Diciannove mesi dopo l’uscita dalla Giunta Cialente, Rifondazione Comunista rientra nell’esecutivo a L’Aquila. Lo fa con il segretario provinciale del partito, Fabio Pelini, che assume le deleghe all’assistenza alla popolazione, politiche del lavoro, ricostruzione partecipata.
Le dimissioni del sindaco Cialente ad inizio marzo hanno aperto anche nel nostro partito una discussione: abbiamo da subito considerato una iattura l’arrivo di un commissario governativo che, oltre a mettere una pietra tombale sulla rinascita della città, avrebbe rafforzato il peso delle strutture commissariali, contro le quali ci siamo sempre battuti.
Pertanto, la riapertura di un dialogo con il centrosinistra aquilano si è sostanziato sulla necessità di ridare agli organismi locali democraticamente eletti la centralità che la legge gli assegna sulla pianificazione territoriale e soprattutto sulla ricostruzione, espropriata dopo il terremoto con il pretesto dell’emergenza.
Infatti, seppur con accenti diversi, il sindaco e la sua maggioranza hanno condiviso con noi la necessità di archiviare la logica dei commissariamenti e quindi hanno ritenuto necessario ridare un ruolo alla maggioranza uscita dalle elezioni del 2007. Maggioranza di cui Rifondazione Comunista faceva parte.
Condizione per rientrare era avere delle deleghe operative, che ci permettessero cioè di fare “da dentro” ciò che avevamo denunciato “da fuori”, e portare quindi il conflitto dentro le istituzioni. In particolare, la delega all’assistenza alla popolazione ci dà potenzialmente questa possibilità.
Siamo consapevoli della responsabilità che ci assumiamo, ma di fronte alle difficoltà che quotidianamente riscontriamo rispetto all’utilità del nostro agire politico, ci chiediamo: “Se non ora, quando?”
PRC L'Aquila
Pertanto, la riapertura di un dialogo con il centrosinistra aquilano si è sostanziato sulla necessità di ridare agli organismi locali democraticamente eletti la centralità che la legge gli assegna sulla pianificazione territoriale e soprattutto sulla ricostruzione, espropriata dopo il terremoto con il pretesto dell’emergenza.
Infatti, seppur con accenti diversi, il sindaco e la sua maggioranza hanno condiviso con noi la necessità di archiviare la logica dei commissariamenti e quindi hanno ritenuto necessario ridare un ruolo alla maggioranza uscita dalle elezioni del 2007. Maggioranza di cui Rifondazione Comunista faceva parte.
Condizione per rientrare era avere delle deleghe operative, che ci permettessero cioè di fare “da dentro” ciò che avevamo denunciato “da fuori”, e portare quindi il conflitto dentro le istituzioni. In particolare, la delega all’assistenza alla popolazione ci dà potenzialmente questa possibilità.
Siamo consapevoli della responsabilità che ci assumiamo, ma di fronte alle difficoltà che quotidianamente riscontriamo rispetto all’utilità del nostro agire politico, ci chiediamo: “Se non ora, quando?”
PRC L'Aquila
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