Quale futuro per i servizi sociali erogati dalle comunità montane nei comuni del cratere? Questa è la domanda che in queste settimane si pongono qualche centinaio di operatori del settore e moltissime famiglie di disabili, minori e anziani che quotidianamente usufruiscono di servizi assistenziali essenziali. I tagli contenuti nella manovra finanziaria del governo Berlusconi oltre alla riduzione delle comunità montane, che nella nostra regione passano da 14 a 11 con il commissariamento di alcune, producono un altro terremoto in termini di insufficienza di risorse e di incertezza sul futuro.
In questo difficile contesto dove a mancare non sono solo le risorse economiche ma anche una linea d'indirizzo diventa difficile gestire la fase transitoria nella quale, comunque, operatori e utenti vivono in una condizione di grande difficoltà legata alla mancanza di pianificazione.
E' di questi giorni la notizia che la Comunità montana Amiternina sta chiedendo alle famiglie una compartecipazione per i servizi di assistenza erogati nel 2010 che nel momento in cui venivano forniti erano ritenuti gratuiti dagli utenti. Bisogna urgentemente istituire un tavolo istituzionale al quale devono necessariamente partecipare la regione, le comunità montane di nuova formazione, i sindacati e le cooperative operanti sul territorio per capire quante e quali sono le risorse a disposizione per difendere i servizi sociali nelle zone montane e conseguentemente i lavoratori del settore che prestano un' opera essenziale e strategica per il futuro del territorio.
E' necessario disegnare una prospettiva di sviluppo del sostegno alle persone che scongiuri qualsiasi riduzione dei livelli assistenziali e che non comporti spese per le famiglie. In quest'ottica si deve lavorare per determinare un cambio di marcia che restituisca slancio ad un settore al quale nella nostra regione e nell'aquilano in particolare troppo spesso sono state destinate risorse insufficienti.
Goffredo Juchich
Prc L'Aquila
In questo difficile contesto dove a mancare non sono solo le risorse economiche ma anche una linea d'indirizzo diventa difficile gestire la fase transitoria nella quale, comunque, operatori e utenti vivono in una condizione di grande difficoltà legata alla mancanza di pianificazione.
E' di questi giorni la notizia che la Comunità montana Amiternina sta chiedendo alle famiglie una compartecipazione per i servizi di assistenza erogati nel 2010 che nel momento in cui venivano forniti erano ritenuti gratuiti dagli utenti. Bisogna urgentemente istituire un tavolo istituzionale al quale devono necessariamente partecipare la regione, le comunità montane di nuova formazione, i sindacati e le cooperative operanti sul territorio per capire quante e quali sono le risorse a disposizione per difendere i servizi sociali nelle zone montane e conseguentemente i lavoratori del settore che prestano un' opera essenziale e strategica per il futuro del territorio.
E' necessario disegnare una prospettiva di sviluppo del sostegno alle persone che scongiuri qualsiasi riduzione dei livelli assistenziali e che non comporti spese per le famiglie. In quest'ottica si deve lavorare per determinare un cambio di marcia che restituisca slancio ad un settore al quale nella nostra regione e nell'aquilano in particolare troppo spesso sono state destinate risorse insufficienti.
Goffredo Juchich
Prc L'Aquila
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