mercoledì 26 ottobre 2011

Servizi sociali: regole certe nelle gare d'appalto


I servizi sociali e i lavoratori del terzo settore nel nostro territorio stanno vivendo una fase delicatissima caratterizzata dai drastici tagli che il governo e la regione stanno operando ai danni dell’assistenza alla disabilità, ai minori e agli anziani. 

In questo difficile contesto gli operatori sociali delle cooperative chiedono con forza che le risorse a disposizione vengano gestite nella maniera più trasparente e proficua nell’interesse dell’utenza e per mantenere almeno gli attuali livelli occupazionali. Le gare per l’assegnazione dei servizi devono essere pensate per garantire che solo soggetti sani, di grande professionalità e con una solida storia di mantenimento degli impegni contrattuali nei confronti dei lavoratori possano prendere in carico le convenzioni. 

Vi è , inoltre, la necessità di prevedere in fase di elaborazione dei bandi le norme che obblighino tutti al rispetto del Contratto Collettivo Nazionale delle Cooperative sociali e rendano automatici con le stesse condizioni retributive i riassorbimenti di personale in caso di cambio di gestione del servizio. 


Scrivere regole certe è fondamentale per non assistere più ad operatori costretti, di fatto, a sottoscrivere quote di cooperative per farsene soci accettandone gli statuti, che a volte penalizzano i lavoratori con norme che impongono quote fisse, ricapitalizzazioni, impedimento di completare l’orario di lavoro, se part time, presso un'altra cooperativa. Tutto ovviamente non per una reale condivisione ma solo per poter continuare a lavorare. 

Se gli enti appaltatori (comuni, provincia e comunità montana) presteranno attenzione a chi si mettono in casa, tutto il settore ne potrà trarre giovamento anche in un momento di vacche magre come questo. La classe politica locale deve agli utenti e ai lavoratori tutti questa riforma a costo zero delle regole nei servizi sociali.

Goffredo Juchich, operatore sociale
Rifondazione Comunista L’Aquila

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