Il Testo Unico sulla Rappresentanza, sottoscritto lo scorso 10
gennaio da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria, è il proseguo
naturale,inevitabile e peraltro da molto tempo annunciato dell’accordo
sull’esigibilità dei contratti e sulla rappresentanza sindacale firmato
dalle stesse parti il 31 maggio 2013.
Quest’ultimo mostrava già
tutte le criticità che l’accordo del 10 gennaio ha reso esplicite:
esclusione dalla rappresentanza dei sindacati conflittuali; possibilità
di derogare in senso peggiorativo i contratti nazionali, secondo le
previsioni dell’accordo del 28 giugno 2011 (prodromo dell’articolo 8 del
DL 13 agosto 2011, n.138); esigibilità dei contratti (ovviamente anche
in deroga) che non poteva non esprimersi nella previsione di sanzioni.
Rifondazione
Comunista su questo tema ha mostrato pesanti limiti di
prospettive,considerando l’accordo del 31 maggio 2013 un avanzamento
rispetto a quello del 28 giugno 2011. Era invece palese (come tra
l’altro evidenzia in altri termini la stessa Cgil) che questi
rappresentassero un “combinato disposto”. Il risultato evidente è una
grave limitazione per i lavoratori alla possibilità di agire il
conflitto, dal momento che si andavano ponendo le basi di un accresciuto
comando padronale sul lavoro.
Il CPR Abruzzo ritiene pertanto
necessario che il partito elabori a livello nazionale un’analisi
adeguata alla fase attuale del sindacato, che sta subendo una svolta
radicale rispetto alla sua natura, determinandosi sempre meno come
organizzazione dei lavoratori e sempre più delle burocrazie centrali. In
questo senso la deriva neocorporativa, palese da tempo in Cisl e Uil
anche per la loro impostazione ideologica padronale, sta trascinando
anche la Cgil. La portata degli accordi del 10 gennaio 2014, del 31
maggio 2013 e del 28 giugno 2011 stanno in questo quadro, che occorre
mettere in discussione complessivamente.
In tale contesto, come
dimostra l’evoluzione stessa del congresso della CGIL in corso,
andrebbero evitate contrapposizioni manichee,rimettendo al centro della
discussione in maniera unificante i temi di fondo. Nel pieno rispetto
delle autonome scelte di posizionamento dei singoli compagne e compagni
all’interno della CGIL, bisogna produrre uno scarto di merito e di
metodo.
Per noi, per il partito e per i comunisti, la priorità
dovrebbe essere ricostruire il tessuto di una lettura di classe a
livello di massa della crisi e del conflitto nei luoghi di lavoro. E ciò
va ben oltre la fisiologica dialettica interna alla pur importante fase
congressuale della CGIL.
Il CPR Abruzzo, sulla scorta dell’Ordine
del giorno della Federazione di Chieti approvato nel IX congresso
nazionale, invita pertanto il partito a livello nazionale «ad
organizzare momenti di discussione sul tema della democrazia nei luoghi
di lavoro e di contrasto agli accordi che limitano i diritti dei
lavoratori o li subordinano alla cosiddetta ‘competitività d’impresa’»,
ponendo la democrazia e l’agibilità sindacale quali questioni
fondamentali «per la difesa e la tutela dei diritti nei luoghi di lavoro
e per agire il conflitto quale terreno indispensabile per le conquiste
dei lavoratori».
Il CPR Abruzzo ritiene che tali questioni
dovrebbero rappresentare una linea di indirizzo di intervento politico
per le/i compagne/i di Rifondazione Comunista impegnati nella
discussione congressuale della Cgil. Appare evidente, infatti, che le
gravi limitazioni imposte dagli accordi citati all’agibilità sindacale
ed alle lotte dei lavoratori contrastano pesantemente con la
possibilità, auspicata dal CPN dell’11 e 12 gennaio di determinare «una
svolta, che rimetta al centro la costruzione della mobilitazione, del
conflitto e di un progetto alternativo alle politiche liberiste, per i
diritti sociali e del lavoro».
Il CPR Abruzzo invita quindi le/i
compagne/i abruzzesi: a promuovere nelle sedi congressuali della Cgil la
messa in discussione dell’accordo del “Testo Unico sulla
Rappresentanza” quale inevitabile conseguenza dei precedenti accordi
interconfederali del 28 giugno 2011 e del 31 maggio 2013; a porre in
essere iniziative di contrasto ad esso quali banchetti, volantinaggi,
assemblee, ecc; ad aprire contemporaneamente una campagna di
sensibilizzazione sui temi centrali e più qualificanti del Piano del
Lavoro elaborato dal Partito, da promuovere sia nel congresso della Cgil
sia in vista delle prossime elezioni regionali ed europee.
Pescara, 14/02/2014
Approvato all'unanimità.