Da settimane in tutta Italia i precari della scuola si stanno battendo contro il più grande licenziamento di massa mai avvenuto nel nostro Paese: oltre 120.000 posti di lavoro in meno nel triennio 2009-2012. Di fronte a questo incredibile colpo di scure, anche l’Abruzzo e la provincia dell’Aquila vengono colpite in maniera massiccia: in Regione ci saranno oltre 3mila posti in meno fino al 2012; solo nella nostra provincia ci saranno almeno 600 posti tagliati, nonostante tutte le rassicurazioni del ministro Gelmini dopo il sisma del 6 aprile.
Anche nella scuola si vogliono far pagare i costi della crisi ai lavoratori, e nella fattispecie i lavoratori precari, che in questi anni tra mille difficoltà hanno consentito alla scuola italiana di funzionare. Ancora non si capisce, o molto più probabilmente non si vuol capire, che tagliare risorse all'istruzione pubblica e alla ricerca significa semplicemente amputare il futuro a un paese come il nostro, che è l’unico dei grandi paesi europei che taglia risorse alla scuola e che viceversa dovrebbe credere fortemente nella formazione e nella ricerca come volano di un nuovo sviluppo. In realtà un ministro e un governo elitari e classisti, col pretesto del merito e dell'efficienza, spianano la strada ad un sapere privatizzato ad uso esclusivo dei ceti più abbienti.
Rifondazione Comunista è al fianco dei precari della scuola e, di fronte al teatrino quotidiano della politica, chiede a tutte le forze politiche a partire da quelle del centrosinistra un’assunzione di responsabilità per salvare e rilanciare nei fatti una scuola pubblica di qualità, salvaguardando le sue lavoratrici e i suoi lavoratori.
L’Aquila, 7 Settembre 2010
Fabio Pelini - segretario provinciale PRC-SE
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