L’approvazione in Consiglio Regionale della risoluzione sul metanodotto SNAM rappresenta una importante vittoria dei comitati e degli enti locali.
L’incessante lavoro di sensibilizzazione e mobilitazione dal basso (e forse la probabilità di elezioni politiche) ha costretto dopo tanti tentennamenti e rinvii il PDL a esprimersi contro.
Si tratta di un importante passo in avanti perché la risoluzione dice chiaramente che “non sussistono le condizioni per la espressione di un parere favorevole della Regione nell’ambito della intesa stato-Regione” e perché impegna il presidente Chiodi
ad aprire un tavolo con il governo per l’individuazione di un tracciato alternativo.
Ovviamente è bene non dormire sugli allori perché molte sono le insidie su cui vigilare.
Innanzitutto uno spostamento del tracciato soltanto apparente e tendente a dividere il fronte degli enti locali della provincia dell’Aquila che si sono uniti in questa battaglia.
L’altra – già in atto – è la modifica dell’iter procedurale per quanto concerne la centrale di compressione.
E’ evidente che si tenta di accelerare i tempi da parte della SNAM con la balla che la centrale servirebbe a prescindere dal metanodotto.
E’ fondamentale intervenire per bloccare questo tentativo.
Da ultimo va sottolineato per l’ennesima volta che è assai dubbio il luogo comune con cui si impongono queste opere e che è stato ripetuto oggi dal capogruppo del PDL Venturoni.
Il metanodotto – come ampiamente documentato – non ha nulla a che fare con chissà quale interesse strategico nazionale di garantire l’approvvigionamento energetico del nostro paese.
Il metanodotto di cui discutiamo rientra in una strategia di mercato rivolta al nord – Europa che poco ha a che fare con il bene comune.
Maurizio Acerbo
L’incessante lavoro di sensibilizzazione e mobilitazione dal basso (e forse la probabilità di elezioni politiche) ha costretto dopo tanti tentennamenti e rinvii il PDL a esprimersi contro.
Si tratta di un importante passo in avanti perché la risoluzione dice chiaramente che “non sussistono le condizioni per la espressione di un parere favorevole della Regione nell’ambito della intesa stato-Regione” e perché impegna il presidente Chiodi
ad aprire un tavolo con il governo per l’individuazione di un tracciato alternativo.
Ovviamente è bene non dormire sugli allori perché molte sono le insidie su cui vigilare.
Innanzitutto uno spostamento del tracciato soltanto apparente e tendente a dividere il fronte degli enti locali della provincia dell’Aquila che si sono uniti in questa battaglia.
L’altra – già in atto – è la modifica dell’iter procedurale per quanto concerne la centrale di compressione.
E’ evidente che si tenta di accelerare i tempi da parte della SNAM con la balla che la centrale servirebbe a prescindere dal metanodotto.
E’ fondamentale intervenire per bloccare questo tentativo.
Da ultimo va sottolineato per l’ennesima volta che è assai dubbio il luogo comune con cui si impongono queste opere e che è stato ripetuto oggi dal capogruppo del PDL Venturoni.
Il metanodotto – come ampiamente documentato – non ha nulla a che fare con chissà quale interesse strategico nazionale di garantire l’approvvigionamento energetico del nostro paese.
Il metanodotto di cui discutiamo rientra in una strategia di mercato rivolta al nord – Europa che poco ha a che fare con il bene comune.
Maurizio Acerbo
consigliere regionale PRC
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