Presentato da Fabio Pelini, assessore comunale con delega alle politiche del lavoro, il progetto “A&R Skills – Competenze di atteggiamento per la ricerca del lavoro”, finanziato dall'Unione Europea attraverso il “Bando FEI – Fondo Europeo per l'Integrazione” e finalizzato all'orientamento al lavoro e al sostegno all'occupazione e all'integrazione di cittadini stranieri.
“Siamo tra i pochi enti locali italiani ad attrarre continuamente risorse dell'Unione Europea” esordisce l'Assessore del Prc
Il valore del progetto è di circa 182mila euro, di cui circa 137mila provenienti dal finanziamento europeo e i restanti 45mila cofinanziati dal Comune dell'Aquila. Esso prevede uno sportello di consulenza e assistenza alla ricerca del lavoro per un numero minimo di cento migranti tra i 18 e i 30 anni, ma sarà aperto anche ai giovani aquilani che vi si rivolgeranno. Al progetto lavoreranno due formatori più un consulente sulla comunicazione istituzionale. Il bando volto alla ricerca di queste figure uscirà nei prossimi giorni.
Il progetto prevede dunque un'assistenza personalizzata con il supporto ai giovani nelle 'competenze di atteggiamento' per la ricerca del proprio lavoro. “Nel passato” è scritto nel testo di presentazione “i servizi pubblici e privati per il lavoro si sono occupati prevalentemente di offrire un servizio di orientamento informativo, con il risultato che negli ultimi tempi sta emergendo un problema culturale nella ricerca del lavoro”. Occorre dunque promuovere autonomia e attivazione personale nella sempre più difficile ricerca di un impiego: “Vogliamo aiutare ad acquisire le proprie competenze in ambito professionale e lavorativo” afferma Fabrizio Coccetti della rete di imprese L'Aik “ci saranno momenti di assistenza individuale e anche un percorso laboratoriale di gruppo, affinché il giovane possa crescere dal punto di vista della formazione professionale e soprattutto capire la propria identità lavorativa, in un periodo in cui non ci sono forti certezze per tutti noi”. Insomma, uno sportello a cavallo tra la formazione professionale e la consulenza comportamentale e psicologica, rivolto soprattutto ai cittadini dei cosiddetti “Paesi terzi”, cioè non appartenenti alla Comunità Europea.
“Questa è l'Europa che ci piace, quella delle opportunità, della solidarietà e della lotta al razzismo” ci tiene a sottolineare Fabio Pelini “che fa da contraltare all'Europa che osteggiamo: quella dei vincoli di bilancio, del Fiscal Compact e di Maastricht”.
Il 59% dei migranti che vivono nel territorio comunale dell'Aquila provengono da Paesi non appartenenti alla Comunità Europea (poco più della metà sono donne). Di questi, un quarto hanno tra 18 e 30 anni: rappresentano il target del progetto che avvierà il Comune dell'Aquila. Certo, molti dei migranti presenti a L'Aquila, pur in alcuni casi possedendo un titolo di studio elevato, per diverse motivazioni si ritrovano a svolgere lavori che non sono coerenti con il proprio percorso di vita e di studio: “La differenza tra i titoli di studio di molti giovani stranieri presenti a L'Aquila e i lavori che effettivamente svolgono ha rappresentato uno degli stimoli maggiori per la redazione di questo progetto” evidenzia Jole Marcozzi, una delle progettiste “l'obiettivo è anche tentare di far uscire il migrante da uno stato di disagio sociale, attraverso la consapevolezza della propria identità lavorativa”.
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