Le competenze in materia di assistenza alla popolazione non sono
ancora state trasferite al Comune dell’Aquila. L’ordinanza di presidenza
del Consiglio dei ministri che avrebbe dovuto sancire il trasferimento,
la cui firma era prevista per ieri, è stata sospesa su richiesta del
ministero dell’Economia e delle finanze.
Da tempo eravamo in attesa dell’ordinanza, che
avrebbe finalmente portato le competenze in capo al Comune dell’Aquila,
mettendolo nelle condizioni di poter dare risposte adeguate ai cittadini
e facendo chiarezza sul quadro delle competenze e delle risorse.
Con grande sorpresa e qualche perplessità abbiamo invece appreso che il Mef ha chiesto di sospendere
la firma dell’ordinanza,
dal momento che, allo stato attuale, l’emergenza e le disposizioni a essa relative, in materia di assistenza alla popolazione e di dotazione organica del Comune, sono valide fino al 31 dicembre. In pratica il ministero delle Finanze si riserva formalmente di valutare se prorogare o meno lo stato di emergenza, e dunque degli stanziamenti finanziari che ne derivano, e subordina il trasferimento delle competenze a tale decisione.
dal momento che, allo stato attuale, l’emergenza e le disposizioni a essa relative, in materia di assistenza alla popolazione e di dotazione organica del Comune, sono valide fino al 31 dicembre. In pratica il ministero delle Finanze si riserva formalmente di valutare se prorogare o meno lo stato di emergenza, e dunque degli stanziamenti finanziari che ne derivano, e subordina il trasferimento delle competenze a tale decisione.
Si tratta di una dichiarazione gravemente lesiva degli interessi dei
cittadini. Se infatti è solo un
modo per prendere tempo mi pare evidente che siamo in presenza di
un’inaccettabile sottovalutazione, sia da parte del Governo che dei
commissari Gianni Chiodi e Antonio Cicchetti, dei problemi e dei drammi che ancora vive la popolazione aquilana,
poiché, in questa situazione di incertezza e di ambiguità riguardo alle
competenze, il Comune è praticamente paralizzato.
Basti pensare alla
questione degli affitti concordati: chi mai potrà rinnovare o stipulare
ex novo contratti di affitto per soli due mesi e senza alcuna certezza
rispetto al futuro? E cosa dire ai cittadini che aspettano il contributo
di autonoma sistemazione per pagare l’affitto di casa o, come purtroppo
avviene in molti casi, per arrivare a fine mese? Per non parlare dei
quasi 200 precari, circa 90 dei quali assunti a seguito del superamento
di una selezione pubblica. Tutti giovani che stanno lavorando per
portare avanti e far funzionare la macchina comunale in questa
situazione di emergenza e che, a quanto dichiara a cuor leggero il Mef,
potrebbero restare senza lavoro da un giorno all’altro. Se poi il ministero fa sul serio e pensa
davvero che all’Aquila l’emergenza possa finire tra due mesi la cosa è
ancora più grave.
La verità è che vi sono ben due ordinanze (3806 e
3813), oltre a una sentenza del Tar e alla stesse legge 77, quella sul
terremoto, che riportano in capo ai sindaci le competenze in materia di
assistenza alla popolazione. Basta con i commissari, basta con questa
situazione in cui il Comune firma atti di assegnazione degli alloggi che
avvengono secondo metodi e criteri stabiliti dai commissari. Il
ministero pensi piuttosto alla questione della restituzione delle tasse
che ci vede trattati in maniera vergognosamente diversa dai cittadini
colpiti da altre catastrofi. Anche su questo sarebbe bene che il
commissario Chiodi e il vice Cicchetti battessero un colpo.
Fabio Pelini
assessore all'assistenza alla popolazione Comune dell'Aquila
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