sabato 1 ottobre 2011

Sulmona: nel nuovo monumento alle forze armate celebrate le campagne dell'imperialismo fascista

Il Partito della Rifondazione Comunista di Sulmona ritiene vergognoso che all'interno del nuovo monumento dedicato alle forze armate, sito in piazza Tresca, sia stata apposta una targa nella quale vengono celebrate, tra le guerre sostenute dell'esercito nazionale, anche le guerre volute da Mussolini in nord Africa e in Russia.

Tale monumento  fa credere che ci sia una continuità storica di valori tra le forze armate dell'Italia risorgimentale, quelle della dittatura fascista e quelle attuali. Riteniamo pertanto che la targa vada rimossa e sostituita, cancellando dunque la celebrazione dei conflitti sciagurati dell'imperialismo fascista. 

Più in generale riguardo le celebrazioni militariste, riteniamo che non si debba dimenticare
che anche se si appartiene ad una nazione, e si fa parte di un esercito nazionale, facciamo parte innanzitutto di una realtà più grande, senza la quale nessuna nazione esisterebbe, che è l'umanità. Al posto di campagne militari spesso tragiche e scellerate, andrebbero celebrati invece i grandi atti di disobbedienza civile di chi chi si oppose alla guerra. Come scriveva Don Milani nelle Lettere a una professoressa, l'obbedienza non è più una virtù.



Sulmona, 1/10/11


Sara Silveri 
Partito della Rifondazione Comunista Sulmona



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In risposta alla polemica riguardo il monumento alle forze armate

Riguardo la nostra contestazione alla targa del nuovo monumento alle forze armate sito in piazza Tresca a Sulmona, il sindaco Federico, con la sua risposta, non coglie minimamente il fulcro del nostro ragionamento, che ribadiamo: non può essere posta una acritica linea di continuità dal risorgimento ad oggi passando per l'epoca della dittatura del Duce.

Federico sostiene che il PRC voglia insultare la memoria dei soldati caduti nelle guerre dell'epoca fascista; al contrario riteniamo che le prime vittime di quell'epoca siano proprio quei soldati, strumento di una guerra ingiusta, scatenata dalla barbarie nazifascista. Dunque non eroi caduti per la difesa della patria, ma vittime di un disegno imperialista di supremazia sugli altri popoli.

Un monumento che voglia ricordare quei caduti non può prescindere da una tale considerazione, se esso vuole rispettare i valori della nostra Costituzione, che ripudia la guerra e il fascismo. Il sindaco Federico dovrebbe fare più attenzione a quei valori, che non sono né rossi né di altro colore, ma appartengono a tutti i difensori della democrazia, della pace e della libertà.

Inoltre riteniamo inaccettabile la dichiarazione di Casapound, associazione che, se non si definisce esplicitamente fascista, innegabilmente manifesta simpatie nostalgiche verso il ventennio mussoliniano (ricordato nelle loro dichiarazioni politiche programmatiche). Ricordiamo che il leader di tale associazione, Gianluca Iannone, fu coinvolto nella squallida vicenda del pestaggio avvenuto nel 2001 al teatro di via Quatrario di Sulmona, nel corso di un concerto organizzato dall'estrema destra, caso per cui fu condannato a 10 mesi di reclusione.
L'Aquila, 4/10/11
Francesco Marola 
segreteria provinciale Partito della Rifondazione Comunista

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