Invitiamo ad aderire all'appello alla mobilitazione per sabato 24 ottobre lanciato dalla popolazione aquilana, che si prepara col termometro già sotto lo zero ad affrontare l'inverno appenninico nelle tende allestite subito dopo il terremoto.
Alle 6000 persone che sono rimaste per necessità lavorative e familiari sui luoghi colpiti dal sisma, contribuendo in maniera fondamentale alla ripresa economica e sociale del territorio, è stato detto dopo sei mesi di tendopoli di trasferirsi in alberghi lontani anche oltre cento chilometri dai comuni di residenza. Avrebbero avuto pieno diritto a una soluzione semplice ed efficace come moduli abitativi removibili, e non di essere all'ultimo momento costrette ad affrontare spostamenti quotidiani che soprattutto per gli strati sociali più deboli comportano gravi difficoltà economiche, sommate spesso alla perdita del lavoro oltre che della casa.
Governo e protezione civile hanno lasciato gli sfollati per mesi nelle tendopoli con la promessa della realizzazione del piano C.A.S.E., dimostratosi poi insufficiente di fronte all'esigenza abitativa e in forte ritardo nei tempi di ultimazione, oltre ad essere un errore dal punto di vista urbanistico.
Il dramma del terremoto è stato trasformato in una indecente operazione di propaganda dal "Governo del fare": l'arroganza delle 23 visite di Berlusconi circondato da mille telecamere contro il totale silenzio sulle necessità reali degli sfollati lasciati nelle tende - in una condizione che solo chi ha provato riesce a comprendere.
A fronte di tutto ciò le istituzioni locali hanno mostrato una subalternità complice e inaccettabile per il Partito della Rifondazione Comunista, che anche per questo motivo è uscito dalla giunta comunale dell'Aquila ed è passato all'opposizione.
Già ad un mese dal terremoto noi Giovani Comunisti/e avevamo sollecitato, oltre alla requisizione delle case sfitte agibili, l'utilizzo dei moduli abitativi provvisori o removibili, misure che sono state adottate solo a fronte dell'emergenza provocata dal maltempo dell'ultimo mese ma in quantità ancora del tutto insufficienti (solo 500 unità).
Sabato 24 ottobre montiamo tende in tutte le piazze d'Italia, diamo voce a ciò che accade a L'Aquila e pretendiamo soluzioni reali e immediate per gli sfollati aquilani!
Alle 6000 persone che sono rimaste per necessità lavorative e familiari sui luoghi colpiti dal sisma, contribuendo in maniera fondamentale alla ripresa economica e sociale del territorio, è stato detto dopo sei mesi di tendopoli di trasferirsi in alberghi lontani anche oltre cento chilometri dai comuni di residenza. Avrebbero avuto pieno diritto a una soluzione semplice ed efficace come moduli abitativi removibili, e non di essere all'ultimo momento costrette ad affrontare spostamenti quotidiani che soprattutto per gli strati sociali più deboli comportano gravi difficoltà economiche, sommate spesso alla perdita del lavoro oltre che della casa.
Governo e protezione civile hanno lasciato gli sfollati per mesi nelle tendopoli con la promessa della realizzazione del piano C.A.S.E., dimostratosi poi insufficiente di fronte all'esigenza abitativa e in forte ritardo nei tempi di ultimazione, oltre ad essere un errore dal punto di vista urbanistico.
Il dramma del terremoto è stato trasformato in una indecente operazione di propaganda dal "Governo del fare": l'arroganza delle 23 visite di Berlusconi circondato da mille telecamere contro il totale silenzio sulle necessità reali degli sfollati lasciati nelle tende - in una condizione che solo chi ha provato riesce a comprendere.
A fronte di tutto ciò le istituzioni locali hanno mostrato una subalternità complice e inaccettabile per il Partito della Rifondazione Comunista, che anche per questo motivo è uscito dalla giunta comunale dell'Aquila ed è passato all'opposizione.
Già ad un mese dal terremoto noi Giovani Comunisti/e avevamo sollecitato, oltre alla requisizione delle case sfitte agibili, l'utilizzo dei moduli abitativi provvisori o removibili, misure che sono state adottate solo a fronte dell'emergenza provocata dal maltempo dell'ultimo mese ma in quantità ancora del tutto insufficienti (solo 500 unità).
Sabato 24 ottobre montiamo tende in tutte le piazze d'Italia, diamo voce a ciò che accade a L'Aquila e pretendiamo soluzioni reali e immediate per gli sfollati aquilani!
Francesco Marola
Silvia Cicino
Giovani Comunisti/e L'Aquila
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