Al Sindaco del Comune di L’Aquila
Al Presidente del Consiglio comunale
Oggetto: ordine del giorno su nomina vicecommissario
Considerato:
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che con l'ultima Ordinanza in ordine di tempo dalla data odierna è stato nominato Vicecommissario per la Ricostruzione il dott. Antonio Cicchetti;
rilevato
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che il dott.Cicchetti è stato coinvolto nelle “vicende della Perdonanza”, che si riassumono in un produzione di debiti fuori bilancio, inchieste giudiziarie e arresto del direttore dell'Istituzione Perdonanza e l'incredibile vicenda del Premio Perdonanza non pagato al Vescovo di Sarajevo;
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che il dott. Cicchetti non ha mai ricevuto una legittimazione democratica e popolare per ricoprire tale incarichi apicali;
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che gli Enti Locali costantemente esautorati delle proprie funzioni dovrebbero tornare ad amministrare il proprio territorio e che la nomina di un nuovo Commissario allontana questo processo di riappropriazione delle funzioni statutarie degli Enti Locali;
il consiglio comunale
impegna il Sindaco a rappresentare al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Commissario per la Ricostruzione la contrarietà della massima Assemblea elettiva del Comune dell'Aquila alla nomina del Dott. Antonio Cicchetti a Vicecommissario e pertanto ne chiede la revoca.
Il Consigliere Comunale PRC
Enrico Perilli
Approvato un ordine del giorno presentato da Rifondazione comunista che chiede la revoca della nomina
di Eleonora Martini
Nessuno ora potrà più dire che la città dell'Aquila è favorevole alla nomina di Antonio Cicchetti, direttore generale dell'università Cattolica di Milano, come nuovo vice commissario delegato alla ricostruzione post-terremoto. Dopo le dimissioni polemiche del sindaco Massimo Cialente e le vivaci proteste dei comitati cittadini, ieri anche il consiglio comunale neroverde si è schierato nettamente contro il ritorno - deciso a Palazzo Grazioli - dell'ex presidente dell'"Istituzione Perdonanza celestiniana" condannato un paio d'anni fa dalla Corte dei conti per «culpa in vigilando». Approvando all'unanimità dei presenti un ordine del giorno presentato dal capogruppo di Rifondazione comunista Enrico Perilli, l'Assemblea municipale ha impegnato lo stesso Cialente ad «annunciare al presidente del Consiglio e al commissario per la ricostruzione la contrarietà della massima assemblea elettiva del Comune dell'Aquila alla nomina di Cicchetti a vice commissario e, pertanto, a chiederne la revoca». Lo hanno votato i 16 consiglieri (Prc, Idv, Pdci, una parte del Pd, Sinistra per l'Aquila e due liste civiche) presenti in Aula, gli altri sono usciti al momento del voto.
Non un accenno, però, ai trascorsi del «gentiluomo di Sua Santità»: il Pd ha imposto l'eliminazione di ogni riferimento alla sentenza numero 77 emessa dai giudici contabili nel 2008 minacciando altrimenti il voto contrario. Censurate parole e frasi pericolose per certi equilibri politici del centrosinistra ma bollate come «giustizialiste» e «forcaiole». «Quando ho presentato la prima volta l'odg - racconta Perilli, di professione docente universitario - c'è stato un linciaggio generale, mi hanno accusato di giustizialismo e al momento del voto hanno fatto mancare il numero legale». Anche ieri non è stato facile, e alla fine il testo che Perilli ha accettato «malvolentieri» di emendare si è trasformato in un generico rifiuto della politica dei commissariamenti: «Gli enti locali - recita l'odg approvato - costantemente esautorati delle proprie funzioni, dovrebbero tornare ad amministrare il proprio territorio e la nomina di un nuovo commissario allontana questo processo di riappropriazione delle funzioni statutarie. Il dottor Cicchetti non ha mai ricevuto una legittimazione democratica e popolare per ricoprire tale incarichi apicali». Il direttore generale della Cattolica, ricorda il documento, «è noto in città per le vicende della Perdonanza, che si riassumono in un produzione di debiti fuori bilancio, inchieste giudiziarie, (e arresto del direttore dell'Istituzione Perdonanza, è la frase cassata dal Pd, ndr) e l'incredibile vicenda del Premio Perdonanza non pagato al vescovo di Sarajevo».
Dal canto suo, in questo modo il partito di maggioranza si è aggiudicato un documento consiliare a difesa delle posizioni già espresse dal primo cittadino, una sorta di risposta autorevole alla lettera con la quale il premier Berlusconi la settimana scorsa aveva bacchettato Cialente per la sua decisione di rimettere il proprio incarico di vice commissario, accusandolo di remare in questo modo contro gli interessi della città e degli stessi aquilani.