
La chiusura della mensa a Bazzano è un fatto
grave che mostra quanta poca attenzione la Regione dimostri nei
confronti dell’università e dei suoi studenti. Spero che la
presentazione di un’interrogazione possa servire almeno a ricordare al
presidente Chiodi che tra i compiti della Regione c’è anche quello di
garantire il diritto allo studio, in particolar modo in una città che
vede nell’università la principale risorsa per la rinascita
post-terremoto.
Colpisce anche il silenzio e la latitanza della Giunta Regionale e
degli stessi esponenti regionali del centrodestra aquilano di fronte
alla denuncia sollevata dal preside della Facoltà di Lettere e Filosofia
e dagli studenti dell'UDU.
I disagi dovuti alla chiusura della mensa
universitaria sono fortissimi, poiché la facoltà è dislocata all'interno
di un polo industriale isolato, chi non è munito di mezzi locomozione
autonomi va incontro a fortissime difficoltà.
E’ inaccettabile che
si decida di lasciare per un intero anno accademico senza servizio
mensa la Facoltà di Lettere e Filosofia. I vertici dell’ADSU avevano il
dovere di trovare soluzioni alternative per contenere i costi della
mensa prima di procedere alla chiusura.
Anche
nel caso in cui l'ASDU ritenga inevitabile questa misura estrema, è
inaccettabile che prima non venga fornita alcuna soluzione alternativa,
quale ad esempio la convenzione presso altre strutture mensa, con
relativi servizi di trasporto. Non è possibile che gli studenti della
facoltà di Lettere e Filosofia siano trattati come studenti di serie B. E’
ancor più vergognoso che gli studenti che avrebbero
diritto ai pasti gratuiti sulla base delle norme per il diritto allo
studio siano derubati e presi in giro in questa maniera.
Maurizio Acerbo
consigliere regionale Rifondazione Comunista
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