giovedì 1 settembre 2011

6 Settembre SCIOPERO GENERALE contro la manovra


Rifondazione Comunista e la Federazione della Sinistra sono pienamente impegnate alla riuscita dello sciopero generale indetto dalla Cgil e dai sindacati di base contro una manovra economica iniqua, che scarica per intero i costi della crisi sui lavoratori. 

Il 6 settembre noi saremo con la Cgil, individuando lo sciopero generale come l'inizio di un percorso di costruzione di una forte opposizione sociale con l'obiettivo di fermare la manovra e il governo che la sostiene.

La Cgil ha scelto il territorio per caratterizzare lo sciopero generale organizzando manifestazioni e comizi in più di 100 piazze italiane.

In Abruzzo è prevista una manifestazione regionale a Teramo con il seguente programma:

ore  9:30 Concentramento in Largo Madonna delle Grazie
ore 10:00 Corteo
ore 12:00 Comizio in Piazza Martiri della Libertà

PER LA MANIFESTAZIONE SONO SONO STATI ORGANIZZATI AUTOBUS GRATUITI DA L'AQUILA, per prenotazioni tel. 3336367616


COMUNICATO STAMPA

Adesione di Rifondazione Comunista L'Aquila allo sciopero generale contro la manovra

La federazione provinciale dell'Aquila del Partito della Rifondazione Comunista aderisce allo sciopero generale del 6 settembre indetto dalla CGIL e dai sindacati di base, e parteciperà alla manifestazione regionale di Teramo.
La scelta dello sciopero generale è più che dovuta a fronte di una manovra eversiva nei confronti dei diritti dei lavoratori, che abolisce per decreto legge l'articolo 18, che fa pagare la crisi a lavoratori e pensionati senza toccare i grandi patrimoni e senza misure vere a sostegno delle attività produttive.
Pertanto sono del tutto incomprensibili le perplessità verso la mobilitazione avanzate dal PD, che ancora una volta si dimostra ambiguo ed insufficiente a svolgere un vero ruolo di opposizione.
La manovra avrà conseguenze ancor più gravi in un territorio tutt'ora in emergenza come quello del cratere sismico, dove il dato della riduzione del 30% della cassa integrazione erogata a seguito del terremoto, lascia presagire giorni difficili per migliaia di lavoratori.
Il PRC ritiene che la ricetta per uscire dalla crisi debba essere di tutt'altro segno: mandare a casa questo governo e far pagare la crisi a chi l'ha causata, con la tassazione dei grandi patrimoni, la lotta all'evasione fiscale, dimezzando stipendi delle caste e spese militari, intervenendo a sostegno del lavoro tramite la restituzione dei finanziamenti pubblici per chi delocalizza la produzione

Nessun commento:

Posta un commento