo indispensabile che il comune dell'Aquila individui nella ricostruzione del centro storico e delle frazioni la priorità assoluta sulla quale investire risorse ed energie e che una grande opera del genere dovrà essere necessariamente valutata con grande attenzione da tecnici di altissima professionalità andandosi ad inserire all'interno di un territorio ad alto rischio sismico. Inoltre in cosiderazione del grande impatto sul territorio il percorso di partecipazione della cittadinanza dovrà avvenire sia nei normali canali istituzionali di giunta e consiglio comunale ma, anche, con assemblee pubbliche in cui amministratori e tecnici rendano consapevoli gli aquilani di tutti i risvolti legati alla costruzione. Si può avviare questo percorso di trasparenza da subito pubblicando sul sito del comune il project financing pervenuto al sindaco. All'eventuale referendum cittadino, insomma, si potrà arrivare solo dopo una reale operazione di chiarezza e trasparenza, con un lavoro di informazione capillare e coinvolgendo gli operatori commerciali ai quali si dovrebbe rivolgere l'opera. Un percorso partecipativo vero è indispensabile per capire se è utile intraprendere quest'avventura con la città economicamente in ginocchio e con la ricostruzione al palo. Nessuno vuole tra dieci anni un'altra metropolitana di superficie. Non possiamo più permettercela.

Goffredo Juchich segretario comunale PRC L'Aquila